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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 12 Dicembre 2008

PARTE 2

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12 Dicembre 2008 07:43 TOKYO
Borse: Tokyo sprofonda a -5,56%, Hong Kong crolla a -6,69%
di ANSA
Dopo bocciatura Senato Usa a piano auto
(ANSA) - TOKYO, 12 DIC - La Borsa di Tokyo sprofonda a -5,56% dopo la bocciatura del Senato americano al piano di salvataggio delle 'Big Three' dell'auto. L'indice Nikkei scende a 8.235,87 punti, 484,68 in meno della chiusura di ieri, trascinato al ribasso dalle forti perdite dei principali costruttori di auto nipponici. Anche il ribasso della Borsa di Hong Kong, che sta perdendo il 6,9%, viene attribuito alla mancata approvazione del pacchetto aiuti al settore auto Usa.
 

 

12 Dicembre 2008 09:07 NEW YORK
Usa: arrestato ex presidente Nasdaq per frode da 50 mld dlr
di ANSA
Madoff, 70 anni, rischia fino a 20 anni di carcere
(ANSA) - NEW YORK, 12 DIC - La procura di New York e l'Fbi hanno annunciato ieri l'arresto di Bernard Madoff, trader di Wall Street ed ex presidente del Nasdaq. Madoff e' accusato di aver ideato una gigantesca frode per un valore di circa 50 miliardi di dollari. Madoff, 70 anni, rischia fino a 20 anni di carcere e una multa di cinque milioni di dollari - precisa un comunicato congiunto del Procuratore Lev Dassin e dell'Fbi - se sara' riconosciuto colpevole.
 

 

12 Dicembre 2008 14:30 NEW YORK
PREZZI ALLA PRODUZIONE IN CALO -2.2%
di WSI
Il dato e’ inferiore alle attese del mercato. Le stime degli analisti erano per un ribasso del 2.0%. In linea col consensus la versione "core" (+0.1%).
Nel mese di novembre l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato negli Stati Uniti un ribasso del 2.2%, in rialzo rispetto al mese precedente in cui l’indicatore aveva registrato un ribasso record del 2.8%.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Il dato e’ risultato inferiore alle attese degli analisti, che erano pari ad un calo del 2.0%.
Escluse le componenti piu' volatili, quali cibo ed energia, il dato ("core" PPI) ha riportato una variazione positiva +0.1%, in ribasso a quella di settembre (+0.4%), attestandosi ad un livello in linea con le attese e portando cosi’ il tasso annuale a +4.2%.

 

 

12 Dicembre 2008 17:26 NEW YORK
CRISI AUTO: CROLLANO I BOND DI GM E FORD
di WSI
Tonfo dei titoli obbligazionari delle due case automobilistiche subito dopo la decisione del Senato americano di bloccare il pacchetto di aiuti governativi. I bond GM ora valgono 10 centesimi per ogni dollaro investito.
I bond emessi da General Motors e Ford sono crollati subito dopo la decisione del Senato americano di bloccare il pacchetto di aiuti governativi che avrebbe consentito alle societa’ di proseguire nelle regolari attivita’ di produzione nei prossimi mesi.
I bond GM con rendimento 8.375% e scadenza 2033 sono diminuiti di 5.5 centesimi a $0.105 per ogni dollaro investito, stando a quando dichiarato dagli specialisti in junk bond (bond spazzatura) di KDP Investment Advisors. Quando sono emessi, solitamente questi strumenti d’investimento sono caratterizzati da un "par value" e dunque 100 centesimi per ogni dollaro d’investimento.
Perdite anche sulle obbligazioni GMAC su cui grava un debito di $1 miliardo da essere ripagato entro gennaio. In calo i titoli obbligazionari di Ford Motor con rendimento 7.45% e scadenza 2031): questi sono scesi di 4 centesimi a 21.5 centesimi per $1.




 

 

 

WALL STREET: FUTURES; ONDATA DI SELL, L'AUTO AIUTA GLI SHORT

12 Dicembre 2008 13:57 NEW YORK - di WSI
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S&P 500: -4.19%. GM -30% (verso il Chapter 11), Ford -20%. Preoccupa anche il settore finanziario. Borse mondiali tutte giu': in Europa ed Asia indici in calo -5%.
Ad un’ora e mezza dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa trattano in forte ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in deciso calo per l’azionario.
Clamoroso colpo di scena nel settore dell’auto. Nella nottata il Senato americano ha respinto il piano di salvataggio da $14 miliardi, gia’ approvato nei giorni scorsi dalla Camera. Il fatto ha originato un crollo dei titoli GM e Ford, rispettivamente in calo del 30% e del 20% nel preborsa. General Motors e Chrysler potrebbero presto dichiarare la bancarotta a causa degli insufficienti fondi a disposizione. Stando ad un articolo apparso sul Wall Street Journal la prima avrebbe gia’ contattato banchieri ed avvocati per studiare la richiesta di accesso al processo di amministrazione controllata.
A preoccupare e’ anche la situazione all’interno del comparto bancario. L’amministratore delegato di Jp Morgan ha ammonito su perdite "terribili" nel quarto trimestre, sostenendo comunque che il rischio di una grande depressione al momento non esiste, mentre Bank of America ha annunciato un taglio di 35 mila posti di lavoro nell’arco dei prossimi tre anni in risposta al deterioramento dell’economia.
Sul fronte macro, prima del suono della campanella gli operatori avranno modo di valutare la dinamica dei prezzi ed il trend delle vendite al dettaglio (per cui e’ stimata una contrazione del 2%). Dopo l’apertura delle borse sara’ la volta delle scorte di magazzino e della fiducia dei consumatori.
Le sostenute vendite in mattinata stanno interessando i mercati a livello globale: Londra perde il 4.2%, il DAX tedesco e’ in ribasso -5.1%, -5.6% per il CAC francese, Milano lascia sul terreno il 4.73%. Male anche le borse asiatiche: il Nikkei perde 484 punti, l’Hang Seng -5.36%.
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna gennaio sono in calo di $3.02 a $44.96 al barile. Sul valutario, euro stabile nei confronti del dollaro a quota 1.3334. Arretra l’oro a $814.00 l’oncia (-$12.60). In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.54%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 36.60 punti (-4.19%) a 837.90.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -41.25 punti (-3.47%) a 1148.75.
Il contratto sull'indice Dow Jones perde 304 punti (-3.55%) a 8266.00.

 

 

WALL STREET: CANCELLA LE PERDITE E CHIUDE IN RIALZO

12 Dicembre 2008 22:10 NEW YORK - di WSI
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Determinante l'annuncio di un intervento di Casa Bianca e Tesoro per evitare il collasso dell'industria automobilistica. In rally i titoli tecnologici sulle prospettive di incremento della spesa. Greggio giu', ma in settimana sale +13%.
Dopo un brutto avvio Wall Street e’ riuscita a ritrovare la strada dei rialzi archiviando la seduta in progresso. A permettere il recupero dei listini e’ stato l’annuncio di un possibile intervento della Casa Bianca in salvataggio dell’industria automobilistica. Stando alle ultime notizie, il Dipartimento del Tesoro starebbe valutando l’utilizzo di fondi previsti dal programma TARP (originariamente mirato esclusivamente al settore finanziario) per salvare il comparto dell’auto dopo il "no" del Senato al passaggio del pacchetto di aiuti governativi da $14 miliardi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.75% a 8629, l’S&P500 lo 0.70% a 879, il Nasdaq e’ avanzato +2.18% a 1540. Le performance settimanali sono rispettivamente di -0.25%, -0.35% e +2.4%.
Nella serata di giovedi’ il Senato americano aveva respinto il piano di salvataggio gia’ approvato nei giorni scorsi dalla Camera a causa del mancato accordo con i sindacati sugli stipendi dei lavoratori che avrebbe dovuto abbassare i costi del personale per le tre Big di Detroit allo stesso livello di quelli sostenuti dalle aziende giapponesi (Honda, Nissan e Toyota) sul territorio americano. Il fatto ha inizialemnte originato un crollo dei titoli GM e Ford nel preborsa, scesi fino a segnare perdite superiori al 30%, per poi recuperare verso la linea di parita' sulla notizia del possibile intervento di Washington.
Nel caso in cui non venissero stanziati i capitali di breve periodo General Motors e Chrysler potrebbero presto dichiarare la bancarotta a causa degli insufficienti fondi a disposizione. Stando ad un articolo apparso sul Wall Street Journal la prima avrebbe gia’ contattato banchieri ed avvocati per studiare la richiesta di accesso al processo di amministrazione controllata, e annunciato una drastica riduzione delle attivita' produttive nel Nord America, a partire dal primo trimestre 2009, che prevede la chiusura di 21 stabilimenti.
A fine giornata a guidare i rialzi e’ stato il comparto tecnologico spinto dalle dichiarazione del Presidente della Camera dei Rappresentati Usa, Nancy Pelosi, sul varo di misure di stimolo economico che dovrebbero produrre un incremento della spesa per computer nei prossimi mesi. Intel e’ avanzato di oltre il 5%, Micron Technology ha guadagnato il 9.70%, l’indice settoriale dei semiconduttori si e’ spinto al rialzo fino a segnare un progresso superiore ai quattro punti percentuali.
Bene anche l’intero comparto delle costruzioni dopo che General Growth, uno dei maggiori gruppi americani proprietari di centri commerciali, ha effettuato un balzo del 30% dopo aver ottenuto il rifinanziamento del mutuo per un valore di $814 milioni.
A terminare la seduta in rialzo e' stato anche il comparto finanziario nonostante le preoccupanti notizie che hanno interessato alcune aziende del settore. L’amministratore delegato di Jp Morgan ha ammonito su perdite "terribili" nel quarto trimestre, sostenendo comunque che il rischio di una grande depressione al momento non esiste, mentre Bank of America ha annunciato un taglio di 35 mila posti di lavoro nell’arco dei prossimi tre anni in risposta al deterioramento dell’economia. Pressioni anche sul colosso delle carte di credito American Express a causa dei commenti negativi di Deutsche Bank.
Sul fronte macro, nuovo calo delle vendite al dettaglio nell’ultimo mese che, scendendo dell’1.8% si sono comunque attestate a livelli migliori del consensus. In ribasso anche i prezzi alla produzione: la contrazione di novembre e’ pari a -2.2%, leggermente maggiore delle stime degli economisti che erano per un ribasso del 2.0%. E' cresciuta a sorpresa la fiducia dei consumatori, spiazzando gli economsiti che avevano invece pronosticato un calo.
Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I contratti futures con consegna gennaio hanno archiviato la seduta in ribasso di $1.70 a $46.28 al barile. La performance settimanale e' pari a +13.4%. Sul valutario, euro stabile a 1.3370 contro il dollaro. In ribasso l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno ceduto $6.10 a $820.50 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.5890% dal 2.6480% di giovedi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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