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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 01 Dicembre 2008

PARTE 2

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01 Dicembre 2008 08:46
Cina, Pmi manifatturiero cala a minimo storico in novembre
PECHINO (Reuters) - In Cina il Pmi manifatturiero è sceso a un minimo storico segnando una nuova contrazione a 38,8 in novembre dopo il 44,6 di ottobre. Lo dice la China Federation of Logistics and Purchasing (CFLP) oggi. Una lettura sopra 50 indica espansione, sotto indica contrazione. E' dal giugno scorso che l'indice è in contrazione. A pesare è soprattutto il crollo dei nuovi ordini soprattutto quelli dall'estero, a causa del rallentamento economico internazionale.
 

 

01 Dicembre 2008 08:47
Borse Asia-Pacifico, indici a due velocità, toniche HK e Taiwan
MILANO (Reuters) - Le borse asiatiche si avviano a chiudere una seduta a due velocità, con HK e Taiwan nettamente positive ma realizzi su Seul e Sydney, con scambi inferiori alle medie delle ultime settimane. Gli investitori, dice un trader, "preferiscono concentrarsi sugli aggressivi tagli dei tassi a dispetto dei dati macro che sono ovunque deboli". Sul piano valutario scivolano le valute ad alto rendimento come lo yen e il dollaro australiano, anche in vista di prossimi tagli dei tassi; il greggio si deprezza di oltre un dollaro dopo che l'Opec ha deciso di posticipare l'atteso taglio alla produzione. L'indice Msci che esclude il Giappone guadagna lo 0,3%, in rialzo del 18% rispetto al minimo di cinque anni toccato il mese scorso - ma sull'arco dell'anno, è ancora sotto del 57%. A SHANGHAI l'indice rimbalza con gli immobiliari, anche sulla scia di un aumento di capitale riuscito da parte di China Merchants Property Development. Oggi sul fronte macro il settore manifatturiero cinese ha segnato la massima contrazione mensile dall'inizio della rilevazione, cominciata quattro anni e mezzo fa. Tonica HK, dove guadagnano esportatori e titoli immobiliari, mentre a SEUL rimangono al palo i produttori d'acciaio, reduci da una settimana col vento in poppa; bene, nella piazza sud coreana, i titoli dei broker, fiduciosi in una graduale ripresa dell'azionario. A SYDNEY brilla Fortescue Metals, per le voci di un possibile takeover, mentre TAIWAN chiude al massimo da due settimane trainata dai finanziari. A BOMBAI i timori politici della scorsa settimana lasciano il campo alle attese per i tagli dei tassi e l'indice sale trainato al rialzo dalle banche.
 

 

01 Dicembre 2008 15:50 TOKYO
Auto: vendite crollate del 27,3% in Giappone
di ANSA
E' stato il novembre peggiore da 39 anni
(ANSA) - TOKYO, 1 DIC - Le vendite di auto in Giappone crollano del 27,3% a novembre (a 215.783 unita') il livello piu' basso degli ultimi 39 anni in tale mese. Il numero uno di Renault e Nissan, Carlos Ghosn ha messo in guardia sui rischi sociali legali alla crisi dell'auto. 'In mancanza di aiuti immediati al settore, l'eliminazione di posti di lavoro sara' massiccia', ha spiegato il manager, auspicando che gli aiuti pubblici possano consentire alle case di beneficiare di prestiti a tassi ragionevoli.
 

 

01 Dicembre 2008 16:00 NEW YORK
USA: L'ISM MANIFATTURIERO DI NOVEMBRE SCENDE A 36.2
di WSI
Si tratta del livello minimo dal maggio 1982. Il dato conferma la fase di forte frenata dell’economia degli Stati Uniti.
Nel mese di novembre l'indice ISM, il dato che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera negli Stati Uniti, e' sceso a quota 36.2 dai 38.9 punti di ottobre, mostrando un'ulteriore contrazione rispetto ai mesi passati e confermando i segnali di recessione.
Lo ha comunicato l'Institute for Supply Management, di Tempe in Arizona.
L'indicatore si e' rivelato peggiore delle stime degli analisti. Il consensus era per un ribasso a 38 punti.
Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell'attivita' manifatturiera, mentre un valore inferiore indica contrazione.


 

 

 

Monday, 1 December, 2008 at 16:58

Stati Uniti - Indice ISM manifatturiero ai minimi da 26 anni

La manifattura statunitense si è contratta in novembre al passo più rapido da 26 anni. L’indice ISM manifatturiero è infatti calato al livello di 36,2, minimo dal 1982. Come noto, il livello di 50 segna lo spartiacque tra espansione e contrazione. Simili indici rilevati per Cina, Regno Unito, Area Euro e Russia segnano nuovi minimi storici, suggerendo che il rallentamento potrebbe essere più sincronizzato di quanto previsto, e preparando la strada a nuove alluvioni di liquidità previste per i prossimi giorni. Le stime di consenso ipotizzavano un valore dell’indice a 37.
L’indice manifatturiero cinese è sceso al livello destagionalizzato di 38,8, da 44,6 in ottobre, mentre l’indice dei 15 paesi dell’Area Euro è sceso al livello di 35,6, minimo dall’inizio delle rilevazioni di questa serie, nel 1998. L’indice russo è sceso a 39,8, quello britannico a 34,4, anche qui minimo dall’inizio delle rilevazioni, nel gennaio 1992.
Riguardo l’indice statunitense, la componente riferita ai nuovi ordini di fabbirca è calata al livello di 27,9, minimo dal 1980, da 32,2 di ottobre. La misura di produzione è scesa a 31,5 da 34,1. L’indice dei prezzi pagati è crollato al livello di 25,5 da 37, minimo da sessant’anni, soprattutto per effetto del crollo dei prezzi dell’energia. L’indice dell’occupazione è calato da 34,6 a 34,2. Da inizio anno l’economia ha perso 1,2 milioni di posti di lavoro.
La debolezza del settore manifatturiero, pur diffusa, trova nel settore auto l’area di più acuta crisi, esacerbata dalla stretta creditizia in atto.
Written by phastidio
Monday, 1 December, 2008 at 16:58
Posted in Stati Uniti


 

 

 

01 Dicembre 2008 18:01 ROMA
Borsa: nuovo tonfo per le piazze europee
di ANSA
Francoforte chiude a -5,88%, Parigi a -5,60%, Londra a -5,19%
(ANSA) - ROMA, 1 DIC - Nuova giornata di passione per le Borse Europee, che hanno chiuso tutte con gli indici in forte flessione. A Francoforte, l'indice Dax ha chiuso in calo del 5,88% a 4.394,79 punti; a Parigi, l'indice Cac40 ha segnato -5,60% a quota 3.079,98 punti; a Londra, l'indice Ft100 ha registrato un calo del 5,19% a 4.065,49 punti.
 

 

01 Dicembre 2008 20:40 NEW YORK
BERNANKE: SIAMO PRONTI AD ALTRI TAGLI DEI TASSI
di WSI
Il presidente della Fed mette in guardia sul fatto che l'economia americana resta debole. Possibili nuovi tagli ai tassi, fed funds sotto l'1% "certamente fattibili".
Il presidente della Fed, Ben Bernanke ha messo in guardia sul fatto che l'economia Usa resta in affanno in modo serio e che i legislatori devono essere pronti a prendere azioni decisive per proteggere i lavoratori e la crescita.
"La politica economica della nostra nazione deve in modo vigoroso indirizzare i rischi sostanziali verso la stabilità finanziaria e la crescita economica che stiamo affrontando", ha detto Bernanke in un discorso.
Bernanke ha poi aggiunto che ulteriori tagli ai tassi al di sotto dell'obiettivo della Fed dell'1% sul benchmark del fed fund sono "certamente fattibili", aggiungendo che la Fed userà anche altre misure non convenzionali per aiutare la crescita.
La Borsa Usa ha peggiorato subito dopo le dichiarazioni di Bernanke.

 

 

01 Dicembre 2008 20:00
Bernanke: economia Usa resta in affanno, possibili nuovi tagli
WASHINGTON (Reuters) - Il presidente della Fed, Ben Bernanke ha messo in guardia sul fatto che l'economia Usa resta in affanno in modo serio e che i legislatori devono essere pronti a prendere azioni decisive per proteggere i lavoratori e la crescita. "La politica economica della nostra nazione deve in modo vigoroso indirizzare i rischi sostanziali verso la stabilità finanziaria e la crescita economica che stiamo affrontando", ha detto Bernanke in un discorso. Bernanke ha poi aggiunto che ulteriori tagli ai tassi al di sotto dell'obiettivo della Fed dell'1% sul benchmark del fed fund sono "certamente fattibili", aggiungendo che la Fed userà anche altre misure non convenzionali per aiutare la crescita. La Borsa Usa ha peggiorato subito dopo le dichiarazioni di Bernanke.
 

 

Lunedì 1 Dicembre 2008, 20:52
AIG: vende il Private Bank agli arabi
La maggiore compagnia assicurativa mondiale, l'American International Group (NYSE: AIG - notizie) , ha comunicato di aver deliberato la vendita di Aig Private Bank al fondo di investimento di Abu Dhabi Aabar Investment PJSC per 307 milioni di franchi svizzeri (254 milioni di dollari circa). Sotto la nuova proprietà il Private Bank Aig diventerà un'istituzione finanziaria indipendente, basata in Svizzera ma con rami a Hong Kong, Shanghai, Singapore e Dubai.Anche se utilizzerà un nuovo nome, l'azienda ci tiene ad informare che il team manageriale rimarrà lo stesso.


 
 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES USA; ONDATA DI VENDITE GELA IL RALLY

01 Dicembre 2008 13:57 NEW YORK - di WSI
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Dicembre si apre con gli indici in forte ribasso. Scattano le prese di beneficio dopo il maxi rialzo. Tensioni su General Motors. Notizie contrastate su Yahoo! Scendono le commodities.
Ad un’ora e mezza dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa trattano in forte calo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio negativo per l’azionario.
Dopo il maxi-rialzo delle passate sedute che nella sola ultima settimana ha permesso agli indici di recuperare in media l’11% sui mercati azionari tornano a prevalere le vendite. Gli operatori stanno ancora digerendo gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio seguenti il "Black Friday" che apre ufficialmente la corsa allo shopping natalizio.
Un rapporto diffuso in mattinata dalla National Retail Federation evidenza che gli americani quest’anno hanno speso il 7.2% in piu’ rispetto allo scorso anno ma che oltre il 70% di essi ha concentrato la spesa su oggetti fortemente scontati (fino al 60% del prezzo originale).
Particolare importanza avra’ in giornata il rilascio del dato sull’attivita’ manifatturiera per cui e’ prevista una contrazione a 38 punti, dopo quelle gia’ registrate da Cina (al minimo storico) e dall’Inghilterra. Per gli analisti di Bank of America il dato potrebbe attestarsi ai livelli piu’ bassi da maggio 1982.
Nel preborsa tratta in ribasso (-13%) il colosso dell’auto General Motors. C’e’ una certa tensione tra gli investitori riguardo alla concessione del prestito ponte da parte del governo per permettere all’azienda di evitare il processo di bancarotta. I manager della casa automobilistica presenteranno nelle prossime ore il programma sull’utilizzo dei fondi.
Sugli altri mercati, in calo il petrolio: i futures con consegna gennaio sono in ribasso di $2.64 a $51.79 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.2619. In calo l’oro a $793.00 l’oncia (-$26.00). Salgono i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.87%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 25.60 punti (-2.86%) a 869.70.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -29.25 punti (-2.47%) a 1156.75.
Il contratto sull'indice Dow Jones perde 212 punti (-2.40%) a 8609.00.

 

 

 

WALL STREET: PIEGATA DAI TIMORI SULL'ECONOMIA

01 Dicembre 2008 17:41 NEW YORK - di WSI
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Dicembre si apre malissimo, gli indici segnano perdite vicine al 5%. Gli ultimi dati macro confermano la fase di recessione per gli Usa. Arretrano tutte le commodities, petrolio sotto i $50.
Continuano a prevalere le vendite sugli indici americani. I deludenti aggiornamenti macroeconomici hanno offuscato l’ottimismo degli ultimi giorni che aveva permesso ai listini di guadagnare terreno dai recenti minimi. Il ribasso giornaliero e’ il primo delle ultime sei sedute: parte delle vendite sono dunque prese di beneficio, intensificatesi subito dopo il rilascio degli ultimi dati che hanno confermato la fase di recessione per l’economia a stelle e strisce. Le vendite interessano tutti i fronti, soffrono i finanziari mentre i titoli del comparto energetico e minerario risentono del pesante calo delle commodities.
Nell'ultimo mese l'indice ISM manifattueriero ha registrato una contrazione superiore alle attese (simile contrazione e' stata registrata anche in Cina - al minimo storico, ed in Inghilterra) e la spesa per le costruzioni e' diminuita in misura superiore al consensus. Si tratta di aggiornamenti allarmanti che confermano la fase di forte rallentamento dell'economia Usa.
Alcune tensioni emergono anche dal fronte retail. Gli operatori stanno ancora metabolizzando gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio nel weekend del "Black Friday", il giorno dopo Thanksgiving che apre ufficialmente la corsa allo shopping natalizio. Un rapporto diffuso in mattinata dalla National Retail Federation evidenza che gli americani quest’anno hanno speso il 7.2% in piu’ rispetto allo scorso anno ma che oltre il 70% di essi ha concentrato la spesa su oggetti fortemente scontati (fino al 60% del prezzo originale). Inoltre non e' ancora chiaro se il trend sara' in grado di reggere nei prossimi giorni, in vista delle festivita' del Natale e di fine anno.
Nelle prossime ore saranno seguiti con attenzione gli interventi del presidente della Fed Ben Bernanke e del Segretario al Tesoro Usa Henry Paulson (21:00), alla ricerca di qualche segnale che possa fornire maggiori indicazioni sullo stato di salute dell’economia americana.
Tra i singoli titoli tratta in ribasso il colosso dell’auto General Motors. C’e’ una certa tensione tra gli investitori riguardo alla concessione del prestito ponte da parte del governo per permettere all’azienda di evitare il processo di bancarotta. I manager della casa automobilistica presenteranno nelle prossime ore il programma sull’utilizzo dei fondi.
Nel comparto Internet, notizie contrastate sul gigante media online Yahoo!. Il Sunday Times britannico riporta che Microsoft sarebbe disposta a sborsare $20 miliardi per rilevare il motore di ricerca di Yahoo! ma il noto blog hi-tech americano All Things Digital ha definito la notizia come una "fiction totale". Il titolo, schizzato +7% nel preborsa, ha invertito rotta ed ora tratta in ribasso del 4% circa.
Tra le news di mergers & acquisitions, riflettori puntati su Mentor, schizzato +89% in seguito all'offerta di acquisto di Johnson & Johnson disposto a pagare $31 per azione ($1.07 miliardi) per rilevare il gruppo.


 

 

 

WALL STREET: TRACOLLA E TORNA ALLA REALTA', SELL FURIOSI SU S&P500 -9.00%

01 Dicembre 2008 22:00 NEW YORK - di WSI
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La borsa americana ha subito un pesante calo, interrompendo bruscamente una serie di 5 sedute consecutive di crescita. Paure di recessione globale. Citigroup -19%. Allarme carte di credito.
La borsa americana ha subito un pesante tracollo, interrompendo bruscamente una serie di 5 sedute consecutive di crescita (un record dal 1933) per via della crescente consapevolezza sul mercato che spazi per un rialzo non ci sono, alla luce della recessione mondiale che dilaga e delel difficolta' sia delle aziende che dei consumatori. Il Dow Jones ha ceduto il 7.70% a 8149, l'S&P500 l'8.93% a 816, il Nasdaq e' arretrato dell'8.95% a 1398.
Tra i titoli piu' colpiti Citigroup con -22%, JP Morgan Chase, e tra le blue chips General Electric e Caterpillar in forte ribasso, dopo la diffusione di un rapporto secondo cui il settore manifatturiero ha subito la peggiore contrazione degli ultimi 26 anni, cioe' dal maggio 1982. Ondata di vendite anche sul colosso delle carte di credito American Express dopo che Meredith Whitney, analista di Oppenheimer, ha stimato un taglio del 45% nell’attivita’ dei prestiti da parte delle aziende del settore pari ad un valore superiore ai $2 trilioni
Il rimbalzo della scorsa settimana aveva alimentato alcune speranze tra gli operatori sull’inizio di una fase di stabilizzazione dei mercati, visibilmente scossi negli ultimi mesi da una serie deludente di dati macro e dalla crisi delle banche che ha cambiato il panorama finanziario globale. Gli ultimi aggiornamenti sulla congiuntura Usa e il rallentamento della spesa dei consumatori hanno pero’ presto riportato i ribassisti ad occupare la scena sui mecati.
Le vendite al dettaglio nel weekend del "Black Friday" (il giorno dopo Thanksgiving che apre ufficialmente la corsa allo shopping natalizio) hanno dimostrato che le famiglie americane continuano a mantenere un atteggiamento cauto negli acquisti di non primaria necessita’. Un rapporto diffuso dalla National Retail Federation evidenza che quest’anno i consumatori hanno speso il 7.2% in piu’ rispetto allo scorso anno ma che oltre il 70% di essi ha concentrato la spesa su oggetti fortemente scontati (fino al 60% del prezzo originale). Non e' ancora chiaro pertanto se il trend reggera’ nei prossimi giorni, in vista delle festivita' del Natale e di fine anno.
"Sfortunatamente due terzi dell’economia Usa dipendono dalla spesa dei consumatori" ha affermato Mike Stanfield, chief executive di VSR Financial Services. "Quando questi sofforno e’ estremamente difficile per l’economia guadagnare trazione". Le societa’ retail hanno cosi’ registrato deboli performance nell’arco della seduta; lo spider settoriale RTH ha lasciato sul terreno circa il 6%; Target, JC Penney e Macy’s hanno tutte ceduto oltre il 10%.
Alcune tensioni sui mercati sono state sollevate anche dall’intervento del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke secondo sui l’economia a stelle e strisce continua a rimanere in affanno e potrebbero essere necessari ulteriori ritocchi al costo del denaro per promuovere la crescita. Ricordiamo che al momento il target sui fed funds e’ all’1%, un livello visto solo un’altra volta negli ultimi 50 anni.
Preoccupanti gli ultimi dati macroeconomici. Nell'ultimo mese l'indice ISM manifattueriero ha registrato una contrazione superiore alle attese (un simile calo e' stato registrato anche in Cina - al minimo storico, ed in Inghilterra) e la spesa per le costruzioni e' diminuita in misura superiore al consensus. Si tratta dunque di aggiornamenti allarmanti che confermano la fase di forte rallentamento dell'economia Usa.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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