|
|
 |
|
 |
|
|
. |
Sessione |
|
Dow J. |
S&P 500 |
Nasdaq C. |
|
|
|
|
|
Mar. 05 Feb. 2008 |
Ws: SELL
DA RECESSIONE, PERDE -3.0% |
-2,93% |
-3,2% |
-3,08% |
Mer. 06 Feb. 2008 |
Ws:
ARRETRA DOPO COMMENTI FED |
-0,53% |
-0,76% |
-1,33% |
Gio. 14
Feb. 2008 |
Ws:
BERNANKE SPINGE GIU' GLI INDICI |
-1,40% |
-1,34% |
-1,74% |
Mar. 19 Feb. 2008 |
WS: IN
ROSSO, TORNA IN SCENA IL PETROLIO |
-0,09% |
-0,09% |
-0,67% |
Gio.
21 Feb.
2008 |
WS: ARRETRA SULLA MINACCIA DELLA
RECESSIONE |
-1,15% |
-1,29% |
-1,17% |
Ven. 22 Feb. 2008 |
WS: COLPO DI RENI FINALE, CIAMBELLA PER
ABK |
0,83% |
0,79% |
0,16% |
Lun. 25 Feb. 2008 |
WS: YES, GRAN MOSSA VINCENTE |
1,53% |
1,38% |
1,05% |
Gio.
28 Feb.
2008 |
WS: TEMPI DURI, RIPRENDONO LE VENDITE |
-0,88% |
-0,89% |
-0,94% |
|
|
|
|
|
In questa rassegna, sono inseriti in
ordine cronologico, i commenti di chiusura di tutte le sedute
della borsa di Wall Street, aventi rilevanza
tecnico/strategica |
|
|
Mercoledì
06 febbraio
2008 |
|
Venerdì
08 febbraio
2008 |
|
Sabato
09 febbraio
2008 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
|
Mercoledì
20 febbraio
2008 |
|
Giovedì
28 febbraio
2008 |
|
Venerdì
29 febbraio
2008 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato
PDF |
..... |
|
USA:
economia mostra gravi
segnali indebolimento – Bush
01
Febbraio 2008 18:28 NEW YORK - di
Reuters _______________
KANSAS
CITY (Reuters) - Il presidente Usa George W. Bush parla di
preoccupanti segnali di indebolimento per la prima economia
mondiale e sollecita l'approvazione da parte del Congresso al
pacchetto fiscale mirato allo stimolo del ciclo, duramente
colpito dalla crisi dei mercati immobiliare e creditizio. "Ci
sono chiaramente alcuni segnali preoccupanti, gravi segnali di
indebolimento dell'economia di fronte a cui occorre prendere
provvedimenti", dice. "Prima il pacchetto fiscale arriva sulla
mia scrivania meglio sarà per la nostra economia", aggiunge.
Anche in presenza di alcuni segnali preoccupanti, come gli
ultimi numeri del dipartimento al lavoro sugli occupati di
gennaio, a parere del presidente l'economia conserva diversi
punti di forza e parte delle nuove misure fiscali sono volte a
stimolare gli investimenti delle imprese.
|
USA:
CROLLA L'OCCUPAZIONE, PERDITA DI 17 MILA POSTI
01
Febbraio 2008 14:30 NEW YORK - di
ANSA _____________________
Il dato
di gennaio delude le attese degli analisti che erano per la
creazione di 70 mila nuovi posti di lavoro. Il tasso di
disoccupazione scende al 4.9%. Rivisto al rialzo il dato di
dicembre. A gennaio l'occupazione nel settore non agricolo
negli Stati Uniti e' diminuita di 17 mila unita’. Il tasso di
disoccupazione e’ pero’ sceso al 4.9% dal 5% precedente, le
attese erano per una conferma del dato di dicembre. Il salario
orario e’ cresciuto menso delle attese, +3.7% contro +3.9% del
consensus. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro.
Il dato si e' rivelato peggiore delle stime degli
economisti. Gli analisti si aspettavano in media una crescita
di 70.000 posti. Rivisti al rialzo i numeri di dicembre da
18 mila a 82 mila.
|
Fed: Annuncia Rifinanziamento Taf Da 30 Mld
11 e 25 Febbraio
Venerdì 1
Febbraio 2008, 19:50 - di
ANSA _____________________
(ANSA) -
ROMA, 1 FEB - Le operazioni di rifinanziamento avranno durata
28 giorni nell' ambito appunto della cosiddetta 'Term Auction
Facility' che ha lo scopo di alllocare fondi presso le
istituzioni finanziarie attraverso modalità specifiche
destinate a sostenere il sistema. Fino ad oggi la stessa Fed
ha mandato in porto quattro interventi di questo tipo; il 28
gennaio scorso in particolare sono stati assegnati sempre 30
miliardi di dollari al tasso del 3,123%, nettamente al di
sotto del 4,65% della prima asta del 17 dicembre. La
conseguenza di questi interventi è stata una discesa
significativa dei tassi interbancari, in particolare quello
sulla scadenza tre mesi è calato oggi al 3,1% ai minimi dal
2005. (ANSA).
|
Petrolio: furia ribassista in chiusura
di settimana
Venerdì 1
Febbraio 2008, 21:34 - di
ANSA ____________________________
La
flessione della vigilia ha trovato terreno fertile quest'oggi
per i prezzi del petrolio che hanno vissuto una giornata tutta
al ribasso, con un bilancio finale decisamente pesante. Le
quotazioni hanno mostrato da subito una certa debolezza, pur
mantenendosi non molto lontane dai livelli del close di ieri.
Una piccola accelerazione al ribasso si è avuto in seguito
all'annuncio del verdetto dell'Opec che ha deciso di mantenere
invariata la produzione giornaliera di oro nero. Il Cartello
ritiene che gli attuali livelli siano sufficienti per far
fronte alla domanda del primo trimestre di quest'anno. Non è
da escludere invece che nel meeting in programma a marzo si
possa avere un taglio della produzione nell'ordine di 500mila
barili giornalieri, secondo l'orientamento che è emerso già
tra alcuni membri dell'organizzazione. A condizionare
l'andamento odierno delle quotazioni sono stati in realtà gli
aggiornamenti arrivati dal fronte macro americano. In
particolare il dato sull'occupazione ha segnalato un netto
rallentamento che ha reso ancora più vivi i timori di una
recessione negli Stati Uniti. Tanto è bastato per
provocare un vero e proprio crollo dei prezzi, portando il
future con scadenza marzo a chiudere gli scambi ad un soffio
dai minimi odierni, a quota 90,08 dollari, con un forte calo
del 2,9%. Grazie soprattutto a quest'ultima flessione, anche
il bilancio settimanale è preceduto dal segno meno, visto che
nelle ultime cinque sessioni i prezzi dell'oro nero hanno
lasciato sul parterre l'1,76% rispetto al close di venerdì
scorso
|
ISM NON
MANIFATTURIERO
CROLLA A QUOTA 41.9
05
Febbraio 2008 14:55 NEW YORK - di
ANSA ____________________________
Dato
rilasciato a sorpresa, in anticipo. Il valore di gennaio e’
nettamente inferiore alle attese degli analisti. Il consensus
del mercato era per un calo a 53. Peggior risultato
dall'ottobre 2001. Corollario: l'America e' in
recessione. Nel mese di gennaio l'indice ISM dei servizi si
e' attestato a quota 41.9 punti, in forte ribasso rispetto al
mese precedente. Lo ha comunicato l'Institute for Supply
Management. Si tratta del peggior risultato dall'ottobre 2001,
cioe' dall'ultima contrazione dell'attivita' economica in
America. Il pesante ribasso del settore servizi (70% del pnl
Usa) conferma che ufficialmente gli Stati Uniti sono in gia'
in recessione, per via del calo dei prezzi immobiliari e del
forte rallentamento dei consumi. Il dato si e’ rivelato
nettamente inferiore alle attese degli economisti che si
aspettavano una contrazione piu’ contenuta a 53 punti. A
dicembre l'indicatore aveva fatto registrare un valore di
54.4. Ricordiamo che una lettura superiore ai 50 punti
indica un'espansione dell'attivita', una lettura inferiore
indica contrazione. Il piu' forte calo dei prezzi
immobiliari in un quarto di secolo sta facendo sentire i suoi
effetti sull'intera economia americana, secondo Bloomberg,
danneggiando il business di costruttori edili, negozi, grandi
magazzini e supermercati, finanziarie che erogano mutui.
Secondo il rapporto pubblicato oggi gli americani spendono
meno anche perche' aumentano i licenziamenti e il mercato del
lavoro e' di nuovo a rischio, dopo la perdita di 17.000 posti
l'ultimo mese. Insomma: uno scenario da recessione piena, e
non annunciata.
|
WALL STREET: SELL DA RECESSIONE,
PERDE -3.0%
05 Febbraio 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
La seduta di borsa a
New York si e’ chiusa con gli indici in forte calo. I listini
hanno esteso le perdite registrate nella seduta precedente
dimezzando in soli due giorni il robusto progresso segnato
nell’ultima settimana. Il Dow Jones ha perso il 2.93% a 12265,
l’S&P500 il 3.20% a 1336, il Nasdaq e’ arretrato del 3.08%
a 2309. A dare la stura alle vendite e’ stato il pessimo dato
sull'Ism non manifatturiero, il peggiore dall'ottobre 2001,
cioe' dall'ultima recessione americana, che ha intensificato i
timori degli operatori su un brusco rallentamento della
crescita. Risolto solo dopo alcune ore il mistero sul
motivo per cui l’indicatore sia stato rilasciato a sorpresa
con grande anticipo rispetto all'ora prevista. L’anticipo e'
stato deciso appositamente per permettere agli operatori di
riaggiustare le proprie posizioni long o short nel pre-borsa.
Lo stesso dato annunciato con le contrattazioni gia' avviate a
Wall Street avrebbe provocato un'ondata emotiva da panic
selling. Il dato ha segnato la prima contrazione del
settore dei servizi (che comprende le attivita’ di ristoranti,
banche e grandi magazzini tra le altre) dal marzo 2003,
sorprendendo gli analisti che invece avevano previsto
un’ulteriore espansione. Associato al rapporto occupazionale
dell’ultimo mese (prima perdita di posti di lavoro in oltre
quattro anni), l’aggiornamento solleva seri rischi sulla
direzione dell’economia e sulle conseguenze che la crisi del
credito, ancora lontana dall’essere risolta, potra’ avere
sulla spesa dei consumatori e sui profitti aziendali. Gli
operatori sperano in un rimbalzo dell’attivita’ nel prossimo
mese, possibilmente grazie alla manovra aggressiva sulla
politica monetaria condotta dalla Fed, cosi’ come avvenuto per
il comparto manifatturiero a gennaio dopo la contrazione di
dicembre. Inevitabile la brutta reazione degli investitori. Il
calo odierno ha dato il via a nuovi allarmismi che potrebbero
richiedere il nuovo intervento della Fed a mercati aperti.
Un certo nervosismo e’ stato dettato anche
dall’incertezza sulle primarie presidenziali in occasione del
"Super Tuesday". Martedi’ gli americani voteranno in ben 24
Stati per scegliere i due candidati alla presidenza Usa: tra i
democratici si continua a registrare un testa-a-testa tra
Barack Obama e Hillary Clinton, con il primo in forte ascesa;
tra i repubblicani John McCain e’ alla ricerca del ‘ko’ finale
da infierire al rivale Mitt Romney. Tra i singoli titoli,
a soffrire maggiormente sono stati con poca sorpresa quelli
del comparto finanziario. Citigroup (C) ha lasciato sul
terreno il 6.6%, JP Morgan (JPM) e’ arretrato -4.4%, -3.32%
per Bank of America (BAC). Tra le aziende che hanno diffuso i
risultati trimestrali ha fatto meglio delle attese la
conglomerata industriale Tyco International (TYC). Anche il
gigante dei cosmetici, Avon Products (AVP), ha battuto le
stime degli analisti riportando utili per azione di due
centesimi superiori al consensus; dopo la chiusura delle borse
sara' il colosso dell’entertainment Walt Disney (DIS) a
diffondere gli utili aziendali. Nel comparto Internet,
pressioni ribassiste si sono notate su Yahoo! (YHOO) il cui
titolo e’ schizzato del 50% circa la scorsa settimana dopo
l’offerta di acquisto ($44.6 miliardi) avanzata da Microsoft:
gli analisti di Bank of America in mattinata hanno tagliato il
rating da Buy a Neutral a causa delle numerose difficolta’
burocratiche che presenta la fusione. Intanto il tycoon
australiano Rupert Murdoch, presidente e CEO di News Corp, ha
smentito le voci di una possibile proposta di aquisto
sull’azienda. Sugli altri mercati, in rialzo il petrolio.
I futures con consegna marzo sono arretrati di $1.61 a $88.41
al barile. Sul valutario, capitombolo dell’euro nei confronti
del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.4641. In ribasso l’oro. I
futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso
in calo di $19.10 a $890.30 all’oncia. Giu’ anche i Titoli di
Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al
3.5870% dal 3.64% di lunedi’.
|
WALL STREET: ARRETRA DOPO COMMENTI
FED
06 Febbraio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Bruciati interamente i
guadagni iniziali. Il possibile stop alla politica accomodante
della Banca Centrale e' una doccia fredda per gli investitori.
Terzo calo consecutivo, -5% in tre giorni. Gli indici
americani non sono riusciti a conservare i guadagni realizzati
nella aprima parte della giornata ed hanno archiviato la
seduta in rosso. Il Dow Jones, che nella seduta prededente ha
lasciato sul terreno ben 370 punti (peggior calo di quasi un
anno) ha perso lo 0.53% a 12200, l’S&P500 lo 0.76% a 1326,
il Nasdaq e’ arretrato dell'1.33% a 2278. Ad offuscare le
buone trimestrali aziendali e l’incoraggiante dato macro sono
stati i commenti di alcuni esponenti della Federal Reserve,
secondo cui a causa dell'ancora elevato livello d'inflazione,
la Banca Centrale non potra’ proseguire a lungo la politica
monetaria di tipo accomodante, o comunque non nella misura
sperata dal mercato.
Sia Plosser, presidente della Fed
di Philadeplhia, che Lacker, Presidente della Fed del
distretto di Richmond, hanno confermato che, nonostante
l’indebolimento dell’economia, "non e’ possibile trascurare
l’altro importante compito della Fed, che e’ quello di
garantire la stabilita’ dei prezzi".
Una doccia fredda
per gli investitori che speravano in ulteriori ribassi dei
tassi d’interesse dopo la perdita di posti di lavoro e il
crollo dell’attivita’ dei servizi registrati nel mese di
gennaio. Uno scenario affatto rassicurante che ha spinto piu’
volte gli operatori ad avanzare l’ipotesi dell’ingresso
dell’economia a stelle e strisce in una fase di recessione, o
addirittura di stagflazione.
Il fatto ha avuto
l’effetto di oscurare i segnali positivi giunti nelle ore
precedenti della giornata. Note incoraggianti erano emerse
gia’ nel preborsa dal fronte macro. Il dato sulla
produttivita’ del quarto trimestre ha registrato un
avanzamento dell’1.8%, superando nettamente le attese degli
analisti che erano per un rialzo piu’ contenuto, pari a +0.5%.
Un relativo supporto era arrivato anche dal comparto
societario, con alcune trimestrali rivelatesi migliori delle
attese. Il colosso dell’entertainment Walt Disney (DIS), il
cui titolo e’ avanzato del 5%, ha riportato un calo dei
profitti del 26% rispetto allo scorso anno, sufficiente
comunque a battere sensibilmente le stime del mercato. Il
gigante media Time Warner (TWX) ha anch’esso riportato utili
migliori del consensus riuscendo ad avanzare nonostante alcune
preoccupazioni sull’outlook per i prossimi mesi.
Tra i
titoli hi-tech, in forte rally JDS Uniphase (JDSU), la
societa’ fornitrice di dispositivi di generazione di segnali
telecom, anch’essa grazie ai buoni risultati dell’esercizio
trimestrale. Subito dopo la chiusura delle borse, sara’ la
societa’ leader nel comparto network, Cisco Systems (CSCO), a
diffondere gli utili: c’e’ grande attenzione sui numeri del
gruppo dopo l’allarme lanciato a meta’ novembre sul drastico
calo degli ordinativi provenienti dal settore bancario, messo
in ginocchio dal "credit crunch".
Sugli altri
mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna marzo
sono arretrati di $1.27 a $87.14 al barile dopo che i dati
sulle scorte si sono atetstati a livelli nettamente superiori
alle previsioni degli analisti. Sul valutario, in lieve
flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo
pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.4626. In buon recupero l’oro. I futures con
consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in progresso
di $14.70 a $905.00 all’oncia. Giu’ infine i Titoli di Stato.
Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.6140% dal
3.5870% di martedi’.
|
G7:
PERCHE' IL 'DRAMMATICO' TAGLIO AI TASSI?
08
Febbraio 2008 16:50 NEW YORK - di
Reuters _______________
Nell'incontro di domani a Tokyo, i ministri delle
Finanze dei Paesi maggiormente industrializzati discuteranno
del motivo che ha indotto la Banca Centrale Usa alle
straordinarie mosse di politica monetaria. I ministri delle
Finanze del G7, che si incontreranno a Tokyo domani, vogliono
sapere dagli Stati Uniti quali motivi abbiano dettato le
"drammatiche" mosse di politica monetaria della Federal
Reserve, ha detto una fonte italiana del G7. Il G7 discuterà
anche del rischio che le misure di breve periodo attuate per
calmare i mercati, tagli dei tassi di interesse o iniezioni di
liquidità, possano avere conseguenze negative nel lungo
periodo. In un briefing svoltosi martedì in Italia, il cui
contenuto era sotto embargo, il funzionario ha confermato che
le prospettive dell'economia Usa saranno al centro delle
discussioni del meeting G7. "C'è molta sete di informazione e
conoscenza sull'andamento dell'economia Usa e sulle
motivazioni dietro le mosse di politica monetaria della Fed
che sono state abbastanza drammatiche", ha detto la fonte. "E'
importante capire dove sono gli Stati Uniti e che cosa hanno
intenzione di fare", ha aggiunto. In due settimane la Fed
ha tagliato i tassi di interesse in due occasioni, per un
totale di 125 punti base. Una questione su cui si interrogano
i responsabili delle economie mondiali riguarda il timore che
misure, quali l'immissione di liquidità, atte a far calare la
pressione sui mercati, non rispondano all'esigenza di
stabilità nel lungo periodo. "Secondo alcune diagnosi la crisi
dei mutui subprime è stata facilitata da condizioni di
liquidità abbondanti", ha spiegato il funzionario italiano.
"Ci si chiede se esista un trade off tra breve e lungo
periodo. Il dilemma principale è come gestire il possibile
contrasto tra gli interventi di breve e quelli di lungo per
creare i presupposti di maggiore stabilità". La fonte non ha
voluto esporsi troppo sul fronte cambi e sul messaggio del
comunicato su questo argomento. "Sono cose che verranno
definite all'ultimo momento", ha detto. Se la parte del
comunicato dedicata alle valute è oggetto di grande attenzione
da parte del mercato, "il contenuto è sempre molto limitato",
ha aggiunto.
|
G7: Fmi, Esiste Rischio Ulteriori
Shock
Sabato 9
Febbraio 2008, 10:53 - di
ANSA ________________________
(ANSA) -
TOKYO, 9 FEB - Esiste il rischio di ulteriori shock, dopo la
crisi de mutui 'subprime' che ha colpito gli Stati Uniti. A
dirlo è il Financial Stability Forum riunito nella capitale
giapponese. (ANSA).
G7:
Paulson;Crisi Credito Grave,Rischi Per
Economia Mondiale
Sabato 9
Febbraio 2008, 11:39 - di
ANSA _______________
(ANSA) -
ROMA, 9 FEB - L'economia globale corre "rischi al ribasso"
dovuti a una crisi, quella del mercato dei capitali, che è
"seria e persistente". "Ci vorrà tempo per fronteggiare le
attuali turbolenze finanziarie", ha detto Henry Paulson in una
nota pubblicata dopo il G7 di Tokyo. "Mentre i mercati si
riprenderanno da questo periodo di stress, cosa che certamente
accadrà, dobbiamo aspettarci una insistente volatilità dovuta
al fatto che i rischi devono nuovamente essere prezzati".
(ANSA).
|
Crisi
finanziaria, da
Fsf rapporto poco confortante
Sabato 9
Febbraio 2008, 13:20 - di
Reuters _________________________________
Nel
rapporto Fsf illustrato ai ministri finanziari di Usa,
Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada,
l'organismo ideato dallo stesso G7 avverte che si potrebbe non
aver ancor visto la fase più acuta della crisi, con un
ulteriore inasprimento delle condizioni di credito di fronte
al dilagare del rallentamento (Advertisement)
economico. Illustrando alla stampa le conclusioni del
rapporto preliminare, Draghi spiega che i prossimi dieci
giorni-due settimane saranno cruciali per valutare l'entità
dei danni al sistema finanziario, con la pubblicazione da
parte delle banche dei primi bilanci sottoposti a revisione
contabile dall'inizio della crisi dei mercati di agosto. A
chi gli chiede di quantificare l'esposizione globale al
settore dei mutui 'subprime' Usa risponde poi "l'unica cosa
che sappiamo è che è ampia, continuiamo a scoprirne nuove
dimensioni". Sempre nelle vesti di presidente Fsf, il
numero uno di Via Nazionale, parla poi di esposizione più
contenuta ai mutui Usa da parte delle banche italiane, come
peraltro quelle giapponesi e spagnole. "Sembrano meno
esposte le banche di alcuni paesi come Giappone, Spagna e
Italia" osserva "Gli istituti di credito di tutti e tre i
paesi hanno in comune il fatto di aver dovuto far fronte a
problemi molto gravi nei cinque anni precedenti alla crisi...
questo li ha portati a comportamenti più conservativi"
continua. Per Draghi non è comunque appropriato trarre
conclusioni dal fatto che le svalutazioni bancarie siano state
finora minori in Europa rispetto agli Stati Uniti. "Siamo
ancora a metà strada, non è finito" avverte. In vista della
versione finale pronta per la riunione di aprile a Washington,
il documento preliminare di oggi invita le autorità a evitare
una corsa alla regolamentazione di fronte al circolo vizioso
delle svalutazioni bancarie, permettendo piuttosto un
aggiustamento legato al mercato. Le stesse autorità devono
comunque restare costantemente allerta, aggiunge lo studio
coordinato da Draghi, e pronte a intervenire tempestivamente
laddove necessario, imponendo disciplina in caso di movimenti
troppo disordinati legati alla rivalutazione del
credito. Prima vittima della crisi finanziaria globale
iniziata ormai l'estate scorsa la britannica Northern Rock
(Londra: NRK.L - notizie) , mentre la francese Societe
Generale (Parigi: FR0000130809 - notizie) è alle prese con lo
scandalo del rosso legato alle operazioni non autorizzate di
un trader e giganti del credito Usa delle dimensioni di
Citigroup (NYSE: C - notizie) o Merrill Lynch (NYSE: MER -
notizie) hanno dovuto far ricorso a fondi asiatici o
mediorientali per una vitale iniezione di capitale. Il
Financial stability Forum, precisa Draghi, non ha comunque
discusso del dossier SocGen. I responsabili di politica
economica e monetaria stanno valutando una serie di iniziative
per 'vaccinare' i mercati mondiali contro l'eccessiva
propensione al rischio sfociata nell'ultima crisi del
credito. Sulla lista delle opzioni al vaglio dell'Fsf sono
criteri più severi di 'disclosure' da parte delle agenzie di
rating, innalzamento degli standard sul capitale per le banche
e sistemi per una migliore gestione del rischio. A livello
complessivo le svalutazioni bancarie hanno già superato i 100
miliardi di dollari.
|
G7:
l' Allarme Dei Grandi, Da Petrolio a
Crisi Usa / Ansa
Sabato 9
Febbraio 2008, 13:53 - di
ANSA _______________
(ANSA) -
TOKYO, 9 FEB - Crescono i rischi per l'economia statunitense.
E dopo la frenata degli Usa anche per l'economia globale è in
vista un deciso rallentamento, con i prezzi petroliferi ancora
sopra i 90 dollari e le forte economie emergenti dell'Asia
alle prese con una domanda di beni e servizi in calo
dall'altra parte del (Advertisement) Pacifico. E' un quadro
in cui le ombre prevalgono sulle luci quello tratteggiato dai
ministri delle Finanze e dai banchieri centrali del G7 riuniti
nella capitale giapponese. Che si dicono pronti ad agire di
concerto per lo sviluppo economico. -CRESCITA PIU' LENTA.
Rispetto all'ultimo G7, quello che a ottobre aveva fatto il
punto sulla crisi dei 'subprime' negli Usa scoppiata
nell'estate, i Sette oggi hanno preso atto dele nubi
all'orizzonte per l'economia globale. "Il mondo - si legge
nella nota del G7 pubblicata dopo il vertice di Tokyo - si
trova di fronte ad un quadro più difficile e incerto rispetto
a ottobre, anche se i fondamentali nel complesso restano
solidi". -CONTAGIO. Quel che è certo è che "in tutte le
nostre economie, in grado diverso, la crescita dovrebbe in
qualche modo rallentare nel breve termine", si legge nel
comunicato finale. E anche per le economie emergenti come
l'India e la Cina, che stanno facendo da supplenti agli Usa
come locomotiva globale, la crescita "proseguirà robusta,
anche se più lenta". -USA A RISCHIO. Al centro dei colloqui
fra ministri e governatori c'é la prima economia mondiale, gli
Usa, alle prese con una netta frenata (qualche banca
d'investimento parla di recessione già in corso) che la
Federal Reserve sta contrastando con aggressivi tagli dei
tassi d'interesse. "Negli Stati Uniti - spiega il comunicato
dei Sette - la crescita di produzione e occupazione è
rallentata considerevolmente e i rischi sono ora al ribasso",
anche se "i fondamentali di lungo termine rimangono solidi e
ci aspettiamo che la crescita continui nel 2008". -INCUBO
GREGGIO. I Sette grandi, di fronte al greggio ancora sopra i
90 dollari, fanno appello ai paesi produttori: "Gli elevati
prezzi del petrolio - si legge nella nota - riflettono
principalmente la domanda mondiale in rialzo", ma giocano un
ruolo anche altri elementi, specie geopolitici. Per questo
"incoraggiamo l'Opec e altri paesi produttori ad aumentare la
produzione". -YUAN. Nonostante le recenti dichiarazioni di
disponibilità di Pechino, lo yuan è ancora troppo
sottovalutato. "Torniamo a confermare - spiegano i Sette - che
i tassi di cambio dovrebbero riflettere i fondamentali
economici". E anche se "apprezziamo la decisione della Cina di
aumentare la flessibiltà della sua valuta, alla luce del suo
crescente surplus commerciale e della sua inflazione
incoraggiamo un rapido apprezzamento del suo tasso di
cambio". -PRONTI AD AGIRE. Di fronte al rallentamento
economico globale - promettono i rappresentanti di Usa,
Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Giappone -
"siamo pronti a prendere le misure necessarie" per la
stabilità". E nei prossimi mesi le istituzioni nazionali e
sovranazionali continueranno a "monitorare attentamente gli
sviluppi e a prendere le misure appropriate per la stabilità e
la crescita". Anche cooperando, come è successo nelle
operazioni coordinate delle banche centrali per fornire
liquidità nei momenti peggiori della crisi del mercati
creditizi.(ANSA).
|
|
Mercoledì
13
febbraio 2008 |
|
Venerdì
15 febbraio
2008 |
|
Mercoledì
20 febbraio
2008 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
USA:
BERNANKE: FED PRONTA CON ALTRI TAGLI DEI TASSI
14
Febbraio 2008 16:29 - di WSI-LA
REPUBBLICA __________________________________
Ben
Bernanke ha lasciato la porta aperta ad ulteriori tagli dei
tassi Usa, spiegando che gli eventuali rischi al ribasso per
la crescita economica americana verranno dal settore
immobiliare, dall'occupazione e dal mercato del credito.
L'economia americana attraverserà comunque un periodo di
crescita modesta nei primi trimestri del 2008, ma dovrebbe
riprendere velocità verso la fine dell'anno. A dare una
visione finalmente meno cupa delle prospettive dell'economia
statunitense è il presidente della Federal Reserve Ben
Bernanke. "L'inflazione dovrebbe moderare e le attese
rimangono sotto controllo", ha detto Bernanke di fronte alla
commissione bancaria del Senato, assicurando che comuque la
Fed rimane pronta ad agire sui tassi. Bernanke ha escluso
la recessione per l'economia Usa, anche se il rallentamento
sarà inevitabile. "Il mio personale giudizio - ha spiegato -
mette in conto un periodo di rallentamento, seguito da una
tendenza alla ripresa a partire dalla parte finale dell'anno,
come conseguenza delle decisioni di politica monetaria e del
pacchetto di stimolo fiscale". A confortare le previsioni
di Bernanke oggi due dati migliori del previsto sull'economia
Usa. Le domande di nuovi sussidi di disoccupazione negli Usa
si sono attestate a 348 mila nella settimana conclusasi il 9
febbraio scorso, con un calo di 9 mila unità da 357 mila (dato
rivisto). E il deficit commerciale si riduce più del
previsto a dicembre. Il deficit è sceso infatti del 6,9%
rispetto a novembre ed è calato a 58,8 miliardi di dollari, il
più forte passo indietro mensile da un anno a questa parte.
Gli analisti si aspettavano che scendesse meno e prevedevano
che dai 63,12 miliardi di novembre passasse a 61,5 miliardi di
dollari. Il calo del deficit commerciale registrato a dicembre
è il primo registrato in sei anni.
|
WALL STREET: BERNANKE SPINGE GIU'
GLI INDICI
14 Febbraio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Dopo tre giorni
consecutivi di rialzi i listini hanno chiuso la seduta in
rosso. Ad originare le vendite sull’azionario sono stati i
commenti del presidente della Fed, Ben Bernanke, che hanno
evidenziato un deterioramento delle condizioni economiche
degli Stati Uniti. Il Dow Jones e’ arretrato dell'1.40% a
12376, l’S&P500 dell'1.34% a 1348, il Nasdaq ha ceduto
l’1.74% a 2332. Intervenuto di fronte alla Commissione
bancaria del Senato Usa, il capo della Banca Centrale ha
annunciato un peggioramento dei settori immobiliare, del
credito e del mercato del lavoro, e confermato che non sono da
escludere nei prossimi mesi ulteriori perdite da parte delle
istituzioni finanziarie, legate al business dei mutui. A poco
sono servite le rassicurazioni sulla dinamica inflazionistica
e sull’outlook dei tassi d’interesse, l’azionario ha infatti
continuato a spingersi al ribasso.
Bernanke ha detto
che non vede un ciclo recessivo quest'anno, ma che prevede un
inevitabile ulteriore rallentamento della crescita dicendosi
pronto ad intervenire con tempismo per sostenere l'economia.
Lo scenario congiunturale, ha spiegato il numero 1 della Fed
"e’ peggiorato nel corso degli ultimi mesi ed i rischi al
ribasso sono aumentati", mentre l'inflazione e’ destinata a
rientrare. Per il mercato appare sempre piu’ scontato che la
banca centrale americana tagliera’ nuovamente il costo del
denaro a marzo, e i futures sui tassi indicano che gli
analisti danno all'80% la probabilità di una sforbiciata di
mezzo punto - con tassi al 2,25% - mentre il restante 20% si
attende una riduzione di un quarto di punto. La banca
d’affari Lehman Brothers ha gia’ annunciato ulteriori
svalutazioni, i colossi Merrill Lynch (MER) e Goldman Sachs
(GS) hanno reagito male alla notizie trascinando al ribasso
l’intero comparto finanziario. In forte calo, ai minimi di 5
anni, la banca svizzera UBS per le perdite record legate al
"credit crunch". "Ci saranno nuove perdite e cio’ avra’ senza
dubbio un certo impatto" ha dichiarato Kurt Brunner di
Swarthmore Group. "E’ stato bello avere un rally di tre
giorni, ma ritengo che al momento il trend non sia rialzista.
Le condizioni restano deboli, l’economia non appare robusta".
Non sono riusciti ad arginare le perdite neanche i buoni
dati dati macro diffusi prima dell’apertura che hanno
evidenziato un calo delle richieste di sussidio da parte dei
disoccupati e una contrazione del deficit della bilancia
commerciale statunitense.
Sul fronte societario,
occhi ancora puntati sulle societa’ "bond insurer". Il
sovraintendente delle Assicurazioni per lo Stato di New York,
Eric Dinallo, ha annunciato che permettera’ alle aziende del
comparto di separare i business dei bond municipali da quelli
di assett maggiormente a rischio. Nel comparto hi-tech,
pesanti vendite sul colosso dei semiconduttori Intel (INTC)
che potrebbe accusare un rallentamento della domanda per PC.
"I rischi principali, dal nostro punto di vista, sono una
significativa decelerazione della crescita delle vendite di
Personal Computer e la mancanza di una determinante espansione
dei margini" hanno commentato gli analisti di Goldman Sachs.
Ondata di Sell anche sull’azienda di chip grafici Nvidia
(NVDA), crollata al maggior tasso degli ultimi 3 anni (-16%)
subito dopo la diffusione della trimestrale. In buon
rialzo i titoli del comparto energetico. Sia Exxon Mobil (XOM)
che Chevron (CVX) hanno chiuso in progresso supportati
dall’avanzamento del petriolio. I futures con consegna marzo
hanno guadagnato $2.19 a $95.46 al barile. Sul valutario,
il dollaro frena, con l'euro che risale sopra la soglia 1.46,
dopo che il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha
lasciato intendere che la banca centrale americana potrebbe
varare un nuovo taglio dei tassi di interesse in previsione di
un ulteriore rallentamento dell'economia. Nel tardo pomeriggio
di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di
1.4636. In leggero progresso l’oro. I futures con consegna
aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $0.80 a
$911.00 all’oncia. Giu’ i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 3.7860% dal 3.6940% di
mercoledi’.
|
PETROLIO:
RALLY FINO AL NUOVO RECORD DI $100
19
Febbraio 2008 20:58 NEW YORK - di
ANSA ________________________________________
Il
petrolio vola oltre la soglia dei 100 dollari al barile al
Nymex, fino ad un massimo intraday di $100.10. Il precedente
record giornaliero era pari a $100.09. Controlla i prezzi in
tempo reale Il massimo storico di chiusura (segnato a
gennaio) e' pari a $99.33. A mettere sotto pressione le
quotazioni del petrolio - che ha poi chiuso la seduta al
mercato di New York a 99,91 dollari - e' la prospettiva di una
riduzione dei livelli di produzione da parte dell'Opec. Il
rischio di una diminuzione dell'offerta sul mercato ha fatto
schizzare al nuovo record anche il Brent, il greggio di
riferimento europeo che ha toccato il massimo storico di 98,70
dollari al barile. L'organizzazione dei Paesi produttori si
riunira' il prossimo 5 marzo a Vienna e - stando a quanto
dichiarato nei giorni scorsi dai ministri del petrolio di
Algeria e Iran - potrebbe decidere di ridurre la produzione
nel secondo trimestre per via del calo della domanda che si
verifica con la fine della stagione invernale nell'emisfero
settentrionale.
|
WALL STREET: IN ROSSO, TORNA IN
SCENA IL PETROLIO
19 Febbraio 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Greggio ad un nuovo
record storico, oltre i $100 al barile. Listini incapaci di
conservare i forti rialzi iniziali. Si teme per un
rallentamento della spesa dei consumatori, male il comparto
finanziario. Come era facile prevedere, i listini americani
non sono stati in grado di conservare i forti guadagni
registrati in avvio, pressati dal nuovo record del petrolio e
dalla debolezza del comparto finanziario. Dopo essersi spinti
al rialzo fino a registrare performance positive superiori al
punto percentuale, i principali indici azionari hanno
invertito rotta per poi chiudere la seduta in rosso. Il Dow
Jones ha ceduto lo 0.09% a 12333, l’S&P500 lo 0.09% a
1348, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.67% a 2306.
A
rubare la scena a Wall Street e’ stato il petrolio, schizzato
ad un nuovo record storico, oltre i $100 al barile, per la
prima volta dal 3 gennaio scorso. I futures con consegna marzo
si sono spinti fino ad un massimo intraday assoluto di $100.10
al barile, superando di appena un centesimo il precedente
record segnato all’inizio dell’anno. La chiusura e’ stata di
$100.1 per un rialzo giornaliero di $4.51. A spingere le
quotazioni dell’oro nero sono state le speculazioni su un
possibile taglio dell’output da parte dell’OPEC che si
riunira’ a Vienna il prossimo 5 marzo. Il rallentamento
economico e il calo della domanda dettato della chiusura della
stagione invernale potrebbero influenzare i Paesi membri del
cartello petrolifero a rivedere al ribasso la quantita’
prodotta giornalmente. L’incremento dei prezzi energetici
potrebbe avere un effetto negativo sulla spesa dei
consumatori, gia’ alle prese con serie difficolta’ legate al
comparto immobiliare e alle carte di credito. Il colosso
retail Wal-Mart (WMT) ha riportato utili superiori alle
attese, ma offerto un outlook poco incoraggiante (inferiore al
consensus) per l’intero 2008. L’accelerazione della
dinamica inflazionistica potrebbe comportare anche un
cambiamento nell’atteggiamento di politica monetaria da parte
della Fed che, per garantire la stabilita’ dei prezzi,
potrebbe decidere per uno stop alla riduzione dei tassi
d’interesse. Tuttavia, dati gli ultimi sviluppi sulla
congiuntura Usa, i futures sui fed funds scontano al momento
una possibilita’ del 100% di assistere ad un taglio dei tassi
a breve di mezzo punto percentuale nel meeting di meta’ marzo.
Alcune pressioni sono continuate ad arrivare anche dal
comparto finanziario, dopo che nuove svalutazioni sono state
previste per due grosse banche d’affari europee. Credit Suisse
(CS) ha rivelato una perdita di $2.85 miliardi nell’ultimo
trimestre a causa degli investimenti ad alto rischio.
Ulteriori perdite sono state stimate per il gruppo americano
Lehman Brothers (LEH). Il balzo del prezzo del petrolio ha
permesso ai colossi energetici Exxon Mobil (XOM) e Chevron
(CVX) di chiudere in buon rialzo, spingendo pero' al ribasso
l’intero comparto aereo. L’indice settoriale, lo XAL, ha
chiuso in calo di quasi il 3%. A poco e’ servito un articolo
apparso sul New York Times in cui si legge che Delta Air Lines
(DAL) e Northwest Airlines (NWA) sono vicine ad un accordo di
merger. In modesto progresso il comparto delle
costruzioni, con lo spider XHB in rialzo dello 0.70%, dopo che
la National Association of Home Builders (NAHB) ha riportato
un leggero miglioramento del dato sulla fiducia dei
costruttori a 20 punti dai 19 del mese precedente. Nel
settore tecnologico, luci accese nuovamente sull’operazione
Microsoft – Yahoo!. Bill Gates ha dichiarato che non intende
rilanciare sulla proposta di acquisto ($31/share) avanzata due
settimane fa per rilevare il gruppo media online. Subito dopo
la chiusura delle borse, il colosso informatico
Hewlett-Packard (HPQ) diffondera’ i numeri fiscali
sull’esercizio dell’ultimo trimestre.
Sugli altri
mercati, sul valutario, l’euro ha esteso il rialzo sul
dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio
tra le due valute e’ di 1.4726. In rally l’oro. I futures con
consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in progresso
di $23.70 a $929.80 all’oncia. In recupero i Titoli di Stato.
Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.8750% dal
3.78% di venerdi’.
|
WALL STREET: ARRETRA SULLA
MINACCIA DELLA RECESSIONE
21 Febbraio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Gli ultimi dati macro
confermano il rallentamento economico: nuova contrazione del
comparto manifatturiero e superindice in calo per il quarto
mese consecutivo. Ritraccia il greggio, avanzano euro, oro e
bond. I listini hanno ceduto interamente i guadagni
realizzati in apertura e si sono spinti in forte ribasso dopo
che gli ultimi dati macro hanno risollevato i timori di
recessione per l’economia americana. Il Dow Jones e’ arretrato
dell'1.15% a 12284, l’S&P500 dell'1.29% a 1342, il Nasdaq
ha perso l'1.17% a 2299. A riportare le vendite sui
mercati sono stati i deludenti aggiornamenti diffusi subito
dopo l’apertura delle borse che hanno segnalato un’ulteriore
contrazione dell’attivita’ manifatturiera nell’area di
Philadelphia e il quarto calo consecutivo del Superindice. Lo
scenario punta chiaramente ad una brusca frenata
dell’economia: il Philly Fed a gennaio era crollato a -20.1
punti, ha poi esteso la contrazione (in controtendenza con le
attese degli economisti) a -24 punti a febbraio. Anche
l’indicatore relativo all’area di New York nei giorni scorsi
aveva evidenziato una contrazione. Dall’inizio dell’anno
ad oggi, l’indice S&P500 ha realizzato una performance
negativa pari a -8.2%, a conferma di come la debolezza del
mercato delle case e il credit crunch stanno trascinando al
ribasso altri comparti. A segnare la strada dei ribassi oggi
sono stati i titoli energetici e quelli industriali. "Il
consensus e’ chiaramento per un indebolimento della crescita
economica. A questo punto non consiglierei piu’ di puntare
sulle societa’ energetiche, hanno gia’ fatto la loro corsa" ha
commentato Theodore Parrish, manager di Henssler Financial
Group. Dopo essere schizzato ad un nuovo record oltre la
soglia dei $100 nella seduta precedente, il petrolio ha
ritracciato in risposta al forte aumento delle scorte
settimanali. I futures con consegna aprile (da oggi quelli di
riferimento) hanno chiuso con un ribasso giornaliero di $1.47
a $98.23 al barile. A mettere pressione alle quotazioni
dell’oro nero sono state anche le ultime dichiarazioni del
noto petroliere texano T. Boone Pickens. A livello
societario, ovviamente in calo i titoli dei colossi
petroliferi Exxon Mobil (XOM) e Chevron (CVX). Tra le azioni
del comparto retail, in calo Target (TGT) che accusa i
commenti negativi degli analisti di Citigroup che hanno
raccomandato ai clienti di vendere l’azione. A luci ed ombre
la trimestrale di J.C. Penney (JCP): i profitti hanno subito
un rallentamento piu’ contenuto delle attese, ma l’outlook
offerto sull’intero anno ha deluso le aspettative. La societa’
venditrice di ricambi per auto Lithia Motors (LAD) e’ crollata
di oltre il 30% dopo aver emesso un warning sui profitti
previsti per il 2008. Tra i titoli hi-tech, in buon rialzo
il colosso di infrastrutture network Cisco Systems (CSCO)
grazie all’upgrade ricevuto dalla banca d’affari Citigroup. In
rally il titolo Research In Motion (RIMM) dopo aver migliorato
le previsioni sul numero di utenti per il trimestre in corso.
In lieve calo Microsoft (MSFT): l’azienda ha condotto una
conference call in cui sono stati comunicati "significativi"
cambiamenti a livello di inteoperabilita’. Nel settore
finanziario, vendite sulla banca Suntrust (SNST) danneggiata
dal cambio di rating sul credito da parte dell’agenzia
Standard & Poor’s da "Stable" a "Negative". Separatamente
il gruppo Oppenheimer ha rivisto al ribasso il giudizio
sull’azienda da "Perform" a "Underperform" a causa delle
esigue possibilita’ di ricevere offerte di acquisto. Sugli
altri mercati, sul valutario, l’euro ha ripreso a guadagnare
terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New
York il cambio tra le due valute e’ di 1.4817. Ancora in
rialzo l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo
prezioso hanno chiuso in progresso di $11.00 a $948.80
all’oncia. In progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.7840% dal 3.9170% di
mercoledi’.
|
WALL STREET: COLPO DI RENI FINALE,
CIAMBELLA PER ABK
22 Febbraio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Seduta nel segno della
volatilita’ a Wall Street. Gli indici hanno attraversato piu’
volte la linea di parita’ per poi archiviare la sessione in
rialzo grazie al colpo di reni finale. Il Dow Jones ha
guadagnato lo 0.83% a 12386, l’S&P500 lo 0.79% a 1353, il
Nasdaq e' avanzato dello 0.16% a 2303. Il recupero dei listini
negli ultimi 20 minuti di scambi e’ stato innescato dalle voci
di un possibile piano di salvataggio sul colosso assicuratore
delle emissioni obbligazionarie, Ambac Financial (ABK), che
potrebbe essere annunciato gia' agli inizi della prossima
settimana. Il titolo della disastrata societa’ "bond
insurer", piegata negli scorsi mesi dalla crisi del credito,
e’ schizzato dell’11% proprio nei minuti finali, grazie alla
notizia, trascinando al rialzo l’intero comparto finanziario
che era apparso tra i piu’ deboli fin dall’avvio. In buon
recupero anche il titolo della "sorella" MBIA (MBI) che, a
causa della decisione di lasciare l’Association of Financial
Guaranty Insurers dopo 22 anni di collaborazione per
divergenze sulle prospettive del settore, era arrivato a
segnare una perdita del 6% ad un certo punto della seduta.
Il movimento odierno conferma comunque la forte incertezza
degli investitori. Fatta eccezione per le news dell’ultima
ora, anche oggi hanno continuato a tenere banco i timori sullo
stato economico. Gli ultimi dati rilasciati in settimana hanno
evidenziato un’ulteriore contrazione del comparto
manifatturiero e un’impennata dell’inflazione, tanto da
risvegliare lo spettro della stagflazione (rallentamento
economico associato ad un aumento dei prezzi) per l’economia a
stelle e strisce (la prima dal 1970). A dettare un certo
nervosismo tra gli investitori e’ stata anche l’attesa per gli
importanti aggiornamenti macro che saranno diffusi nella
prossima settimana: ordini di beni durevoli, vendite di case,
fiducia dei consumatori e prezzi alla produzione offriranno
maggiori dettagli sulla direzione dell’attivita’ economica Usa
e sull’abilita’ delle Federal Reserve di proseguire una
politica monetaria di tipo accomodante. Al momento i tassi
d’interesse a breve sono al 3%. Il prossimo meeting della
Banca Centrale e’ previsto per il 18 marzo: il mercato si
attende una nuova riduzione al costo del denaro, ma la paura
che la serie di tagli sia ininfluente al rilancio
dell’attivita’ produttiva resta alta. I governatori della Fed
hanno rassicurato, proprio per questo motivo, che sono
necessari alcuni mesi perche’ essa inizi a produrre gli
effetti sperati. Resta alta la tensione sul comparto
finanziario. Nuove svalutazioni sono state stimate per la
banca d’affari Lehman Brothers (LEH), le ultime indiscrezioni
riportano di perdite per circa $15 miliardi a causa degli
investimenti ad alto rischio effettuati negli ultimi mesi. La
banca d’affari Merrill Lynch (MER) ha dichiarato che le
trattative di mergers & acquisitions nel comparto
potrebbero riprendere nella seconda meta’ dell’anno, ma che il
numero delle operazioni di leveraged buyouts (LBO) potrebbe
rimanere ancora esiguo almeno fino al 2009. Alcune
pressioni in giornata hanno interessato anche il comparto
dell'auto, sulla scia degli annunci fatti dal CEO di Nissan
Motor secondo cui il mercato automobilistico americano e’ gia’
in recessione. "Siamo molto lucidi sulla situazione; e’ chiaro
che siamo gia’ in recessione, se non l’intera economia, di
sicuro il settore automobilistico" ha dichiarato Carlos Ghosn.
Le vendite sono in rallentamento mentre il costo delle materie
prime (alluminio, ferro, acciaio) e’ in continua ascesa.
General Motors (GM) e Ford (F) sono arrivati a segnare perdite
medie superiori al 3% nell'arco della seduta. Sugli altri
mercati, in recupero il petrolio. I futures con consegna
aprile hanno chiuso con un rialzo giornaliero di $0.58 a
$98.81 al barile. Sul valutario, l’euro ha esteso il rialzo
sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.4833. In lieve flessione
l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso
hanno chiuso in ribasso di $1.40 a $947.80 all’oncia. In
leggero calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ salito al 3.79% dal 3.7840% di giovedi’.
|
|
Venerdì
22 febbraio
2008 |
|
Giovedì
28 febbraio
2008 |
|
Venerdì
29 febbraio
2008 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
Scarica in
formato PDF |
..... |
USA:
CRESCITA ECONOMICA IN FASE DI STALLO
25
Febbraio 2008 16:55 NEW YORK - di
ANSA _______________
La
crescita economica americana e' ferma e quanto piu' a lungo
resta a zero tanto piu e' probabile che la maggiore economia
mondiale inizierà a contrarsi. Lo ha detto l'ex capo della
Fed, Alan Greenspan, in una conferenza. La crescita
economica Usa è in stallo e quanto più a lungo resta a zero
tanto più è probabile che la maggiore economia mondiale
inizierà a contrarsi. Lo ha detto l'ex presidente della
Federal Reserve Alan Greenspan in una conferenza. "Al
momento, la crescita dell'economia Usa è a zero", ha
dichiarato Greenspan. "Siamo in stallo". Nelle previsioni
economiche aggiornate diffuse la settimana scorsa la banca
centrale Usa ha abbassato le sue prospettive per la crescita
2008 di mezzo punto all'1,3-2%, citando la prolungata crisi
immobiliare e le difficoltà dei mercati finanziari. Il
boom del petrolio "andrà avanti per sempre", ha aggiunto
Greenspan
|
WALL STREET: YES, GRAN MOSSA
VINCENTE
25 Febbraio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Dopo aver trattato
sulla linea di parita’ pre gran parte della giornata, i
listini americani si sono spinti al rialzo nell’ultime due ore
di scambi grazie agli aggiornamenti positivi giunti dal
comparto finanziario che hanno temporaneamente rasserenato il
clima sui mercati. Il Dow Jones ha guadagnato l'1.53% a 12570,
l’S&P500 l'1.38% a 1371, il Nasdaq e' salito dell'1.05% a
2327. A spingere i listini al rialzo e' stata la decisione
dell'agenzia di rating Standard & Poor's di confermare il
giudizio 'AAA' sulla societa' "bond insurer" Ambac Financial
(ABK).
Gia’ venerdi’ scorso erano trapelate voci di un
piano di salvataggio sul disastrato gruppo, deprezzatosi di
oltre l’85% dai massimi dello scorso luglio, quando iniziarono
a manifestarsi i primi scricchiolii dell’industria del credito
a causa della crisi subprime. L’azione e’ riuscita ad avanzare
del 15% circa, trasciando al rialzo il titolo della "sorella"
MBIA (MBI) (quest’ultimo schizzato di oltre il 20% dopo la
rimozione dalla lista dei titoli a rischio downgrade della
stessa S&P) e l’intero comparto finanziario. Il fatto
ha temperato i timori degli operatori sulle possibili
ulteriori svalutazioni che potrebbero essere riportate dai
colossi bancari, dopo le perdite di miliardi di dollari gia’
registrate nel quarto trimestre. La perdita del massimo rating
sul credito di Ambac avrebbe potuto innescare la svalutazione
di importanti investimenti e dunque la perdita di alcuni
business per le banche d’affari. Note positive sono emerse
anche dal fronte immobiliare. Il dato sulle vendite di case,
risultato migliore delle attese, ha fornito alcune speranze
agli operatori su una possibile inversione del trend
ribassista, ormai in atto da diverso tempo, e sul possibile
recupero dell’intero settore entro la fine dell’anno. Nel
dettaglio, nel mese di gennaio le vendite di case esistenti
sono risultate in calo dello 0.4%, ai minimi dal 1999, ma
comunque a livelli migliori delle stime, a quota 4.89 milioni
contro i 4.81 mln previsti dagli economisti. Sul fronte
societario, oltre ai titoli del comparto finanziario, ad
occupare la scena sono state le news di mergers &
acquisitions. Il colosso dei videogames Electronic Arts (ERTS)
ha annunciato un piano del valore di $2 miliardi mirato
all’acquisto di Take-Two Interactive (TTWO), produttore della
fortunata serie di videogiochi "Grand Theft Auto". L’offerta
e’ stata rifiutata ma il titolo e’ schizzato di oltre il 50%.
Il provider di immagini digitali Getty Images (GYI) ha
raggiunto un accordo per essere rilevato da Hellman &
Friedman per un corrispettivo di $2.4 miliardi: amche in
questo caso performance di tutto rispetto per l’azione (+30%).
Alcune indiscrezioni infine riportano di un interessamento da
parte del governo del Qatar per investire nella Royal Bank of
Scotland, la seconda piu’ importante banca britannica. Tra
i singoli titoli, riflettori puntati sulla societa’ delle
biotecnologie Genentech (DNA), grazie al ‘via libera’ concesso
dalla FDA sulla commercializzazione dell’Avastin come farmaco
attivo nella cura contro il cancro al seno. Il titolo e’
avanzato piu’ dell’8%.
Sugli altri mercati, in lieve
progresso il petrolio. I futures con consegna aprile hanno
chiuso con un rialzo giornaliero di $0.42 a $99.23 al barile.
Sul valutario, euro stabile nei confronti del dollaro. Nel
tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.4826. In flessione l’oro. I futures con
consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in ribasso
di $7.30 a $940.50 all’onciaGiu’ i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ schizzato al 3.90% dal
3.79% di venerdi’.
|
MUTUI
USA:
PIGNORAMENTI SCHIZZANO +90% A GENNAIO
26
Febbraio 2008 14:55 NEW YORK - di
ANSA _____________________________________
Drammatico rialzo per il calo dei prezzi immobiliari.
Molti mutuatari non riescono piu' a far fronte al pagamento
delle rate di mutuo, dopo il brusco innalzamento dei tassi
d'interesse. Ai massimi i casi di insolvenza fra la clientela
subprime. Boom dei pignoramenti immobiliari negli Usa a
gennaio. Hanno segnato un balzo del 90% a quota 45.327
rispetto allo stesso periodo del 2007. Molti mutuatari non
riescono piu' a far fronte al pagamento delle rate di mutuo a
seguito del brusco innalzamento dei tassi d'interesse. I casi
di insolvenza fra la clientela cosidetta subprime, ossia con
scarsa affidabilita' creditizia, e' salita ai massimi da
agosto scorso, ai livelli piu' alti mai registrati.
|
USA: Pil
quarto trimestre confermato a +0,6%
28
Febbraio 2008 15:13 ROMA - di
ANSA _______________
(ANSA)-
ROMA, 28 FEB - Il prodotto interno statunitense nel quarto
trimestre del 2007 e' cresciuto dello 0,6% in base alla
seconda stima, che conferma la precedente. Le previsioni degli
analisti erano per una revisione al rialzo allo 0,8%. Nel
quarto trimestre i consumi privati sono aumentati dell'1,9%,
meno del +2,0% stimato a gennaio e in rallentamento dal 2,8%
dei tre mesi precedenti. Dopo la diffusione del dato Usa,
l'euro ha segnato un nuovo record a 1,5146 dollari.
|
++
PETROLIO:
NUOVO RECORD A 102,35 DOLLARI A NEW YORK ++ 28/02/08 19:39 - (ANSA) -
ROMA, 28 FEB - Il petrolio segna un nuovo record a 102,35
dollari al barile al mercato di ...
++
CAMBI: ENNESIMO RECORD, SFONDA QUOTA 1,52
DOLLARI ++ 28/02/08 18:16 - (ANSA) - ROMA, 28 FEB - L'euro
segna l'ennesimo record e sfonda anche quota 1,52 dollari. La
moneta...
++
ORO:
NUOVO RECORD A NEW YORK, A 970 DOLLARI ONCIA ++ 28/02/08 17:34 - (ANSA) -
ROMA, 28 FEB - L'oro segna un nuovo record al Comex di New
York. Il contratto con consegna ...
|
Usa: probabili fallimenti di alcune
banche
28
Febbraio 2008 17:35 WASHINGTON - di
ANSA _____________________________________
28
Febbraio 2008 17:35 WASHINGTON Usa: probabili fallimenti di
alcune banche di ANSA 'Ma non riguarderebbero gli
istituti maggiori', dice Bernanke (ANSA) - WASHINGTON, 28
FEB - Negli Usa e' 'probabile' il fallimento di alcune banche,
anche se cio' non dovrebbe toccare gli istituti maggiori. Lo
ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke (FOTO). Nella
seconda giornata di audizione al Congresso, Bernanke ha
spiegato che i coefficienti patrimoniali delle banche piu'
grandi 'sono sufficientemente solidi' per far fronte agli
impegni. Ha poi espresso l'auspicio che il sistema creditizio
si rafforzi con la raccolta di nuovi capitali.
|
WALL STREET:
TEMPI DURI, RIPRENDONO LE
VENDITE
28 Febbraio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
La sessione di borsa si
e’ chiusa in negativo a Wall Street. Il Dow Jones ha ceduto lo
0.88% a 12582, l’S&P500 lo 0.89% a 1367, il Nasdaq e’
arretrato dello 0.94% a 2331. Gia’ preoccupati dagli ultimi
segnali poco incoraggianti emersi dal mercato del lavoro, gli
operatori hanno proseguito con le vendite sull’azionario in
seguito all’allarme lanciato dal presidente della Fed sul
comparto bancario durante l’audizione al Senato americano.
Dopo aver confermato le previsioni di un recupero graduale
della crescita economica associato ad una moderazione
dell'inflazione, Ben Bernanke ha avvertito che mentre molte
banche saranno in grado di recuperare dalla recente crisi del
credito, altre potrebbero fallire. Dura la reazione degli
operatori, ancora scottati dagli effetti prodotti dalla
catastrofe subprime e dalle ingenti svalutazioni a carico
delle istituzioni finanziarie coinvolte.
Gli analisti
hanno cercato di mitigare le parole del capo della Banca
Centrale evidenziando come l’alert sia riferito esclusivamente
ad un numero esiguo di gruppi bancari, per di piu’ di piccole
dimensioni, e certamente non alle grosse banche d’affari.
Bernanke ha comunque rassicurato che gli Stati Uniti non sono
diretti verso una fase di recessione, tanto meno di
stagflazione (combinazione tra aumento dei prezzi e
stagnazione economica), come invece accaduto nel 1970. "E’ uno
dei migliori presidenti Fed che io ricordi" ha affermato Hugh
Johnson, presidente e CEO di Johnson Illington Advisors. "Di
questi tempi serve proprio una guida all’altezza della
situazione, purtroppo sono tempi duri". A spingere al
ribasso i listini gia' prima dell'apertura erano stati i dati
macro che hanno deluso le attese degli economisti. A
differenza di quanto stimato dal mercato, il dato sul Prodotto
Interno Lordo non ha subito alcuna revisione rispetto alla
lettura preliminare di +0.6%; inoltre le nuove richieste di
sussidio da parte dei senza lavoro sono risultate in rialzo a
373 mila, oltre il consensus. "I numeri continuano ad essere
in crescita, cio’ a dimostrazione di un mercato del lavoro in
rallentamento" ha affermato Peter Dixon, senior economist di
Commerzbank. "E’ dallo scorso autunno che assistiamo ad un
trend generale in salita: non si tratta ancora di livelli
catastrofici, ma ci siamo vicini". E Scott Wren, equity
strategist di A.G. Edwards & Sons ha aggiunto: "Dovessimo
assistere ad un balzo delle richieste di sussidio oltre quota
400 mila, a quel punto ci sara’ da pensare seriamente a come
proteggersi dalla recessione" Sul fronte societario, e’
risultata peggiore delle attese la trimestrale della societa’
semi governativa di mutui ipotecari Freddie Mac (FRE).
L’azienda ha riportato una perdita complessiva di $2.5
miliardi nel quarto trimestre ($1.63 per azione peggio del
consensus). Mercoledi’ la "sorella" Fannie Mae (FNM) aveva
riportato una perdita trimestrale di $3.6 miliardi,
annunciando tempi "non facili" per i prossimi mesi a causa
delle difficili condizioni economiche createsi di recente. Per
prevenire ulteriori colpi alle due societa’, il governo ha
deciso di rimuovere i limiti sul tetto massimo degli
investimenti da parte delle due aziende. Tra gli altri
titoli, in forte calo la societa’ Telecom Sprint Nextel (S)
costretta a cancellare il pagamento del dividendo agli
azionisti dopo la perdita riportata nell’ultimo trimestre a
causa di un abbassamento del numero degli abbonati. Ondata di
vendite anche per Limited Brands (LTD), proprietario della
famosa catena retail di abbigliamento intimo, che ha
registrato il maggior calo dal settembre 2001 dopo aver
ridotto l’outlook sugli utili. Giornata negativa anche per
Mylan (MYL) a causa della brutta trimestrale.
Sugli
altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha
aggiornato il record storico. I futures con consegna aprile
hanno registrato un massimo intraday di $102.97, per poi
chiudere a quota $102.59 al barile, in progresso di $2.95. Sul
valutario, euro ai massimi assoluti nei confronti del dollaro,
dopo aver sfondato la soglia di 1.52. Nel tardo pomeriggio di
giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5223.
Nuovo record anche per l’oro. I futures con consegna aprile
sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $6.50 a $967.50
all’oncia dopo essere arrivati a segnare un top di $969.50. In
forte progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.71% dal 3.85% di mercoledi’.
|
|