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PARTE  1

PARTE  CRONOLOGICA

 

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  Sabato 01 marzo 2008   Sabato 08 marzo 2008   Mercoledì 12 marzo 2008  
       
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GR1 RAI - 03 MAR ore 22:00

   

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GR1 RAI - 04 MAR ore 22:00

   

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GR1 RAI - 06 MAR ore 22:00

   

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CITIGROUP: MONTANO LE PERDITE, SERVE ALTRO CASH 

04 Marzo 2008 11:32 NEW YORK - di ANSA
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Il colosso Usa ha bisogno di un'ulteriore iniezione di capitale da parte di investitori esterni per fronteggiare le perdite sul credito strutturato, che stanno aumentando. Citigroup ha già ricevuto lo scorso novembre $7.5 miliardi da Abu Dhabi.
Citigroup ha bisogno di un'ulteriore iniezione di capitale da parte di investitori esterni per fronteggiare le perdite sul credito strutturato, che stanno aumentando. Lo ha detto - riporta la Bloomberg - il responsabile di un fondo d'investimento degli Emirati Arabi, che potrebbe essere interessato a entrare nel capitale della banca. "Secondo me ci vorrà molto più capitale per salvare Citi e altre istituzioni finanziarie", ha detto Sameer al-Ansari, responsabile del fondo d'investimento Dubai International controllato dallo sceicco Mohammed bin Rashid al-Maktoum, che guida il Paese.
Citigroup ha già ricevuto lo scorso novembre 7,5 miliardi di dollari da un fondo sovrano del paese confinante Abu Dhabi, dopo che le perdite subite su prodotti collegati ai mutui 'subprime' hanno cancellato quasi metà del suo valore di borsa, portando alle dimissioni dell'amministratore delegato Charles Prince. A gennaio la maggiore banca statunitense ha detto che altri investitori, fra cui i governi di Singapore e Kuwait, erano pronti a entrare nel capitale con 14,5 miliardi di dollari. Secondo uno studio di Merrill Lynch, Citigroup dovrebbe aver chiuso il primo trimestre con una perdita di 1,66 dollari per azione a fronte di svalutazioni per 15 miliardi di dollari dovute ai 'subprime'.
Citigroup - secondo l'analista Guy Moszkowski - dovrebbe anche aver perso ulteriori tre miliardi di dollari dopo la cancellazione di prestiti per finanziare acquisizioni e proprietà immobiliari.
Leggere anche CITIGROUP: PER CNBC POSSIBILE TAGLIO 10% DIPENDENTI
E un'ulteriore tegola su Citigroup, oltre che sulla rivale Wachovia, rischia di arrivare sul fronte legale: ai due istituti - scrive il Wall Street Journal - ha deciso di fare causa presso la Corte di New York un piccolo hedge fund della Florida, VCG Special Opportunities, secondo cui i due istituti avrebbero richiesto pagamenti eccessivi per i contratti credit default swap, con cui ci si assicura dal rischio di credito.

 

 

 

 

MERRILL LYNCH CHIUDE ATTIVITA' SUBPRIME E LICENZIA TUTTI 

06 Marzo 2008 15:32 NEW YORK - di REUTERS
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La banca d'affari americana non erogherà più mutui a rischio tramite la divisione First Franklin Financial e per questo taglierà 650 posti di lavoro. Perdite: $10 miliardi nel quarto trimestre.
Merrill Lynch non erogherà più mutui subprime tramite la divisione First Franklin Financial e per questo taglierà 650 posti di lavoro. Ieri sera la banca d'affari ha annunciato la chiusura dell'attività sui prestiti subprime a causa del deterioramento del mercato dei crediti immobiliari a rischio. Merrill cercherà di vendere la controllata di First Franklin, Home Loan Services, che gestisce conti e riscossioni. Merrill stima oneri per 60 milioni di dollari legati all'operazione, di cui circa la metà nel primo trimestre.
Merrill rilevò First Franklin e buona parte del suo portafoglio da National City Corp nel dicembre 2006 per 1,3 miliardi di dollari. Le difficoltà della società acquisita hanno contribuito alla perdita da 9,83 miliardi registrata da Merrill nel quarto trimestre, la peggiore della sua storia quasi centenaria, a causa di svalutazioni da circa 16 miliardi di dollari legati al settore mutui. Ieri sera la banca d'affari ha annunciato la chiusura dell'attività sui prestiti subprime a causa del deterioramento del mercato dei crediti immobiliari a rischio.
Merrill cercherà di vendere la controllata di First Franklin, Home Loan Services, che gestisce conti e riscossioni. Merrill stima oneri per 60 milioni di dollari legati all'operazione, di cui circa la metà nel primo trimestre. Merrill rilevò First Franklin e buona parte del suo portafoglio da National City Corp nel dicembre 2006 per 1,3 miliardi di dollari. Le difficoltà della società acquisita hanno contribuito alla perdita da 9,83 miliardi registrata da Merrill nel quarto trimestre, la peggiore della sua storia quasi centenaria, a causa di svalutazioni da circa 16 miliardi di dollari legati al settore mutui.

 

 

 

 

USA: CROLLA L'OCCUPAZIONE, PERDITA DI 63 MILA POSTI 

07 Marzo 2008 14:30 NEW YORK - di REUTERS
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Gli Usa sono in piena recessione. Il dato di febbraio delude le attese degli analisti: la stima era di 25 mila nuovi posti di lavoro. Rivisto al ribasso il dato di gennaio. La Fed in manovra per garantire la crisi di liquidita'.
A febbraio l'occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti e' diminuita di 63 mila unita’. Erano quasi cinque anni che non si vedeva una contrazione così grave. Il tasso di disoccupazione e’ pero’ sceso al 4.8% dal 4.9% precedente, le attese erano per un rialzo del dato al 5%. Il salario orario e’ cresciuto in linea con le attese, +0.3%.
Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro.
Il dato si e' rivelato nettamente peggiore delle stime degli economisti. Il governo americano ha precisato, inoltre, che solo 41.000 posti di lavoro sono stati creati a dicembre, metà degli originari 82.000 annunciati. Le perdite di gennaio e febbraio costituiscono i primi cali mensili consecutivi da maggio e giugno 2003. Gli analisti si aspettavano in media una crescita di 25.000 posti. Rivisti al ribasso i numeri di gennaio da -17 mila a -22 mila.
Per chi sia interessato al modo in cui viene calcolato questo importante dato macroeconomico: Come leggere i dati sul mercato del lavoro USA.
parla di questo articolo nel Forum di WSI
Intanto la Federale Reserve ha portato a 50 miliardi di dollari (da 30) il montante delle operazioni del 10 e 24 marzo, per rispondere alle maggiori pressioni sulla liquidità dei mercati finanziari. L'organismo aggiunge che resta in stretto contatto con le altre banche centrali sui timori per la liquidità. Fra le altre misure annunciate, la Fed aumenterà la taglia delle sue aggiudicazioni se necessario e lancerà una serie di operazioni di riacquisto il cui controvalore dovrebbe attestarsi sui 100 miliardi di dollari.

 

 

 

 

Dollaro torna verso minimi otto anni contro yen 

10 Marzo 2008 08:20 TOKYO - di REUTERS
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TOKYO (Reuters) - Il dollaro è scivolato nelle battute asiatiche, tornando in prossimità dei minimi record contro lo yen, dopo che i dati sull'occupazione Usa, sorprendentemente bassi, hanno appesantito i mercati col timore di una recessione. Venerdì scorso, il dato sull'occupazione Usa ha mostrato il più marcato taglio di posti di lavoro in quasi cinque anni, a -63.000. Alle 7,40 circa l'euro vale 1,5369/71 dollari dopo il massimo storico della scorsa settimana a 1,5465; e 156,67/71 yen. Il dollaro/yen si attesta invece a 101,98/2,00, al di sopra del minimo degli otto anni di 101,40.
 

 

 

USA: SCORTE DI MAGAZZINO ALL’INGROSSO +0.8%

10 Marzo 2008 15:00 NEW YORK - di ANSA
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Il dato di gennaio e’ superiore alle previsioni del mercato. Le stime degli analisti erano per una crescita dello 0.5%. A dicembre l’indicatore era risultato in progresso +1.1%.
Nel mese di gennaio le scorte di magazzino all'ingrosso hanno registrato un aumento dello 0.8%.
Il dato e’ stato comunicato dal Dipartimento del Commercio Usa.
L’indicatore si e’ rivelato superiore alle attese degli analisti, che avevano previsto un rialzo dello 0.5%.
A dicembre l’indicatore era risultato in progresso dell’1.1%.

 

 

 

PETROLIO: NUOVO MASSIMO A $108 AL BARILE

10 Marzo 2008 20:11 NEW YORK - di ANSA
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Nuovo record storico per il prezzo del petrolio che al New York Stock Exchange vola a quota $108 al barile.
Il petrolio chiude a quota 107,92 dollari al barile sul mercato di New York (+2,6%), dopo aver superato quota 108 dollari, raggiungendo pochi minuti prima della fine delle contrattazioni i 108,17 dollari.
 

 

 

 

 

  Sabato 15 marzo 2008   Martedì 18 marzo 2008   Martedì 18 marzo 2008  
       
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GR1 RAI - 13 MAR ore 22:00

   

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GR1 RAI - 14 MAR ore 22:00

   

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GR1 RAI - 17 MAR ore 22:00

   

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BORSA: NY SCIVOLA, BEAR STEARNS AFFONDA SU TIMORI LIQUIDITA'

11 Marzo 2008 00:07 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 11 MAR - Wall Street apre la settimana con un'altra seduta all'insegna delle perdite, indebolita dai timori di recessione negli Usa e dalle perdite dei titoli delle materie primi e dei finanziari che scontano le voci sull'allarme liquidità di Bear Stearns. Il Dow Jones chiude gli scambi in territorio negativo e cede l'1,29% (11.740,15 punti), il Nasdaq perde l'1,95% (a quota 2.169,34), mentre lo Standard & Poor's 500 si attesta a 1.273,37 punti (-1,55%). Freeport-McMoRan Copper&Gold trascina al ribasso i produttori di materie prime: il numero due mondiale del rame cede il 5,92% (a 93,97 dollari) perché il metallo è in forte calo sui mercati internazionali. La preoccupazione, infatti, è che le difficoltà dell'economia statunitense Usa facciano peggiorare la domanda, già indebolita dal rallentamento della Cina. Cedono terreno sui mercati delle materie prime l'alluminio e lo zinco. Alcoa, pezzo da novanta fra le blue chip del Dow Jones, perde il 2,62% (a 35,64 dollari). Anche Exxon, malgrado il record storico del petrolio oltre i 108 dollari al barile, è poco mossa (-0,04% a 82,46 dollari). Sul fronte finanziario si registra una giornata all'insegna del profondo rosso per i maggiori istituti di credito Usa: Bear Stearns, il secondo maggior sottoscrittore di bond garantiti da mutui, affonda dell'11,1% (a 62,3 dollari, dopo aver toccato un minimo a -14%), segnando il peggior calo dal crollo di Wall Street del 1987. La più piccola tra le principali banche d'affari di Wall Street finisce al centro delle voci secondo cui sarebbe a rischio liquidità. Alan 'Ace' Greenberg, a capo del comitato esecutivo dell'istituto, bolla come "del tutto ridicoli" i rumor ma non risolleva i corsi dei titoli. Morgan Stanley (-3,91% a 38,30 dollari) ha seminato nuovi timori sul settore tagliando di 8,8 miliardi di dollari totali le sue previsioni sugli utili delle maggiori banche americane. Non si arresta, in particolare, il declino delle azioni di Citigroup (-5,83% a 19,69 dollari), Morgan Stanley ha tagliato le previsioni sull'utile a 2,09 dollari per azione dai precedenti 2,60, alla luce di un grave peggioramento delle condizioni del credito di quest'anno. La stessa Citigroup, dal canto suo, ha detto di aspettarsi 9 miliardi di ulteriori svalutazioni da parte delle banche statunitensi nel primo trimestre 2008, principalmente a causa di nuove perdite sui prestiti concessi per finanziare acquisizioni e sui mutui ipotecari. Il fondo Blackstone riprende quota e da -4% chiude in rialzo del 2,88% (a 15 dollari): il colosso del private equity annuncia una trimestrale peggiore delle attese, dovuta alle difficili condizioni del mercato e alla svalutazione della partecipazione nella società di assicurazioni di bond FGIC. McDonald's è un'altra delle poche note positive della seduta (+2,93% a 53,80 dollari) sul buon andamento delle vendite. (ANSA).

 

 

CAMBI: ALLARME DALLA PRESIDENZA UE

11 Marzo 2008 16:12 NEW YORK - di ANSA
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Il forte apprezzamento della moneta unica "e' un problema che potrebbe pesare sulla crescita economica di Eurolandia". Lo afferma il presidente di turno dell'Ecofin, lo sloveno Andrej Bajuk.
Di fronte all'ennesimo record dell'euro - che ha sfiorato quota 1,55 sul dollaro - la presidenza dell'Ue lancia l'allarme.
Il forte apprezzamento dell'euro - ha detto il presidente di turno dell'Ecofin, lo sloveno Andrej Bajuk - 'e' un problema' che potrebbe pesare sulla crescita economica di Eurolandia.
'L'apprezzamento continuo dell'euro non e' un fatto positivo per la crescita economica, e noi pensiamo che i tassi di cambio dovrebbero sempre riflettere la realta' economica'

 

 

 

USA: BILANCIA COMMERCIALE MIGLIORE DELLE ATTESE

11 Marzo 2008 13:30 NEW YORK - di ANSA
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Nel mese di gennaio il deficit commerciale negli Stati Uniti e' cresciuto dello 0.6% a $58.2 miliardi. Il consensus era per un valore di $59 mld.
Nel mese di gennaio il deficit della bilancia commerciale USA e' cresciuto dello 0.6% rispetto al mese precedente a quota di $58.2 miliardi.
Il dato e’ stato comunicato dal Dipartimento del Commercio Usa.
Lo sbilancio si e’ rivelato inferiore alle stime degli analisti che erano per un valore di $59 miliardi.
 

 

 

PETROLIO: LUNEDI' RIUNIONE SU FIAMMATA PREZZI

12 Marzo 2008 16:33 NEW YORK - di ANSA
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Il greggio si riporta a ridosso dei $110 al barile. Incontro d'esperti organizzato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia.
L'Agenzia internazionale dell'energia terrà una riunione di esperti del settore petrolifero lunedì prossimo a Parigi sulla fiammata dei prezzi del greggio che da una decina di giorni vanno di record in record.
Alla riunione informale parteciperanno rappresentanti di tutta la filiera petrolifera, compresi quelli dei mercati finanziari di quotazione del petrolio.

 

 

MUTUI: HEDGE FUND BLOCCA RIMBORSI CLIENTELA

12 Marzo 2008 19:10 NEW YORK - di ANSA
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Si tratta di un fondo olandese, GO Capital Asset Management, che a causa delle attuali turbolenze sui mercati non riesce a vendere gli asset ad un prezzo ragionevole.Un hedge fund olandese, GO Capital Asset Management, ha temporaneamente bloccato i rimborsi da parte della clientela come conseguenza della grave situazione sui mercati finanziari che in pratica impedisce di prezzare gli asset.
Si tratta del settimo fondo speculativo ad aver fatto una mossa del genere negli ultimi tempi; il fondo olandese ha asset per circa 570 milioni di euro e scommette sui rialzi o sui ribassi dei prezzi. In una lettera datata ieri 11 marzo il fondatore di GO Capital Asset Management, Frans van Schaik, ha spiegato fra l' altro che le attuali turbolenze sui mercati non permettono alla società di vendere gli asset ad un prezzo ragionevole.
Almeno sei hedge fund con asset complessivi pari a circa 5,4 miliardi di dollari sono stati costretti ad effettuare vendite forzate a partire dalla metà dello scorso mese di febbraio, come conseguenza del tracollo legato al credito subprime. L' attività di GO - come spiega Bloomberg - è focalizzata sulle società quotate sui mercati borsistici europei. Dalla fine di febbraio il valore del fondo è sceso del 7,7% dopo essersi posto come obbiettivo una crescita annua del 15%.(ANSA).
 

 

 

BEAR STEARNS: CROLLO A WALL STREET, CHIUDE A -47,3%

14 Marzo 2008 21:35 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 14 MAR - Bear Stearns dimezza pressoché il proprio valore a Wall Street perdendo, in scia al salvataggio deciso da Jp Morgan e Federal Reserve di New York, il 47,37%, a 30 dollari. Il titolo, che ha registrato un minimo a 26,85 dollari (-52,89%), si è portato ai minimi del 1998. (ANSA).

 

 

 

 

 

  Mercoledì 19 marzo 2008   Venerdì 21 marzo 2008   Martedì 25 marzo 2008  
       
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J. P. MORGAN CHASE RILEVA BEAR STEARNS 

17 Marzo 2008 01:39 NEW YORK - di ANSA
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J.P. Morgan Chase ha salvato dal crack la banca d'affari Bear Stearns, fino alla settimana scorsa quinta degli Stati Uniti, rilevandola per un valore complessivo di $236,2 milioni, equivalente a $2 per azione, cioe' 10 volte meno rispetto a venerdi' scorso. Si tratta di un prezzo stracciato considerando che le azioni di Bearn Stearns alla chiusura di Wall Street venerdì quotavano $30, un prezzo che rappresentava gia' -75% rispetto all'inizio dell'anno. Nel maggio 2007 il titolo (BSC) valeva $157. Una perdita di valore di molti miliardi di dollari in pochissimo tempo. Se Bear Stearns vale $2, gli operatori si chiedono quanto valgano le altre banche. A New York la tragica battuta e': $240 milioni di dollari, la somma pagata da J.P. Morgan Chase per rilevare BSC, non e' nemmeno il valore del palazzo Bear Sterns inaugurato 2 anni fa sulla Fifth Avenue a Manhattan.
Inoltre in parallelo con questo accordo la Federal Reserve ha concordato di sostenere con fondi fino ad un massimo di 30 miliardi di dollari i beni della Bearn Stears con maggiori problemi di liquidità.
Jp Morgan "sta dietro Bear Stearns", dice il numero uno James Dimon, che ha chiuso l'operazione valutando in appena due dollari unitari (pari a 0,05472 azioni Jp Morgan) i titoli della più piccola delle principali banche d'affari di Wall Street, contro i 30 dollari segnati alla chiusura di venerdì e la capitalizzazione totale di 4 miliardi di dollari.
La ragione è presto spiegata: nel corso della conference call il direttore finanziario, Michael Cavanagh, ipotizza costi per 6 miliardi di dollari, al lordo delle tasse, nell'ambito dell'acquisizione che é basata esclusivamente su uno scambio azionario. "Clienti e controparti di Bear Stearns - rileva Dimon nella nota congiunta sull'operazione - devono sentirsi rassicurati dal fatto che Jp Morgan ne garantisce i relativi rischi. Accogliamo con favore clienti, dipendenti e controparti presso la nostra banca e siamo lieti di essere loro partner".
Dimon è stato allertato delle difficoltà di Bear Stearns soltanto giovedì sera mentre festeggiava il suo 52/o compleanno e venerdì, d'intesa con la Fed di New York, ha annunciato il soccorso con una linea di credito a 28 giorni per fronteggiare la carenza di liquidità. Nel fine settimana, l'accelerazione delle trattative a seguito del peggioramento dello scenario con la decisione di varare uno dei grossi salvataggi della storia finanziaria Usa, con la creazione di un cordone di protezione grazie all'ausilio della Fed. Per scongiurare il fallimento che avrebbe potuto affondare il sistema finanziario globale, la banca centrale Usa ha concordato in parallelo di sostenere con fondi per 30 miliardi di dollari massimi la copertura degli asset di Bear Stearns con maggiori problemi di liquidità.
La Fed non si è fermata qui e ha annunciato provvedimenti d'urgenza per rafforzare la liquidità sui mercati e promuovere il loro ordinato funzionamento, condizioni essenziali per la crescita economica. Prima il Board ha votato all'unanimità di autorizzare la Fed di New York a creare linee di credito, pronte già oggi, per migliorare la capacità dei principali operatori di erogare risorse al settore delle cartolarizzazioni. Poi, la Fed ha spiegato di aver approvato la richiesta della Fed di New York di tagliare il tasso di sconto dal 3,5%, al 3,25%, con effetto immediato, aumentando la durata massima dei prestiti da 30 a 90 giorni.
I mercati se da un lato credono che il Fomc, il Federal Open Market Committee (il Board di politica monetaria) possa ora approvare nella riunione di domani un maxi-taglio dei Fed Funds di 1 percentuale (dal 3 al 2%); dall'altro, temono che la caduta di Bear Bearns, con la perdita dell'indipendenza a 85 anni dalla sua fondazione, possa essere la prima di una lunga serie. Le preoccupazioni sono in aumento: il numero uno di Lehman Brothers, Richard Fuld, ha deciso ad esempio di tornare anzitempo negli Usa, accorciando un viaggio in India.
 

 

 

 

Bear Stearns: Conto salato per James Cayne 

17 Marzo 2008 16,48 NEW YORK - di BlueTG.it
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La vendita lampo di Bear Stearns a JP Morgan, chiusa a un prezzo di saldo di due dollari per azione, rappresenta un vero salasso per i dipendenti della banca d'affari. Secondo gli attuali prezzi di Borsa, infatti, le perdite tra i dipendenti (calcolate sul prezzo di offerta di Jp Morgan relativamente a bonus, stock options e partecipazioni dirette) vede gli asset detenuti dai dipendenti segnare un saldo negativo di 5,2 miliardi di dollari.
Ma il vero sconfitto di tutta questa lunga vicenda è il Presidente-padrone della Banca, Jimmy Cayne, primo azionista singolo dell'isitituto. Cayne, che da gennaio non è più al timone della Banca ma ha tenuto la poltrona da Presidente del Board, è stato ampiamente criticato dalla stampa americana per avere condotto la crisi di BS più dal 'green' del suo Campo di Golf che dall'ufficio al 383 di Madison Avenue.
Cayne, infatti, dallo scoppio della crisi (identificabile con febbraio 2007, mese in cui venne alla luce il buco da 1,6 miliari di dollari dei due fondi hedge leveraggiati ndr) avrebbe passato la maggior parte del tempo a giocare a golf, fumare sigari e partecipare a tornei di bridge (sua grande passione). Solo dopo mesi di pressioni, il 9 gennaio scorso, l'ex Ceo ha deciso di rimettere il mandato ad Alan D. Schwartz.
Oggi il 74enne manager potrà passare molto più tempo sui campi da Golf, cercando di 'leccarsi' le ferite di una crisi che gli è costata quasi un miliardo di dollari. Tanto infatti valeva la quota di Cayne il primo gennaio 2007, cifra scesa a 486:210.000 dollari il primo gennaio 2008 fino agli attuali 23 milioni di di oggi (cifre calcolate moltiplicano i 5.612:922 milioni di titoli in mano a Cayne con i diversi valori di Borsa del titolo Bear Stearns).


 

 

 

 

BORSA: E'PANICO,EUROPA BRUCIA 304MLD E SPROFONDA CON UBS/ANSA 

17 Marzo 2008 20:10 NEW YORK - di ANSA
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TAGLIO FED NON BASTA, CALO 3-4% INDICI VECCHIO CONTINENTE
(ANSA) - MILANO, 17 MAR - In Europa uno scossone che porta i titoli ai minimi dal 2005, e anche in Asia i mercati non potevano reagire peggio al taglio del tasso di sconto di 25 punti base, ora al 3,25%, annunciato dalla Federal Reserve Usa con una mossa a sorpresa a tarda notte che non sembra servitas. A New York la seduta è impostata al ribasso anche se il Dow Jones lima in parte le perdite grazie ai guadagni superiori al 10% di JPMorgan, pronta a mettere le mani su Bear Stearns a un prezzo stracciato che equivale al 90% in meno della quotazione di Borsa della scorsa settimana. E' poi un'altra seduta di passione per le banche, da una parte all'altra dell'emisfero, con Mitsubishi Ufj Financial scivolata a Tokyo a livelli che non vedeva da febbraio 2004 mentre Ubs (-14% a 24,5 franchi) a Zurigo scende ai minimi da nove anni nonostante i mercati scommettano su un maxi-taglio da un punto percentuale del tasso sui Fed Fund alla riunione della Fed di domani. In Giappone il Nikkei 225 e in Europa il Dow Jones Stoxx 600 sono schiacciati ai livelli del 2005. "Questo mostra l'ampiezza della crisi - commenta un gestore da Parigi - E' come il gioco del domino, sembra non avere fine". E forse anche Abby Joseph Cohen, la mitica analista nota per le sue previsioni rialziste sull'andamento della Borsa, non prevedeva una crisi di queste proporzioni, quando ha lasciato il posto di responsabile Goldman Sachs per le stime legate all'andamento dell'indice S&P 500 a David Kostin. Quest'ultimo ha messo in conto invece che l'indice S&P 500 potrebbe scendere del 10% a 1.160 punti prima di risalire la china a 1.380 punti a fine anno. Abby Cohen nella sua ultima previsione aveva invece scommesso sull'indice a quota 1.675,0 punti a fine 2008, il che significa un rialzo del 32% dagli attuali valori. Nel Vecchio Continente sono andati in fumo circa 304 miliardi di euro (la capitalizzazione del DJ Stoxx 600 è scesa a 7.090 miliardi di euro). Da inizio anno l'indice paneuropeo ha perso il 20,4% e, in termini di capitalizzazione, significa che i listini europei hanno bruciato 1.817 miliardi di euro. E' il tonfo più consistente dal 21 gennaio, il lunedì nero in cui la sola Europa aveva bruciato 437 miliardi di euro, e della crisi del mercato dei capitali si intravedeva solo la punta dell'iceberg. Su tutti e 18 i mercati nazionali gli indici hanno chiuso in calo con perdite tra il 3 e il 4 per cento. Gli investitori sono settati sul 'panic mode', ironizzano nelle sale operative, mentre nell'epicentro della bufera si trovano i titoli finanziari. Deutsche Bank ha perso il 6%, Bnp il 4,7 per cento. Maglia nera per Siemens (-17%) che ha tagliato di 900 milioni di euro le stime per il trimestre in corso. Una traccia anche per le altre società quotate sul DJ SToxx 600 che, secondo i timori degli analisti, vedranno i loro utili nel corso dell'anno "crescere solo del 3,5% contro le stime a fine 2007 che indicavano una crescita dell'11 per cento". Nella notte, per scongiurare il fallimento che avrebbe potuto affondare il sistema finanziario globale, la banca centrale Usa ha concordato di sostenere con fondi per 30 miliardi di dollari massimi la copertura degli asset di Bear Stearns con maggiori problemi di liquidità, ed ha annunciato provvedimenti d'urgenza per rafforzare la liquidità sui mercati e promuovere il loro ordinato funzionamento, condizioni essenziali per la crescita economica. "L'attuale crisi finanziaria negli Stati Uniti verrà probabilmente giudicata come la più grave dalla fine della seconda guerra mondiale". Lo afferma l'ex presidente della Fed Alan Greenspan, in un editoriale pubblicato oggi dal Financial Times. La crisi, aggiunge, "finirà quando i prezzi delle case si stabilizzeranno e con essi anche i prezzi dei prodotti finanziari collegati ai prestiti ipotecari". Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee. - Londra -3,86% - Parigi -3,51% - Francoforte -4,10% - Madrid -2,81% - Milano -3,39% - Amsterdam -3,79% - Stoccolma -4,07% - Zurigo -5,02% - Dow Jones -0,56% (in corso) - Nasdaq -2,10% (in corso). (ANSA).

 

 

 

 

MUTUI: BUSH; FASE DIFFICILE MA BENE FED, TIMORI LEHMAN /ANSA 

17 Marzo 2008 21:39 NEW YORK - di ANSA
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DOMANI ALTRO TAGLIO TASSI BERNANKE DOPO SALVATAGGIO BEAR STEARNS
(di Antonio Fatiguso) (ANSA) - NEW YORK, 17 MAR - Il presidente George W. Bush prova a rassicurare i mercati e rinnova la fiducia alla Federal Reserve, all'indomani dell'annuncio dell'acquisto di Bear Stearns da parte di Jp Morgan e del taglio d'urgenza della banca centrale Usa del tasso di sconto di 25 punti base, al 3,25%. Lehman Brothers, per altro verso, vacilla pericolosamente fino a dimezzare il proprio valore di Borsa. "Stiamo seguendo la situazione da vicino" e la "situazione é sotto controllo", dice Bush, che al termine della riunione con i suoi consiglieri economici più stretti, ammette che si tratta di "un momento particolarmente difficile". La Fed ha reagito "bene e molto in fretta - aggiunge - e le nostre istituzioni finanziarie sono forti". Wall Street, da parte sua, reagisce in modo pesante in avvio (-2%) sull'onda dello scivolone del settore finanziario che si porta ai minimi degli ultimi cinque anni, con Bear Stearns che cade del 90%, intorno ai 3 dollari, uno in più dei 2 per azione alla base del salvataggio di Jp Morgan che, al contrario tocca un massimo a +12,4%. Il mercato dei capitali reagisce "in maniera efficiente", rileva ancora Bush, quasi anticipando il recupero dei listini che riducono passo dopo passo le perdite fino a spingere il Dow Jones in territorio positivo. Anche in scia al finanziamento straordinario da 30 miliardi di dollari approvato dalla Fed ed erogato a Bear Stearns, attraverso Jp Morgan, a copertura degli asset meno liquidi e del completamento dell'acquisizione. L'incertezza sui mercati, tuttavia, sconta ancora i timori sulla tenuta o meno del credito nonostante le attese sul taglio da un punto percentuale (dal 3 al 2%) dei tassi di riferimento, i Fed Funds, nel corso della riunione di domani del Fomc, il board monetario della Fed in programma domani. A dominare, infatti, è la paura che la banca centrale usa e gli sforzi del suo presidente Ben Bernanke, possano mancare l'obiettivo di prevenire un ulteriore peggioramento delle perdite nel settore creditizio. Anzi, dopo il caso Bear Stearns ci si aspetta di vedere solo quali saranno le prossime banche a essere vendute a prezzi di saldo. In settimana, ci saranno le trimestrali dei colossi di Wall Street, come Goldman Sachs, Morgan Stanley e Lehman Brothers e le previsioni sono di cattive notizie su ulteriori svalutazioni. Proprio Lehman è la più bersagliata a Wall Street, dopo che il numero uno Richard Fuld, ha deciso anche di rientrare domenica negli Usa, accorciando un viaggio in India. Per il top banker si tratta di una fase drammatica, simile a quella vissuta a luglio del 1998 quando l'istituto era sull'orlo dell'insolvenza. "Tenni la testa giù e lavorai ancora più duramente e alla fine si rivelò tutto un grande errore", ama ancora raccontare Fuld in merito alla vicenda ricordando che durante tutto il periodo rifiutò di fare qualsiasi commento e di fare alcunché nella "piena consapevolezza" della solidità dell'istituto. L'economia tuttavia rallenta, come dimostra la frenata della produzione industriale di febbraio, e a dare voce alle paure del mercato è ancora una volta l'ex presidente della Fed, Alan Greenspan, che ha definito "l'attuale crisi finanziaria negli Stati Uniti" come la "più grave dalla fine della seconda guerra mondiale". Greenspan in un editoriale sul Financial Times spiega che la la situazione si risolverà solo "quando i prezzi delle case si stabilizzeranno e con essi anche i prezzi dei prodotti finanziari collegati ai prestiti ipotecari". Segnali che allo stato mancano a fronte dello spettro recessione sempre più vicino (se non già in atto, secondo diversi economisti) per l'economia Usa. (ANSA).

 

 

Fed: economia in rallentamento

Martedì 18 Marzo 2008, 19:49 - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 18 MAR - Annunciando il taglio di 0,75 punti base del costo del denaro la Fed sottolinea che ci sono segnali di ulteriore rallentamento dell'economia. La manovra della Federal Reserve e' meno aggressiva del previsto: negli ultimi giorni gli operatori davano infatti al 94% la probabilita' di un taglio da un punto percentuale.
Indici di Wall Street in netto rallentamento: il Dow Jones guadagna l'1,58%, lo Standard & Poor's il 2% e il Nasdaq il 2,48%. L'euro scende a 1,5733 dollari.

 

 

Mutui: Usa, Bush non esclude nuove azioni se necessario

18 Marzo 2008 22:14 NEW YORK - di ANSA
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In modo da non rovinare a lungo termine economia Usa
(ANSA) -NEW YORK, 18mar - Il presidente Bush non ha escluso nuove azioni,se necessario, per rilanciare l'economia,proprio mentre la Fed decideva di tagliare i tassi. Bush ha parlato di nuovi stimoli per l'economia, oltre a quelli gia' approvati per 168 mld dollari. Pur confermando il credo liberista della sua amministrazione, Bush ha indicato che 'se ci sara' il bisogno di ricorrere a nuove azioni, lo faremo, ma in maniera da non rovinare a lungo termine la salute della nostra economia'.
 

 

 

MORGAN STANLEY VOLA IN BORSA DOPO TRIMESTRALE

19 Marzo 2008 16:05 NEW YORK - di ANSA
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New York dopo la trimestrale migliore delle previsioni. Dopo un’ora e mezza circa dall’inizio delle contrattazioni il titolo segna un progresso del 6% circa.
La Banca d'affari ha preso in prestito liquidità dalla Federal Reserve utilizzando la finestra del tasso di sconto. Lo ha detto il direttore finanziario Colm Kelleher, spiegando che il ricorso al finanziamento è avvenuto "per normali operazioni" e che la banca vuole "togliere lo stigma" comunemente associato alle banche che fanno ricorso alla finestra.
La liquidità della capogruppo - ha precisato Kelleher - è salita a 71 miliardi di euro da 62 miliardi, e a livello di gruppo, a fine trimestre, era pari a 124 miliardi di dollari.
Nel frattempo anche Goldman Sachs ha confermato di aver fatto ricorso ai prestiti al tasso del 3,25%, definendo la finestra della Fed "una buona alternativa".

 

 

VISA: +35% BOOM IN BORSA ALL' ESORDIO

19 Marzo 2008 15:21 NEW YORK - di ANSA
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A Wall Street il titolo è salito di oltre $15, rispetto ai $44 del prezzo offerto agli investitori che hanno aderito al collocamento. E' l'Ipo record della storia finanziaria Usa.

Visa vola in Borsa a New York nel giorno dell' esordio al listino dopo il collocamento: il titolo sale infatti del 35% a 59,6 dollari. L' IPO (Initial Public Offering) di Visa ha fruttato 17,9 miliardi, in quello che ha rappresentato il collocamento azionario di maggiori dimensioni negli Stati Uniti, superando largamente i 10,6 miliardi raccolti da AT&T Wireless nel 2000. In Borsa il titolo è salito di oltre 15 dollari, rispetto ai 44 dollari del prezzo offerto agli investitori che hanno aderito al collocamento. La maggiore IPO a livello mondiale è quella di Industrial & Commercial Bank of China, che raccolse nel 2006 22,0 miliardi di dollari.

 

 

 

MUTUI: WALL STREET TAGLIA 34 MILA POSTI

24 Marzo 2008 18:39 NEW YORK - di ANSA
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Le società di Wall Street, colpite da perdite e svalutazioni legate alla crisi del settore ipotecario, hanno tagliato oltre 34.000 posti di lavoro negli ultimi nove mesi. E' il ridimensionamento più marcato dai tempi dello scoppio della bolla Internet.
Le società di Wall Street, colpite da perdite e svalutazioni legate alla crisi del settore ipotecario, hanno tagliato oltre 34.000 posti di lavoro negli ultimi nove mesi. E' il ridimensionamento più marcato dai tempi dello scoppio della bolla internet nel 2001, in base ai dati compilati dall'agenzia Bloomberg.
Allora, furono eliminati 39.800 posti per poi arrivare a 90.000 esuberi nell'arco dei due anni successivi, secondo le cifre della Securities Industry and Financial Markets Association. Ora, colossi finanziari come Citigroup, Lehman Brothers e Morgan Stanley sono fra le banche che hanno annunciato riduzioni di organico (rispettivamente i tagli sono di 6.200 unità, 4.990 e 2.940). Il crollo del mercato dei mutui ipotecari ad alto rischio negli Usa e la conseguente crisi del credito hanno determinato perdite e svalutazioni per almeno 200 miliardi di dollari fra i maggiori istituti finanziari del mondo.
Così, il caso Bear Stearns, fino a poco tempo fa quinta maggiore casa di brokeraggio Usa, è diventato l'emblema del panico che ha attanagliato Wall Street appena due settimane fa, quando la società è stata costretta a 'subire' una acquisizione di emergenza caldeggiata dalla Federal Reserve - che ha messo in campo un finanziamento di 30 miliardi di dollari - in seguito alla fuga di creditori e clienti. Secondo gli analisti, le banche dovranno registrare ulteriori perdite: "Questa crisi è decisamente peggiore rispetto a quella del 2001 non sappiamo quanto durerà", spiega all'agenzia Bloomberg Jo Bennett di Battalia Winston Internazional a New York, che vede il rischio di oltre 100.000 esuberi nel giro di pochi anni. Banche a case di brokeraggio avevano iniziato a ridimensionare gli organici negli uffici specializzati in prestiti immobiliari già a luglio scorso, quando la crescita delle insolvenze nel segmento del credito subprime ha innescato un deterioramento dei prezzi dei titoli collegati a questa tipologia di mutui a rischio.
Fra luglio e dicembre - sempre secondo i calcoli dell'agenzia Bloomberg - sono stati eliminati quasi 17.000 posti di lavoro. Ecco di seguito una tabella con i tagli occupazionali annunciati dalle maggiori banche e società di brokeraggio dall'inizio del tracollo dei mutui subprime nello scorso mese di luglio.
Banche ed Esuberi Citigroup 6.200 Lehman Brothers 4.990 Bank of America 3.650 Morgan Stanley 2.940 Washington Mutual 2.600 Merrill Lynch 2.220 HSBC 1.650 Bear Stearns 1.550 WestLB 1.530 UBS 1.500 Goldman Sachs 1.500 National City 900 Credit Suisse 820 Royal Bank of Canada 500 Fortis 500 Wells Fargo 500 Wachovia 443 Deutsche Bank 370 JPMorgan Chase 100 TOTALE 34.463

 

 

 

 

  Giovedì 27 marzo 2008   Sabato 29 marzo 2008   Domenica 30 marzo 2008  
       
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GR1 RAI - 25 MAR ore 22:00

   

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GR1 RAI - 26 MAR ore 22:00

   

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GR1 RAI - 27 MAR ore 22:00

   

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