MUTUI: BERNANKE E PAULSON SALVANO FANNIE E FREDDIE
14 Luglio 2008
08:53 WASHINGTON -
di ANSA ________________________________
Il Tesoro Usa e la Federal
Reserve hanno annunciato, nella notte fra domenica e lunedì,
misure straordinarie per sostenere i due giganti dei mutui
Fannie Mae e Freddie Mac e scongiurare così una potenziale
catastrofe nei mercati finanziari. Il dollaro e i futures
azionari si sono rafforzati sulla scia di questo potente
messaggio giunto dalle istituzioni Usa, che pure ha
sollevato delle critiche per il possibile peso che il
salvataggio potrebbe avere sulle tasche dei contribuenti
(leggere anche MUTUI: FANNIE E FREDDIE VOLANO IN BORSA DOPO
TESORO USA
Svelando i provvedimenti di emergenza pensati per calmare
mercati lacerati dalla lunga crisi immobiliare in corso
negli Usa, la Fed ha spiegato che Fannie e Freddie, che
garantiscono circa la metà dei mutui immobiliari americani,
potranno avere accesso alla sua cassa di emergenza. Il
Tesoro, separatamente, ha detto che sosterrà temporaneamente
la sua linea di credito ai due istituti finanziari, anche
acquistando quote di capitale se necessario, una mossa mai
compiuta finora.
Entrambe le società, che sono ad azionariato privato ma
anche sponsorizzate dal governo, hanno sottolineato di
essere sufficientemente capitalizzate, ma hanno accolto con
favore gli interventi di Fed e Tesoro convinte che
contribuiranno a ripristinare fiducia tra gli investitori.
Le istituzioni sono impegnate nel disperato tentativo di
calmare i nervi del mercato in vista di una cruciale
emissione di debito da parte di Freddie Mac, in calendario
oggi, e dopo il fallimento dell'istituto specializzato in
mutui IndyMac Bancorp (leggere: MUTUI: USA, SCENE PANICO
DOPO FALLIMENTO BANCA INDYMAC).
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MUTUI:
FANNIE E FREDDIE FANNO PIU' PAURA DI BEAR
14 Luglio 2008 16:31
NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
Le difficolta' delle
due agenzie sono decisamente piu' impressionanti di quelli
incontrate lo scorso marzo dalla banca d'affari. A
sostenerlo sono gli analisti di Wall Street che tuttavia
riconoscono una migliore...
Le difficoltà di Fannie Mae e Freddie Mac fanno decisamente
più paura di quelle incontrate lo scorso marzo da Bear
Stearns. Lo sostengono gli analisti, secondo i quali la
prima differenza fra i due casi è nella 'taglia' delle
società coinvolte.
Da un lato, infatti, c'era una banca d'affari, dall'altra
invece ci sono due agenzie semipubbliche che controllano o
garantiscono prestiti ipotecari per 5.000 miliardi di
dollari. La maggiore differenza comunque sta nel fatto che
il governo federale garantisce implicitamente il debito di
Fannie e Freddie e, quindi, "se incontrano difficoltà
finanziarie, è altamente probabile che il governo si faccia
carico di onorare i loro impegni".
Sia il caso Bear Stearns in marzo sia Fannie Mae e Freddie
Mac in questi giorni hanno scosso profondamente il mercato,
andando ad aumentare l'incertezza sullo stato di salute
delle istituzioni finanziarie e sul superamento della crisi
subprime.
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MUTUI:
WASHINGTON MUTUAL, SCHIZZANO DERIVATI RISCHIO DEFAULT
14 Luglio 2008
18:41 ROMA -
di ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 14
LUG - Schizzano i derivati contro il rischio default della
banca statunitense Washington Mutual. I 'credit-default
swaps', vale a dire gli strumenti derivati che proteggono da
una eventuale situazione di default societario, sono saliti
di 75 punti base a quota 685 punti. A mettere sotto
pressione la banca sono le previsioni di Lehman Brothers che
stima per il 2008 perdite per 26 miliardi di dollari. Il
titolo affonda in Borsa con un ribasso record del 30%, il
più forte da quando la società si è quotata in Borsa nel
1983. Intanto è stata riammessa agli scambi National City
che però sta perdendo ora il 28%. (ANSA).
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MUTUI:
INTERVENTO TESORO NON BASTA,FANNIE E FREDDIE GIU'/ANSA
14 Luglio 2008
20:09 NEW YORK -
di ANSA ________________________________
PAURA CREDITO
PESA SU WALL STREET; ATTESA PER BERNANKE IN SENATO
(di Serena Di Ronza) (ANSA) - NEW YORK, 14 lug - Il piano di
salvataggio non basta a Fannie Mae e Freddie Mac che, dopo
un avvio scintillante, sono di nuovo andate giù in Borsa. E
non rassicura neanche Wall Street dove la paura di nuove
difficoltà e fallimenti ha appesantito i listini e fatto
scivolare pesantemente i finanziari. Nonostante la decisa
presa di posizione di Tesoro e Fed, che mettono saldamente
il governo dietro ai due giganti americani dei prestiti
ipotecari, e il successo dell'emissione obbligazionaria da 3
miliardi di dollari di Freddie, il mercato non ha premiato
le due agenzie semipubbliche: Fannie Mae, arrivata a
guadagnare il 37,07% nel preborsa, ha ceduto poi il 7,41% a
9,49 dollari. Freddie, invece, dopo il quasi +40% segnato
prima dell'avvio delle contrattazioni, è arretrata del
14,71% a 6,61 dollari. Il timore che le difficoltà non siano
limitate a Fannie e Freddie e che il governo non sia in
grado di appoggiare e salvare eventuali altre istituzioni in
difficoltà hanno appesantito gli indici di Wall Street,
gettandoli tutti in territorio negativo. A pagare le
conseguenze più pesanti sono ancora una volta i finanziari:
Washington Mutual ha lasciato sul terreno il 31,31% a 5,40
dollari, Wachovia è calata del 13,08% a 10,03% e National
City ha perdso il 24,53% a 3,34%. Fra le banche d'affari,
Lehman Brothers scende del 4,37% a 13,80 dollari, Morgan
Stanley ha perso il 7,14% a 25,64 dollari e Jp Morgan è
arretrata del 3,80% a 31,90 dollari. Sul mercato c'é grande
attesa per le parole che il presidente della Fed, Ben
Bernanke, pronuncerà domani nella sua audizione in Senato
sulla politica monetaria e sullo stato di salute
dell'economia americana. La gran parte degli analisti
scommette sul fatto che l'amministrazione americana farà
tutto il necessario per salvare Fannie e Freddie, visto che
il loro caso fa più paura di quello di Bear Stearns date le
diverse dimensioni: una banca d'affari, contro due colossi
che controllano 5.200 miliardi di dollari di mutui. Inoltre
gli operatori temono che il salvataggio di Fannie e Freddie
pregiudichi l'abilità del Governo di intervenire a sostegno
di altre istituzioni finanziarie in difficoltà, scenario
questo che Wall Street non esclude. Sono in molti, infatti,
ad aspettarsi che dopo IndyMac ci saranno altri fallimenti.
Al termine di un fine settimana di consultazioni, Bernanke e
il segretario al Tesoro americano Henry Paulson hanno
svelato un piano per mettere in salvo Fannie e Freddie,
travolte dalla crisi dei mutui subprime e che solo la scorsa
settimana hanno visto scendere i propri titoli del 45%.
Paulson ha annunciato che chiederà al Congresso di aumentare
"temporaneamente" la linea di credito a disposizione di
Fannie e Freddie e il potere di acquisire, "se necessario",
i titoli delle due società. Il piano in tre mosse del
segretario al Tesoro prevede infine l'attribuzione di un
potere "consultivo alla Fed" per la determinazione dei
livelli minimi di capitale e delle norme prudenziali. La
banca centrale, invece, ha concesso a Fannie e Freddie la
possibilità, "se necessario", di accedere alla finestra di
tasso di sconto. Oltre all'intervento a favore delle due
agenzie, la Fed è oggi scese in campo a tutela di
consumatori intenzionati all'acquisto di un'abitazione,
varando un sistema di norme nuove che punta a difenderli
dalla pratiche scorrette e dubbie delle società che emettono
mutui e che sono alla base della crisi dei mutui subprime e
dell'impennata dei pignoramenti. Il piano di salvataggio non
sarà un fardello per i contribuenti americani, assicura la
casa Bianca, ribadendo quanto affermato dall'Ofheo,
l'autorità che sovrintende le attività di Freddie e Fannie,
e cioé che le due società sono adeguatamente
capitalizzate.(ANSA).
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WALL
STREET: E' ANCORA PAURA DA
CRISI DEI MUTUI
14 Luglio 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Dopo aver iniziato la
seduta in buon progresso, spinti dal piano d’emergenza
varato dalla Casa Bianca nel weekend per il salvataggio
delle due agenzie di mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e
Freddie Mac (FRE), i listini americani hanno invertito
rotta, chiudendo la giornata in rosso. Il Dow Jones ha perso
lo 0.42% a 11054, l’S&P500 lo 0.91% a 1228, il Nasdaq e’
arretrato dell'1.17% a 2212. All’entusiasmo iniziale degli
operatori sono subentrate alcune prese di beneficio, ma
soprattutto la consapevolezza del fatto che la situazione
per l’economia americana resta ancora critica.
A guidare al ribasso gli indici, nei minuti iniziali in
progresso di oltre un punto percentuale, e’ stata ancora una
volta la debolezza del comparto finanziario. Per permettere
alle due societa’semigovernative di continuare ad operare,
la Federal Reserve concedera’ dei prestiti d’emergenza
mentre il Tesoro cerchera’ l’approvazione del Congresso per
rilevare una parte del capitale societale dei due gruppi.
"Le news del weekend su Fannie e Freddie sono positive da un
lato ma preoccupanti dall’altro in quanto confermano i
timori del mercato montati negli ultimi mesi" ha dichiarato
Peter Cardillo, chief market di Avalon Partners.
L’operazione, effettuata dopo numerose voci e smentite alla
fine della scorsa settimana ha evitato ai due giganti Usa,
cui fanno capo circa la meta’ dei mutui americani, la sorte
della rivale IndyMac (IMB), le cui operazioni sono ora in
mano della Federal Deposit Insurance in seguito al collasso
originato dalla crisi di liquidita’.
Scoppiata nell’estate dello scorso anno, la crisi subprime
continua a tenere alta la tensione sui mercati a causa delle
difficolta’ che le istituzioni finanziarie stanno
riscontrando in merito alle ingenti perdite e svalutazioni.
Si teme infatti che alcune banche regionali possano
annunciare da un giorno all’altro la bancarotta. Tali paure
hanno trascinato al ribasso titoli come National Citiy (NCC)
e Washington Mutual, il primo in calo del 18%, l’altro in
ribasso di oltre il 30%. Lehman Brothers (LEH), sul cui
conto sono circolati spesso in passato rumors di problemi di
liquidita’, e’ arrivato a perdere oltre il 10% durante le
contrattazioni.
I prossimi giorni saranno particolarmente importanti in
quanto saranno comunicati i risultati trimestrali di molte
aziende del settore."L’impressione e’ ancora una volta che
gli investitori si siano resi conti dell’alto grado di
rischio creatosi all’interno del mercato" ha affermato Jack
Ablin, chief investment officer di Harris Private Bank a
Chicago. "Il governo non puo’ trarre in salvo l’intera
industria."
Tra le altre notizie societarie, in evidenza le operazioni
di mergers & acquisitions. La nota societa’ produttrice di
birra Anheuser-Busch (BUD) ha avanzato un’offerta di $52
milioni sulla rivale InBev ($70 per azione) che potrebbe
dare origine alla piu’ grossa azienda mondiale del settore.
Stando ad un articolo apparso sul Financial Times, il
corriere internazionale FedEx (FDX) sarebbe in trattative
per acquistare la rivale europea TNT. Waste Management (WMI)
ha proposto di rilevare Republic Services (RSG) attraverso
un'operazione valutata $34 per azione da pagarsi interamente
in cash.
Nel settore tecnologico, il portale Internet Yahoo! (YHOO)
ha rifiutato nuovamente l’offerta di acquisto avanzata da
Microsoft (MSFT) perche’ non adeguata all’effettivo valore
dell’azienda. In discreto rialzo Apple (AAPL) dopo aver
annunciato che l'iPhone 3G ha totalizzato oltre un milione
di vendite solo nel weekend del lancio internazionale.
Il colosso europeo degli elettrodomestici Philips ha
registrato un calo del 54% dei profitti nel secondo
trimestre, a livelli comunque migliori delle attese. Il
gruppo farmaceutico GlaxoSmithKline (GSK) paghera’ un
corrispettivo di $3 miliardi per beneficiare del brevetto
sul farmaco contro i disordini del sonno sviluppato dalla
svizzera Actelion.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha chiuso in
lieve rialzo il petrolio. Sulle contrattazioni non hanno
avuto particolare effetto ne’ lo sciopero negli impianti
brasiliani tanto meno la comunicazione della revoca del
divieto di trivellazione offshore da parte di Bush. I
futures con consegna agosto hanno guadagnato 10 centesimi a
$145.18 al barile.
Sul valutario, euro in lieve flessione nei confronti del
dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.5910. Ancora in buon rialzo
l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso
hanno guadagnato $13.10 a $973.70 l’oncia. Seduta in
progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.88% dal 3.94% di venerdi’.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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USA:
PREZZI ALLA PRODUZIONE IN CRESCITA +1.8%
15 Luglio 2008 14:30
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Il dato e’ superiore
alle attese del mercato. Le stime degli analisti erano per
un rialzo dell’1.3%. Inferiore alle stime invece la versione
"core" (0.2% vs 0.3%).
Nel mese di giugno l'indice dei prezzi alla produzione (PPI)
ha registrato negli Stati Uniti un progresso dell’1.8%, in
rialzo rispetto al mese precedente in cui l’indicatore era
avanzato dell’1.4%.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Il dato e’ risultato superiore alle attese degli analisti,
che erano pari ad un progresso dell’1.3%. I dati del
dipartimento al Lavoro mostrano inoltre che i prezzi alla
produzione di giugno hanno messo a segno in termini
tendenziali la massima accelerazione da giugno 1981 con un
balzo pari a 9,2%.
Escluse le componenti piu' volatili, quali cibo ed energia,
il dato ("core" PPI) ha riportato una variazione positiva
+0.2%, identica a quella di maggio, attestandosi ad un
livello inferiore alle attese e confermando cosi’ il tasso
annuale a +3.00%.
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MUTUI: WALL STREET SI ATTENDE NUOVI FALLIMENTI DOPO INDYMAC
15 Luglio 2008 15:06
NEW YORK -
di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 15
lug - La crisi subprime farà nuove vittime: Wall Street si
attende ulteriori fallimenti dopo la debacle della
californiana Indymac che, con i suoi 32 miliardi di dollari
di attivo, è la maggiore banca statunitense a essere fallita
negli ultimi 24 anni. Secondo gli analisti attualmente ci
sono negli Usa altre 100-150 banche che potrebbero fare la
fine di Indymac nei prossimi 12-18 mesi. Secondo Research
Associates of America, le istituzioni finanziarie più a
rischio sono le banche commerciali di piccola e media
dimensione. E fra queste Marshall & Ilsley, Sun Trust Bank,
First Horizon National, BankUnited Financial, National City.
Ma in pericolo ci sarebbero - prosegue Research Associates
of America - anche Washington Mutual e Wachovia. Washington
Mutual ha perso ieri il 34% del propri valore, mentre
National City ha lasciato sul terreno in una sola seduta
circa il 18%. A pesare è il brusco rallentamento del mercato
immobiliare, con le banche regionali alle prese con un
numero crescente di clienti non in grado di far fronte
all'impegno contratto. Le autorità statunitensi sono
intervenute domenica per cercare di allentare la tensione su
Freddie Mac e Fannie Mae, i due colossi semipubblici
specializzati nel credito ipotecario, ma difficilmente,
secondo gli analisti, l'amministrazione potrà intervenire
per salvare banche regionali, anche di grandi dimensioni.
Dal 2007 le istituzioni bancarie messe sotto tutela dei
poteri pubblici sono solo sei, secondo le cifre diffuse
dall'istituzione federale che garantisce i depositi bancari
(FDCI). "La maggior parte delle banche sono fuori pericolo e
solide", spiega il presidente di Fdic Sheila Bair, in
un'intervista sull'emittente televisiva CNBC. Ma gli
analisti sono scettici e constatano come Indymac non faceva
parte della lista governativa delle 90 banche in difficoltà
fino al 31 marzo 2008. Anche se si è ancora lontani dalla
debacle degli anni '80 e '90, il settore bancario
statunitense non sembra godere di buona salute, avendo
accusate dall'inizio della crisi dei mutui subprime perdite
per 300 miliardi di dollari. (ANSA).
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USA: GENERAL MOTORS, E' LA SUA PIU' DRAMMATICA FRENATA
15 Luglio 2008 16:27
NEW YORK
-
di
ANSA ________________________________
GM sospende il
dividendo per risparmiare circa $800 milioni e annuncia un
aumento di liquidita' di almeno $15 miliardi entro il 2009.
Lo ha reso noto l'amministratore delegato di General Motors
Richard Wagoner, prevedendo per il secondo trimestre
''significative'' perdite.
Le nuove misure di ristrutturazione annunciate da Wagoner
puntano a garantire la sopravvivenza della casa
automobilistica. Oltre alla sospensione del dividendo per la
prima volta dal 1922, con la quale il colosso di Detroit
risparmierà 800 milioni di dollari, Wagoner ha spiegato che
si procederà a una riduzione dei costi salariali del 20%,
così da migliorare il livello di liquidità di 15 miliardi
entro la fine del 2009. Un obiettivo, quest'ultimo, che sarà
raggiunto anche grazie a finanziamenti per 2 miliardi, alla
riduzione della forza lavoro dei colletti bianchi e alla
vendita di asset per 4 miliardi di dollari, nella quale
potrebbe rientrare la cessione del marchio Hummer.
"Se la società dispone di liquidità per coprire ampiamente
gli obblighi di finanziamento nel 2008, queste misure
addizionali servono a rafforzare la propria liquidità per
far fronte a una recessione prolungata negli Stati Uniti",
spiega Gm in una nota, precisando che per risparmiare è
stata decisa la sospensione del dividendo e la soppressione
dei bonus per i dirigenti. Una sforbiciata verrà data anche
agli investimenti, che saranno ridotti di 1,5 miliardi
rispetto ai progetti iniziali.
General Motors accelererà inoltre la riduzione delle auto
4X4, divenute troppo costose per i clienti americani a causa
della volata dei carburanti: la capacità di produzione di
questo tipo di vetture sarà ridotta di 300.000 unità entro
la fine del 2009, cioé il doppio di quanto inizialmente
stimato. nei primi sei mesi del 2008 le vendite Gm sono
scese del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente.
Poche settimane fa, General Motors aveva già annunciato
drastiche misure di risanamento, fra le quali la chiusura di
quattro impianti di Suv e pick up e un riorientamento della
produzione verso vetture più piccole. Ma a Wall Street il
piano non era sembrato sufficiente e il titolo Gm ha
continuato a scendere, aggiornando i minimi da 54 anni:
alcuni analisti non hanno escluso per la casa
automobilistica la possibilità di una bancarotta, ma Wagoner
nei giorni scorsi aveva cercato di sgombrare il campo da
questa eventualità.
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BERNANKE: RISCHI PER LA CRESCITA, PERICOLO INFLAZIONE
15 Luglio 2008 16:35
NEW YORK -
di REUTERS ________________________________
I mercati finanziari
sono sottoposti ad uno stress considerevole, dice il
governatore della Fed Ben Bernanke, precisando che il
ripristino della stabilita' del mercato e' la priorita' in
quanto la debolezza del mercato immobiliare, la stretta del
credito e il rincaro del petrolio sono una minaccia per
l'economia. Wall Street amplia i ribassi dopo le parole del
n.1 della Fed. Intervenuto di fronte al Senato Usa per il
rapporto semiannuale sull’economia, Bernanke ha affermato
che gli Stati Uniti stanno attraversando un momento
difficile a causa della forte incertezza relativa alla
dinamica inflazionistica.
L’incremento dei prezzi delle commodities - ha detto
Bernanke - rappresenta una seria minaccia per la crescita,
le aziende assumeranno un atteggiamento piu’ cauto nella
spesa per tutta le seconda meta’ del 2008, le famiglie
americane saranno costrette a contenere i consumi per ancora
diversi trimestri.
L’incertezza sull’outlook dei tassi d’interesse e’ superiore
alla norma, principalmente a causa delle difficili
previsioni sul corso dell’inflazione. L’attuale prezzo del
greggio, ha affermato il n.1 della Fed, e’ essenzialmente
dovuto alla domanda eccezionalmente alta e alla contenuta
offerta.
Per i prossimi mesi, almeno fino alla fine dell’anno, si
prevede una crescita inferiore al trend medio; si potra'
iniziare ad asssitere ad una graduale crescita nell’arco dei
prossimi due anni.
Per chi fosse interessato, ecco la testimonianza integrale
di Ben Bernanke al Senato Usa.
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BORSA: EUROPA BRUCIA 140 MLD, WALL STREET IN ALTALENA /ANSA
15 Luglio 2008 19:24
MILANO
-
di ANSA ________________________________
MARTEDI' NERO PER
VECCHIO CONTINENTE, BERNANKE AIUTA MERCATO USA
(di Alfonso Neri) (ANSA) - MILANO, 15 LUG - A metterli in
fila si scriverebbe il manuale di tutto quanto può affossare
i mercati: consumi fermi, inflazione in crescita, speranze
di ripresa ai minimi degli ultimi anni, petrolio alle
stelle, euro super quotato. Anche se il problema vero rimane
un altro: la crisi di fiducia verso il sistema del credito.
Con questi elementi sullo sfondo le Borse europee non
potevano che vivere l'ennesima giornata di passione, un
martedì nero sull'orlo del panico da vendita: Amsterdam
sfiora una perdita del 3%, Londra, Milano e Madrid lasciano
sul terreno due punti e mezzo, Parigi e Francoforte
rimangono di pochissimo sotto un ribasso del 2%. I 600
titoli maggiori quotati sui listini del Vecchio Continente
hanno bruciato altri 140 miliardi di euro di
capitalizzazione, mentre Wall Street ha cambiato in breve
intonazione: dopo aver aperto chiaramente in negativo, la
Borsa statunitense ha beneficiato delle parole del
presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, secondo il
quale i "rischi d'inflazione si sono intensificati" così
come "per la crescita esistono significativi rischi al
ribasso", ma, cosa più importante, ha annunciato che le
stime del prodotto interno lordo per il 2008 sono state
riviste al rialzo. Questo è bastato a dare qualche speranza
a Wall Street, che non sembra soffrire la mancanza di un
nuovo taglio del costo del denaro, anche perché Bernanke ha
affermato esplicitamente che "aiutare i mercati finanziari a
tornare al loro normale funzionamento continuerà a essere la
priorità". In questo clima sono state le Borse asiatiche ed
europee a pagare lo scotto maggiore, con le banche a guidare
l'ondata ribassista. A parte Fortis, il principale gruppo di
servizi finanziari del Belgio che è affondato a Amsterdam
dell'11,24% ai minimi degli ultimi 13 anni sui timori di un
aumento di capitale e sulla possibilità di un'indagine da
parte dell'autorità di controllo del mercato azionario
olandese, tra i titoli maggiori del settore si registrano
gli scivoloni di Ubs (-6,30%), Credit Suisse (-4,52%) e Hbos
(-4,41%). In difficoltà anche Unicredit e Credit Agricole,
in calo rispettivamente del 3,94 e del 3,88%. Molto male
anche il comparto delle materie prime minerarie (-4,16%
l'indice DJ Stoxx di settore), così come quello
dell'energia, che accusa il brusco calo del prezzo del
petrolio, con l'italiana Saipem in perdita del 4,91% e
British Gas del 3,97%. Diffusi cali hanno investito inoltre
i titoli assicurativi (Allianz -5,49%, Axa -4,84%) e delle
telecomunicazioni, comparto nel quale le perdite maggiori
sono state accusate da British Telecom e Telecom Italia, che
hanno chiuso con un taglio del prezzo del 4,80 e del 4,26%.
Grazie alla crescita finale dell'1,10% del gigante svizzero
Roche, ha viaggiato in controtendenza solo il settore dei
titoli farmaceutici, ma anche il comparto dell'auto ha
saputo limitare le perdite sfruttando l'andamento 'anomalo'
di un solo titolo. Continental, oggetto di un'Opa lanciata
dalla bavarese Schaeffler, ha infatti chiuso in aumento
dell'11,58% a 73,4 euro, contro i 69,4 euro offerti dalla
pretendente. Di seguito la chiusura degli indici dei titoli
guida delle principali Borse del Vecchio Continente: -
Londra -2,42% - Parigi -1,96% - Francoforte -1,91% - Madrid
-2,55% - Milano -2,54% - Amsterdam -2,96% - Stoccolma -1,40%
- Zurigo -1,70% - Tokio -1,96% - Dow Jones +0,30% (seduta in
corso) - Nasdaq +0,97% (seduta in corso) (ANSA).
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MUTUI: SEC IMPORRA' LIMITI VENDITA SCOPERTO FREDDIE, FANNIE
15 Luglio 2008
19:48 NEW YORK
-
di ANSA
(ANSA) - NEW
YORK, 15 lug - Il presidente della Sec, Christopher Cox, ha
annunciato l'imposizione di limiti alla vendita allo
scoperto di titoli Fannie Mae e Freddie Mac. Davanti alla
Commissione bancaria del Senato, la Sec cercherà di regolare
la vendita allo scoperto sui mercati.(ANSA).
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MUTUI:
PROSEGUE CADUTA FANNIE (-27,85%) E FREDDIE (-25,63%)
di ANSA
15 Luglio 2008
22:41 NEW YORK
-
di ANSA
(ANSA) - NEW
YORK, 15 LUG - Fannie Mae e Freddie Mac ancora giù in borsa.
Fannie Mae chiude la seduta in calo del 27,85% a 7,02
dollari, mentre Freddie Mac cede il 25,63% a 5,29 dollari.
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WALL
STREET: IN RECUPERO DAI
MINIMI CHIUDE CONTRASTATA
15 Luglio 2008 22:04
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Il Dow Jones chiude per
la prima volta sotto la soglia degli 11000 punti in quasi
due anni, in rialzo frazionale il Nasdaq. Ad innescare il
rimbalzo e' stato il tonfo del greggio (maggiore dal 1991).
Bernanke: crescita a rischio.
Dopo aver iniziato la seduta in forte ribasso, appesantiti
dalla cattiva performance del comparto finanziario e dalle
preoccupanti parole del presidente della Fed sulla stato
dell’economia, gli indici azionari americani sono riusciti a
recuperare terreno chiudendo la seduta contrastati. A
convincere gli operatori a rientrare sull’azionario e’ stato
il forte calo del greggio, allontanatosi dai recenti
massimi, sulle speculazioni di una riduzione della domanda a
livello globale. Il Dow Jones, in ribasso di oltre 200 punti
ad un certo punto della seduta, ha chiuso con una perdita
dello 0.85% a 10961, l’S&P500 ha ceduto l1.09% a 1214, il
Nasdaq e’ avanzato dello 0.13% a 2215, in recupero da una
perdita massima intraday pari a -2.1%.
Il forte ritracciamento del greggio dai massimi assoluti di
$147.27 toccati appena la scorsa settimana, ha permesso agli
indici di risollevarsi dai minimi giornalieri, toccati
subito dopo l’apertura. In seguito alla riduzione delle
stime sulla domanda mondiale annunciata dall’OPEC, i futures
con consegna agosto hanno accelerato al ribasso archiviando
la seduta in calo di $6.44 (-4.4%) a $138.74 al barile,
segnando il maggiore calo giornaliero degli ultimi 17 anni.
Durante le contrattazioni i contratti sono arrivati a
toccare un minimo intraday di 135.92, prima di ridurre le
perdite. Anche tenuto conto della perdita di oggi, la
performance del greggio dall’inizio dell’anno resta
fortemente positiva, pari a +44%.
Il clima a Wall Street resta comunque pessimista.
Intervenuto di fronte al Senato per la presentazione del
rapporto semiannuale, il capo della Fed, Ben Bernake si e’
detto preoccupato per le prospettive di crescita
dell’economia, a causa della forte incertezza originata dal
continuo aumento dell’inflazione. Bernanke ha annunciato che
sono aumentati i rischi al ribasso per la crescita economica
e che sia le aziende che le famiglie americane ridurranno la
spesa nei prossimi mesi.
L'intervento di Bernanke segue l'operazione di salvataggio
(decisa in via straordinaria durante il weekend) sui due
giganti dei mutui ipotecari americani Fannie Mae (FNM) e
Freddie Mac (FRE), entrambi colpiti dalle vendite anche oggi
a causa della forte incertezza degli operatori sull'intero
sistema bancario all'indomani del collasso di IndyMac (IMB).
L'allarmante situazione creatasi negli ultimi giorni ha
spinto il governo ad organizzare una conferenza stampa
straordinaria in cui lo stesso presidente Bush ha chiesto al
Congresso di agire in fretta per arginare la crisi dei
mutui. A sostegno delle due agenzie semigovernative e'
intervenuto anche il presidente della Sec: l'organo di
controllo della borsa statunitense si impegnera' a porre dei
limiti sulle vendite allo scoperto dei due titoli.
A trattare in rosso e' stato anche il colosso Citigroup (C)
scivolato ai minimi storici. Commenti negativi sono stati
espressi su Wachovia (WB) il cui titolo e' arretrato del
7.50%: il rating sull'azienda e' stato ridotto ad
Underperform dagli analisti di Oppenheimer. Riflettori
puntati anche su Lehman Brothers (LEH), oggi in buon rialzo
dopo che il CEO della banca ha dichiarato che sarebbe
seriamente intenzionato a privatizzare il gruppo con un
delisting.
Tra le altre news societarie, cattive notizie da Detroit: il
colosso dell’auto General Motors (GM) ha annunciato un nuovo
piano di ristrutturazione che prevede la sospensione del
dividendo (per risparmiare $800 milioni) e il taglio del 20%
dei salari. Tra le aziende che hanno diffuso i risultati
trimestrali in giornata si distingue in positivo il colosso
dei prodotti di largo consumo Johnson & Johnson (JNJ) che ha
riportato utili per azione di 6 centesimi superiori alle
stime degli analisti. Subito sopo la chiusura delle borse
sara' il gigante dei semiconduttori Intel (INTC) a
diffondere i numeri fiscali.
Contrastati i dati giunti dal fronte macroeconomico. Nel
mese di giugno le vendite al dettaglio sono cresciute di
appena lo 0.1% nonostante il programma di stimolo fiscale
per $50 miliardi promosso dal governo; sono invece risultati
in rialzo, oltre le attese, i prezzi alla produzione, spinti
dalle componenti del petrolio e dei generi alimentari.
Migliore delle attese l’attivita’ manifatturiera nell’area
di New York che pero’ ha segnalato una nuova contrazione.
Importanti sviluppi all’interno del mercato valutario, con
il dollaro scivolato ad un nuovo minimo assoluto nei
confronti dell’euro di 1.6038, violando la barriera di 1.60
per la prima volta da aprile. Hans-Guenter Redeker di BNP
Paribas ha affermato che "l’euro non sta avanzando perche’
una valuta gloriosa, ma semplicemente perche’ gli
investitori sono disperati nel liberarsi del dollaro". Nel
tardo pomeriggio di martedi' a New York il cambio tra le due
valute e' di 1.5920. In rialzo l’oro a $978.70 (+$5.00)
l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8440%.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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BORSA:
TITOLI BANCHE SCENDONO A MINIMI 1996
16 Luglio 2008
01:32 NEW YORK -
di ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 16 LUG - I
titoli delle banche statunitensi crollano ai minimi dal 1996
sulla scia dei timori sul loro stato di salute. Le
rassicurazioni del presidente George W. Bush, del numero uno
della Fed Ben Bernanke e del segretario al Tesoro Henry
Paulson non sono bastate a calmare i nervi tesi del mercato.
L'indice KBW Bank .BKX, che rappresenta le maggiori banche
statunitensi, è sceso giovedì del 7%. Fra i singoli titoli,
Citigroup è calata del 4,3 percent, Bank of America
dell'8,1%, Wachovia del 7,7 e JPMorgan Chase del 2,1%. "Lo
scetticismo resta", commenta Alan Gayle, senior investment
strategist di Trusco Capital Management. (ANSA).
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MUTUI:
LEHMAN E BEAR STEARNS CONTRO GOLDMAN
16 Luglio 2008
16:41 NEW YORK -
di ANSA
Le due istituzioni
finanziarie attaccanno il colosso bancario per aver messo
sotto pressione i due titoli in un periodo particolarmente
delicato per l'intera industria.
Lehman Brothers e Bear Stearns puntano il dito contro
Goldman Sachs, sulla quale grava il sospetto di aver, anche
indirettamente, messo sotto pressione i titoli delle due
banche d'affari.
Secondo alcune indiscrezioni sia Alan Schwartz, numero uno
di Bear Stearns nei giorni del collasso, che Richard Fuld,
ad di Lehman, avrebbero contattato separatamente il chief
executive officer di Goldman Lloyd Blankfein, per chiedere
spiegazioni e informazioni sui rumors di alcune manovre
condotte da trader Goldman sui titoli delle due società.
La Securities and Exchange Commission avrebbe convocato la
stessa banca nel quadro delle indagini che sta conducendo in
merito ai sospetti di manipolazione sui titoli in questione.
Da quanto si legge sul Wall Street Journal, l'organo di
controllo americano ha inviato citazioni a numerosi gestori
di hedge funds per ottenere dati su scambi e comunicazioni
relativi a vendite allo scoperto e trading di opzioni sia su
Bear che su Lehman Brothers.
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MUTUI:
BERNANKE, NON PERICOLO FALLIMENTO FANNIE, FREDDIE
16 Luglio 2008
17:03 NEW YORK -
di ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 16 lug -
Fannie Mae e Freddie Mac sono "adeguatamente capitalizzate e
non sono in pericolo di fallimento". Lo ha detto il
presidente della Fed, Ben Bernanke, in un'audizione di
fronte alla Commissione Servizi finanziari della Camera.
(ANSA).
MUTUI:
BERNANKE, NAZIONALIZZAZIONE FREDDIE,FANNIE E' OPZIONE
16 Luglio 2008
19:51 NEW YORK
-
di ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 16 lug -
La nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac, le due
agenzie semipubbliche specializzate in prestiti ipotecari,
potrebbe essere un'opzione nel lungo termine. Lo ha detto il
presidente della Fed, Ben Bernanke, in un'audizione alla
commissione servizi finanziari della Camera, sottolineando
comunque come "nel breve termine, valutando i bisogni del
mercato immobiliare, ritengo che la migliore soluzione sia
quella di mantenerle nella loro attuale forma". I titoli
Fannie Mae e Freddie Mac sono oggi in forte rialzo in Borsa:
Fannie sale del 15,28% a 8,15 dollari, mentre Freddie segna
un incremento del 16,92% a 6,15 dollari.(ANSA).
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FOMC:
AUMENTO DEI TASSI "MOLTO VICINO"
16 Luglio 2008
20:35 NEW YORK
-
di ANSA
Diversi membri della Fed lo
scorso mese hanno affermato che un aumento dei tassi
"sarebbe appropriato in tempi rapidi". E' quanto si legge
nelle minute della Fed della riunione del 24 e 25 giugno
scorso.
Diversi membri della Fed lo scorso mese hanno affermato che
un aumento dei tassi "sarebbe appropriato in tempi rapidi".
E' quanto si legge nelle minute della Fed della riunione del
24 e 25 giugno scorso.
Le prospettive del mercato immobiliare restano ancora
"deprimenti". Il Fomc constata pertanto che esistono rischi
al ribasso per la crescita.
Alcuni menbri hanno evidenziato come le condizioni
finanziarie siano ancora molto fragili e come l'accesso ai
prestiti continui ad apparire sempre piu' difficile per le
famiglie americane.
Gia’ nell’ultimo meeting uno dei membri del FOMC (il
presidente della Fed del distretto di Dallas Richard
Fisher), aveva votato per un aumento del costo del denaro.
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MUTUI:
FANNIE (+29,56%) E FREDDIE (30,24%) CORRONO IN BORSA
16 Luglio 2008
22:46 NEW YORK
-
di ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 16 lug -
Fannie Mae e Freddie Mac corrono in Borsa, approfittando
della riscossa dei titoli finanziari trainati da Wells
Fargo, che ha annunciato risultati superiori alle attese.
Fannie Mae sale del 29,56% a 9,16 dollari, mentre Freddie
Mac avanza del 30,42% a 6,86 dollari. Il presidente della
Fed Ben Bernanke ha dichiarato oggi che per le due agenzie
semipubbliche specializzate nei prestiti ipotecari non c'é
alcun pericolo di fallimento. Intervenendo di fronte alla
Commissione servizi finanziari della Camera, il presidente
della Fed ha spiegato che le due società sono state travolte
da una crisi di fiducia e ha difeso il piano di salvataggio,
senza comunque escludere una nazionalizzazione, che potrebbe
essere un'ipotesi di lungo termine. "Nel breve termine,
valutando i bisogni del mercato immobiliare, ritengo - ha
aggiunto - che la migliore soluzione sia quella di
mantenerle nella loro attuale forma". (ANSA).
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WALL
STREET: MIGLIOR RALLY DI
OLTRE TRE MESI
16 Luglio 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Schizzano al rialzo i
titoli finanziari dopo la trimestrale di Wells Fargo. Fannie
& Freddie guadagnano piu' del 30%. Migliore performance di
sempre per l'indice bancario. Boom di acquisti sul comparto
aereo con il nuovo tonfo del greggio.
Giornata di forti acquisti sull’azionario americano
innescati dalla tonicita’ del comparto finanziario e dal
nuovo calo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato il 2.54%
a 11240, l’S&P500 il 2.50% a 1245, il Nasdaq e’ avanzato del
3.12% a 2284. In forte progresso gli indici bancario ed
aereo, che hanno realizzato le migliori performance
gionaliere di sempre. Gli operatori non hanno dato peso
all’impennata dell’inflazione, nonostante i richiami della
Federal Reserve sull’importanza di garantire la stabilita’
dei prezzi.
A rassicurare temporaneamente gli investitori sullo stremato
comparto finanziario sono stati gli ultimi numeri fiscali
diffusi dal gruppo Wells Fargo (WFB), rivelatisi migliori
delle attese. Il titolo e’ schizzato di oltre il 20%,
sostenuto anche dall’annuncio relativo all’incremento del
10% del dividendo. A salire di riflesso e’ stato l’intero
comparto, negli ultimi giorni piegato dai nuovi sviluppi
legata alla crisi dei mutui. Lehman Brothers (LEH),
Citigroup (C) e Bank of America (BAC) hanno realizzato
guadagna medi pari al 20%. Lo spider settoriale XLF e’
avanzato del 12.5%.
Sugli scudi anche i titoli delle due agenzie semigovernative
di mutui Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE),
particolarmente seguite dagli operatori in seguito
all’intervento d’emergenza di Governo e Fed per evitare il
collasso delle societa’. I due titoli sono cresciuti di
oltre il 30% anche grazie al recente annuncio della Sec
(l’organo di controllo della borsa americana) per cui
saranno limitate le vendite allo scoperto da parte degli
speculatori.
A fornire un motivo in piu’ agli operatori per tornare a
puntare sull’azionario e’ stato anche il forte calo del
greggio, arrivato a segnare un minimo intraday di $132.10
immediatamente dopo la comunicazione dei dati settimanali
sulle scorte, attestatesi a livelli superiori alle attese.
Dopo aver gia’ ceduto piu’ di $6 nella sessione di martedi’,
il greggio ha esteso lo scivolone chiudendo sotto i $135. I
futures con consegna agosto hanno ceduto $4.14 (-3.00%)
chiudendo a $134.60 al barile.
Il raffreddamento dei prezzi energetici ha innescato un vero
e proprio rally all’interno del comparto aereo, negli ultimi
mesi messo in ginocchio dal caro-carburante. Tra i singoli
titoli, Delta Air Lines (DAL) (che ha anche riportato una
trimestrale migliore del consensus), Northwes Airlines (NWA)
e AMR Corp (AMR) hanno registrati brillanti performance che
non si vedevano ormai dal 2003.
Tra le altre news societarie, spunti positivi sono giunti
dal colosso dei chip Intel (INTC) che nel secondo trimestre
ha riportato un incremento del 25% dei profitti ed
annunciato un’espansione dei margini lordi per il trimestre
in corso. Bene anche Sun Microsystems (JAVA): l’outlook sui
numeri fiscali fornito dall’azienda si e’ rivelato migliore
delle attese. Meno incoraggiante l’aggiornamento del
produttore di hard-drive Seagate Technologies (STX)
costretto a lanciare un profit warning.
A luci ed ombre gli ultimi aggiornamenti sulla congiuntura
Usa. Sono infatti risultati in forte progresso i prezzi al
consumo, nel mese di giugno schizzati dell’1.1% (secondo
maggior incremento degli ultimi 26 anni), guidati al rialzo
dalle componenti petrolifere e dei generi alimentari. Anche
il "core rate", avanzato dello 0.3%, si e’ attestato a
livelli superiori alle attese. E’ risultato invece migliore
delle stime l’aggiornamento sulla produzione industriale,
avanzato dello 0.5%.
Intervenuto a Capitol Hill per il secondo giorno
consecutivo, il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha
annunciato che l’economia americana sta attraversando una
fase di rallentamento accopagnata da un livello
inflazionistico sopra la norma. Dai verbali del FOMC
sull’incontro svoltosi lo scorso mese e' invece emerso che
alcuni membri sarebbero pronti ad appoggiare un rialzo del
costo del denaro gia’ a partire dal prossimo meeting.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in flessione nei
confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a
New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5815. In netto
calo l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo
prezioso hanno ceduto $16.00 a $962.70 l’oncia. Seduta
negativa infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 3.93% dal 3.84% di martedi’.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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USA:
NUOVI CANTIERI EDILI IN RIALZO +9.1% A GIUGNO
17 Luglio 2008
14:30 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Nuovo rimbalzo
dell’indicatore. Il dato e' di 1.066 milioni, superiore alle
stime degli analisti. In progresso anche le licenze di
costruzione (indicatore di attivita’ futura).
Nel mese di maggio i nuovi cantieri edili negli Stati Uniti
sono cresciuti del 9.1% ad un valore annualizzato e
destagionalizzato di 1.066 milioni di unita’, in rialzo
rispetto alle attese degli analisti che erano per un valore
di 965 mila. Lo scorso mese il dato era sceso a 969 mila
unita’
Lo ha annunciato il Dipartimento del Commercio degli Stati
Uniti.
In progresso anche il numero delle licenze di costruzione
(+11.6%), un indicatore di attivita’ futura sull'apertura
dei cantieri, attestatesi a 1.091 milioni (stime 960 mila).
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USA:
IL PHILADELPHIA FED RECUPERA A -16.3 PUNTI
17 Luglio 2008
14:30 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
L'indice sull'attivita'
manifatturiera nell'area di Philadelhia migliora rispetto al
mese precedente, ma delude le attese. Il consensus era per
una risalita a -15 punti.
Nel mese di luglio il Philadelphia Fed, l'indice che misura
l'andamento dell'attivita' manifatturiera nell'area di
Philadeplhia, e’ risalito a -16.3 punti dai -17.1 di giugno.
Lo ha comunicato la Federal Reserve di Philadelphia.
L’indice si e' rivelato peggiore delle alle attese del
mercato. Gli economisti si aspettavano in media un recupero
a quota -15 punti. Ricordiamo che un valore inferiore allo 0
indica una contrazione dell'attivita'.
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MUTUI:
INDAGINE FBI INDYMAC; BANCHE,VIA A CODICE CONDOTTA/ANSA
17 Luglio 2008 20:40
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 17
lug - Le maggiori banche al mondo corrono ai ripari e, in
vista di un inasprimento delle norme, si danno un codice di
buona condotta che ha come obiettivo quello di mettere fine
ad alcune pratiche di gestione che "hanno contribuito ad
aggravare significativamente i problemi dell'industria
finanziaria e dell'economia in generale". Mentre l'Istituto
della Finanza Internazionale, che raggruppa 380 fra le
maggiori istituzioni bancarie al mondo, svela le nuove
norme, Indymac, l'ultima vittima della crisi dei mutui
subprime, finisce nel mirino dell'Fbi che avrebbe avviato
un'indagine per possibile frode. Senza confermare né
smentire l'esistenza di un'indagine federale, il portavoce
dell'istituto californiano, Evan Wagner, afferma che, se i
rumors fossero confermati, non ci sarebbe nulla di
sorprendente vista la dimensione della banca fallita. E
mentre l'Fbi indaga, le maggiori banche al mondo si danno un
codice di buona condotta che ha come obiettivo quello di
ripristinare fiducia nei mercati. "L'Fbi ha attualmente 21
indagini in corso legate all'industria dei mutui subprime.
Riceviamo, su base giornaliera informazioni da varie fonti e
abbiamo l'obbligo di verificare quanto ci viene riportato -
spiegano dall'Fbi -. Data la volalità del mercato subprime,
riceviamo un numero crescente di segnalazioni. Per
proteggere l'integrità dei casi in esame, non possiamo
confermare o commentare su specifiche società che potrebbero
essere parte o meno dell'indagine". Proseguono intanto le
difficoltà per i clienti Indymac: anche se le code davanti
alle varie filiali sono quasi scomparse, visto che si arriva
allo sportello solo tramite appuntamento, la strada per i
correntisti è ancora in salita. Alcuni istituti, infatti,
sembrerebbero non accettare assegni Indymac, aumentando così
i disagi per i clienti. Il codice di condotta presentato
dall'Istituto della Finanza Internazionale - spiega Josef
Ackermann, presidente del consiglio di amministrazione
dell'istituto e presidente del comitato esecutivo della
Deutsche Bank - non vuole "essere un tentativo di
autoregolamentazione", ma rappresenta uno sforzo "senza
precedenti" del sistema bancario nel determinare le pratiche
d'eccellenza della professione". Il codice si sofferma in
particolare sulla gestione dei rischi delle grandi banche,
sulla remunerazione dei loro dirigenti, sulla valutazione
degli attivi e sulla trasparenza. Ma non stabilisce degli
standard di liquidità. "Le pratiche di gestione del rischio
di liquidità devono essere tagliate su misura per ciascuna
banca - sottolinea Ackermann -. Sta a ogni singolo istituto
determinare il proprio livello di tolleranza al rischio".
Nel codice si afferma inoltre che la remunerazione dei
dirigenti, finita più volte nell'occhio del ciclone, non
deve favorire una presa di rischio eccessiva. (ANSA).
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WALL
STREET: ALTRO RALLY, ANCORA
TORO A NEW YORK
17 Luglio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Secondo giorno
consecutivo di forti rialzi sulla borsa americana grazie
alla serie positiva di risultati trimestrali e al nuovo calo
del greggio, per la prima volta sotto i $130 dopo un mese e
mezzo.
Secondo giorno consecutivo in rally per la borsa
statunitense, spinta dall’incoraggiante serie di trimestrali
societarie (che ha momentaneamente rassicurato gli operatori
sullo stato di salute delle aziende), e dal nuovo calo del
petrolio, sotto il supporto dei $130 per la prima volta in
sei settimane. Il Dow Jones ha guadagnato l'1.85% a 11445,
l’S&P500 l'1.20% a 1260, il Nasdaq e’ avanzato dell'1.20% a
2312.
A diffondere il buonumore fin dal preborsa sono stati gli
ultimi risultati fiscali rilasciati dalla banca d’affari JP
Morgan (JPM). Nel secondo trimestre il colosso finanziario
ha riportato un calo del 53% dei profitti, attestatisi a $2
miliardi (54 centesimi per azione), in ribasso dai 4.23 mld
dello scorso anno. I risultati hanno comunque battuto le
attese degli analisti pari ad un EPS di $0.47 ed il titolo
ha chiuso in progresso di oltre 10 punti percentuali,
spingendo al rialzo l’intero comparto finanziario.
La trimestrale di JP Morgan segue quella migliore delle
attese comunicata mercoledi’ da Wells Fargo (WFC), che gia’
aveva temporaneamente calmato i timori sulla crisi del
credito. Subito dopo la chiusura delle borse sara' Merrill
Lynch (MER) a diffondere i numeri fiscali.
"Il focus principale continua ad essere puntato sulle
banche" ha affermato Peter Boockvar, strategist di Miller
Tabak. "Abbiamo avuto un secondo giorno di numeri positivi
paragonati alle aspettative. I titoli finanziari sono stati
colpiti da un terremoto nell’ultimo periodo a causa delle
paure su un deterioramento dell’intero sistema. Assistere a
numeri migliori delle attese ci permette di tirare un
sospiro di sollievo".
A riportare risultati migliori delle stime e’ stata anche la
societa’ finlandese di telefonia mobile Nokia (NOK) che ha
fornito risultati ed outlook favorevoli. Positivo anche
l'aggiornamento della conglomerata industriale United
Technologies (UTX). Risultati migliori del consensus anche
per il colosso delle bibite Coca-Cola (KO), il cui titolo
pero’ non e’ riuscito ad avanzare a causa dello stimato
incremento dei prezzi delle materie prime che potrebbero
aver un riflesso sul prezzo finale dei prodotti. Debole
infine l'outlook annunciato nell’after hour di mercoledi’
sera dalla societa’ leader nelle aste online eBay (EBAY):
l'azione ha lasciato sul terreno il 15% circa.
Oltre a Merrill Lynch (MER), a diffondere i risultati
trimestrali dopo la chiusura saranno anche i giganti
dell’elettronica Microsoft (MSFT), International Business
Machine (IBM) e Google (GOOG).
Un buon supporto al mercato azionario, ed ai comparti aereo
e retail in particolare, e’ giunto dal terzo calo
consecutivo del greggio, scivolato al di sotto dei $130 per
la prima volta dal 5 giugno scorso. Dopo essersi spinti fino
ad un massimo intraday di $136.75, i futures con consegna
agosto hanno invertito rotta chiudendo a quota $129.29, in
ribasso di $5.31 (-3.9%). A causa delle prospettive di un
rallentamento della domanda a livello globale il greggio si
sta rapidamente allontanando dai massimi storici toccati
appena una settimana fa: solo negli ultimi tre giorni la
perdita e’ stata di $15.89, ovvero -11%.
In riferimento allo scenario macroeconomico, sono emersi
spunti positivi dagli ultimi aggiornamenti su mercato del
lavoro e comparto immobiliare. Nell’ultima settimana sono
cresciute le richieste di sussidio da parte dei disoccupati,
attestandosi comunque a livelli inferiori al consensus; si
e’ inoltre notata una ripresa del comparto immobiliare, con
nuovi cantieri edili e licenze di costruzione in crescita
rispetto all’ultimo mese.
Sugli altri mercati, sul valutario, stabile l’euro nei
confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a
New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5828. In
recupero l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo
prezioso hanno guadagnato $8.00 a $970.70 l’oncia. Altra
sessione negativa infine per i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.038% dal
3.93% di mercoledi’.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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PAULSON:
L'ECONOMIA AMERICANA IMPIEGHERA' MESI PER RIPRENDERSI
20 Luglio 2008
17:59 WASHINGTON - di
REUTERS ________________________________
La via d'uscita
resa difficile da molti fattori: rallentamento della
crescita causato dalla crisi dei mutui, dai problemi dei
mercati finanziari e dagli alti costi delle materie
energetiche.
L'economia statunitense impiegherà mesi per riprendersi dal
rallentamento della crescita causato dalla crisi dei mutui,
dai problemi dei mercati finanziari e dagli alti costi delle
materie energetiche. Lo ha detto oggi il segretario al
Tesoro Usa Henry Paulson. Alla trasmissione tv "Face the
Nation" dell'emittente Cbs Paulson ha anche detto di essere
ottimista sull'approvazione da parte del Congresso della
richiesta dell'amministrazione Bush di autorizzare il
prestito ai giganti dei mutui, oggi in difficoltà, Fannie
Mae e Freddie Mac.
"Attraversiamo un periodo di sfida per la nostra economia -
ha detto Paulson - Stiamo per trovarci in un periodo di
crescita lenta per un po'... Credo che ci vorranno mesi per
trovare la via d'uscita da questo periodo". Un fattore
chiave della ripresa è che il mercato dell'immobiliare si
stabilizzi rapidamente, ha detto il ministro. A tal fine, è
essenziale che il Congresso approvi il piano che punta a
ripristinare la fiducia in Fannie Mae e Freddie Mac. Paulson
ha detto di essere "molto ottimista che otterremo ciò di cui
abbiamo bisogno dal Congresso".
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