|
|
 |
|
 |
|
|
. |
Sessione |
|
Dow J. |
S&P 500 |
Nasdaq C. |
|
|
|
|
|
Gio. 01 Nov. 07 |
Wall Street:
gelata da una raffica di sell. Citigroup affossa il Dow |
-2,61% |
-2,64% |
-2,25% |
Ven. 02 Nov. 07 |
Wall Street:
si salva con un colpo di reni nel finale. Crolla Merrill. |
0,20% |
0,08% |
0,56% |
Mer. 07 Nov. 07 |
Wall Street:
PROVE TECNICHE DI CORREZIONE |
-2,65% |
-2,94% |
-2,70% |
Lun. 19 Nov. 07 |
Wall Street:
ENNESIMO SCHIAFFO RIBASSISTA |
-1,66% |
-1,75% |
-1,66% |
Mar. 20 Nov. 07 |
Wall Street:
volatilità alle stelle, forte incertezza |
0,40% |
0,45% |
0,13% |
Mer. 21 Nov. 07 |
Wall Street:
IN CORREZIONE, -10% DAL TOP DI OTTOBRE |
-1,75% |
-1,66% |
-1,33% |
Ven. 23 Nov. 07 |
Wall Street:
IN rally in una seduta abbreviata |
1,42% |
1,69% |
1,34% |
Lun. 26 Nov. 07 |
Wall Street:
BRUTTO CALO SUL FINALE DI SEDUTA |
-1,83% |
-2,33% |
-2,14% |
Mar. 27 Nov. 07 |
Wall Street:
BUONA REAZIONE AL SELL-OFF |
1,69% |
1,49% |
1,57% |
Mer. 28 Nov. 07 |
Wall Street:
IL PIU' PODEROSO RIALZO DEGLI ULTIMI 4 ANNI E 1/2 |
2,55% |
2,86% |
3,18% |
|
|
|
|
|
In questa rassegna, sono inseriti in ordine cronologico, i
commenti di chiusura di tutte le sedute della borsa di Wall
Street, aventi rilevanza tecnico/strategica |
|
|
|
|
|
Venerdì
02
novembre 2007 |
|
Giovedì
08
novembre 2007 |
|
Venerdì
09
novembre 2007 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Data |
Titolo |
|
|
01 Novembre
2007 19:04 NEW YORK |
Mutui: Fed; 41 Mld Di Nuova
Liquidita', Maxi Manovra Da 11/9 |
01 Novembre
2007 17:19 NEW YORK |
WALL STREET IN FORTE CALO, SCATTA
IL BLOCCO AUTOMATICO |
05 Novembre
2007 22:05 NEW YORK |
WALL STREET: NUOVI TIMORI DAL
COMPARTO FINANZIARIO |
07 Novembre
2007 00:47 NEW YORK |
E ADESSO PARLANO DI UN TRILIONE DI
DOLLARI |
20 Novembre
2007 14:47 NEW YORK |
Mutui: Usa; Freddie Mac Perde 2
Mld Dlr, Titolo Crolla, -13% |
20 Novembre
2007 17:02 NEW YORK |
MUTUI USA: RIPERCUSSIONI
SULL'ECONOMIA MONDIALE |
20 Novembre
2007 20:20 PARIGI |
Petrolio: Chavez, Abbandonare
Dollaro, Meglio Paniere Valute |
20 Novembre
2007 21:01 NEW YORK |
Fed: Taglia a 1,8%-2,5% Stime
Crescita Usa 2008 |
20 Novembre
2007 21:34 NEW YORK |
Fed: Peggiora Previsioni
Disoccupazione, Rischi Per Crescita |
21 Novembre
2007 17:51 NEW YORK |
MUTUI: POTENZIALI PERDITE TRA 200
E 300 MLD DOLLARI |
21 Novembre
2007 18:10 ROMA |
Mutui: rischio default banche mai
cosi' alto sul mercato |
27 Novembre
2007 01:35 ROMA |
CITIGROUP: SALVATAGGIO D'EMERGENZA
DAGLI ARABI |
|
|
MACRO USA
consuntivo mensile (EXCEL) |
Rassegna in
ordine
cronologico, news aventi rilevanza strategica a breve,
medio e lungo
termine |
BORSA:
i finanziari affondano i mercati, S&P/Mib -2,11%
Giovedì 1 Novembre 2007, 16,18,
di ANSA
(ANSA)
Proseguono le vendite in Europa e negli Stati
Uniti,penalizzate soprattutto dal tonfo dei titoli del
settore bancario efinanziario, nonche' dai dati
macroeconomici Usa relativi all'indice Ismmanifatturiero di
ottobre, risultato inferiore al consensus. Inparticolare e'
da segnalare il crollo di Citigroup dopo il downgrade
asector underperformer di Cibc che ha anche tagliato il
rating di Bank ofAmerica a sector performer, nonche' i
deboli risultati trimestrali diCredit Suisse. Quest'ultima,
tra l'altro, ha a sua volta tagliato ilrating di Citigroup a
neutral. Lo S&P/Mib cede ora il 2,11%.S&P/Mib: Luxottica
(Milano: LUX.MI - notizie) e Prysmian in controtendenza
Sempre debole Fastweb (Milano: FWB.MI - notizie) , in calo
del 4,33%, in scia alle bocciaturericevute in mattinata da
Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) , Morgan Stanley (SPU
- notizie) e Cheuvreux. Gliunici titoli del paniere
principale ad essere in territorio positivo sonoLuxottica
(+0,41%), che beneficia dei buoni risultati
trimestralipubblicati martedi', e Prysmian (+0,75%),
sorretta dal buy assegnato daMerril Lynch (LGL - notizie) .
Unicredit, peggior titolo dello S&P/Mib, e' ora in
ribassodel 5%, con piu' dell'1,8% del capitale passato di
mano.Midex: Iride (Milano: IRD.MI - notizie) la migliore
Ancora in evidenza Iride, in progresso del 2,56%. Tra gli
immobiliari,rimane sopra la parita' Igd (Milano: IGD.MI -
notizie) (+0,26%), mentre Piaggio (Milano: PIA.MI - notizie)
(-3,49%), Acea (Milano: ACE.MI - notizie) (-3,77%),
B.Italease (-5,08%) e Credem (Milano: CE.MI - notizie)
(-2,81%) sono i titoli maggiormentecolpiti dalle
vendite.Star: Eurotech -21,92% Risale dai minimi intraday,
ma resta ancora fortemente negativaEurotech, in calo del
21,92%. Si muovono in territorio positivo, invece,I.Net e
Astaldi (Milano: AST.MI - notizie) , in progresso
rispettivamente dello 0,91% e dell'1,27%.dat
|
Mutui: Fed;
41 Mld Di Nuova
Liquidita', Maxi Manovra Da 11/9
Giovedì 1 Novembre 2007, 19:04,
di ANSA
(ANSA) - NEW
YORK, 1 NOV - La Federal Reserve è intervenuta sui mercati
immettendo liquidità, con tre azioni diverse, per
complessivi 41 miliardi di dollari, compiendo la manovra più
corposa dopo quelle seguite agli attacchi terroristici
dell'11 settembre 2001.
L'iniziativa, che cade all'indomani del taglio dei Fed Funds
di 25 punti base al 4,5%, rappresenta un vero picco quanto a
iniezioni disposte in un solo giorno, confrontandosi con
quella da 50,35 miliardi di dollari decisa il 19 settembre
2001 per tamponare il panico sui mercati seguito agli
attentati alle Torri Gemelle. La manovra si è resa
necessaria dopo che i Fed Funds erano scambiati ben oltre il
4,5% di tasso di riferimento.
Gli interventi, rispettivamente dell'importo di 8 miliardi a
quattordici giorni, di 21 miliardi a sette giorni e di 12
miliardi a un giorno, hanno superato pure i 38 miliardi
totali del 10 agosto scorso, quando i mercati tremarono per
gli effetti delle turbolenze legate alla crisi del mutui
subprime. (ANSA).
|
Borsa:
Europa In Calo, Pesano Credit Suisse e Citigroup
Giovedì 1 Novembre 2007, 19:24,
di ANSA
(ANSA) - MILANO, 1 NOV - Borse europee in deciso calo, con
vendite concentrare sui bancari, dopo che Credit Suisse ha
diffuso una trimestrale che risente della crisi dei mutui
subprime, dicendo che è "troppo presto per prevedere" quando
termineranno le difficoltà in atto nel credito. Le forti
incertezze su Citigroup oltreoceano hanno poi fatto
peggiorare tutti i mercati europei nel pomeriggio, in scia
anche all'andamento in deciso calo di Wall Street
"Le condizioni nel settore bancario sono abbastanza dure -
ha spiegato un gestore all'agenzia Bloomberg -. C'é la
percezione che abbiamo passato il peggio e questo è
probabilmente troppo ottimistico".
Credit Suisse ha chiuso la seduta in calo del 3,7%.
L'istituto ha annunciato che l'attività legata ai prodotti
strutturati, tra i quali figurano anche i mutui residenziali
e commerciali, viene valutata 1,1 miliardi di franchi
svizzeri (950 milioni di dollari) in meno, al netto delle
commissioni e delle operazioni di copertura da rischio. Hsbc
ha lasciato il 2,7%. Giù del 5,4% Barclays, sulle voci non
confermate che l'unità del gruppo nelle obbligazioni verrà
svalutata. In calo anche Ubs (-4,4%), penalizzata dai
giudizi peggiorativi degli analisti di Merrill Lynch (da 'buy'
a 'neutral'). Mentre Royal Bank of Scotland ha perso il 3,4%
dopo un'analisi in cui Lehman Brothers (che ha assegnato
giudizio 'underweight') si dice perplessa tra l'altro per
l'esposizione del gruppo ad aree ad alto rischio, come il
mercato immobiliare commerciale nel Regno Unito.
Giù del 5,4% Alcatel-Lucent, all'indomani dell'annuncio di
altri 4.000 tagli al personale e delle imminenti dimissioni
del direttore finanziari, Jean-Pascal Beaufret, dopo il
terzo trimestre in perdita e la riduzione delle stime sulle
vendite attese. Bene, di contro, Unilever (+4,4%) e Deutsche
Boerse (+5,2%), dopo i buoni risultati.
Nella tabella la chiusura degli indici di riferimento delle
principali Borse europee.
- Londra -2,02% - Parigi -2,00% - Francoforte -1,73% -
Milano -1,97% - Madrid -0,82% - Amsterdam -1,26% - Stoccolma
-1,24% - Zurigo -1,42%.(ANSA).
|
WALL
STREET IN FORTE CALO,
SCATTA IL BLOCCO AUTOMATICO
01 Novembre 2007 17:19 NEW YORK -
di ANSA ______________________________________________
Allarme per il credit crunch, sell massicci sul comparto
finanziario e il nuovo record del greggio innescano un
pesante ritracciamento. Cade Citigroup (-6.50%), giu' J.P.
Morgan. Short all'attacco.
A meta’ giornata i listini americani continuano a muoversi
in territorio pesantemente negativo, al punto che al New
York Stock Exchange e' scattato il blocco delle
contrattazioni computerizzate, una misura che serve ad
ammortizzare il ribasso degli indici in fase di cali
pronunciati. Al giro di boa il Dow Jones arretra dell'1.36%
a 13740, l’S&P500 dell'1.34% a 1528, il Nasdaq cala
dell’1.08% a 2828. A dare la stura ai sell sono state le
rinnovate preoccupazioni sulla crisi nel comparto
creditizio, l’opionione piu’ o meno diffusa di uno stop
della politica accomodante da parte della Banca Centrale e
il nuovo record storico del petrolio, schizzato sopra i $96
al barile.
Dopo essersi spinti vicino ai $95 nella seduta di ieri,
nelle contrattazioni elettroniche i futures sul greggio con
consegna dicembre sono balzati ad un nuovo massimo storico
di $96.24; le quotazioni si sono poi raffreddate durante
l’arco della seduta ed al momento segnano un ribasso di 52
centesimi a $94.01. Per molti analisti si tratta di una
bolla causata dalle speculazioni dei trader: al momento
sembrano infatti mancare i fondamentali per giustificare un
cosi’ elevato prezzo dell’oro nero.
I dati macro rilasciati in giornata hanno avuto un impatto
poco rilevante sulle contrattazioni. Le richieste di
sussidio da parte dei disoccupati sono risultate in calo di
6 mila unita’ ad un livello leggermente migliore di quello
stimato dagli analisti; sostanzialmente in linea con le
attese i dati relativi al reddito e alla spesa personali.
Inferiore al consensus e’ risultato l’indicatore relativo al
comparto manifatturiero, sceso a 50.9 punti.
Sul fronte societario, riflettori ancora puntati sul
comparto finanziario. L’ulteriore calo dei fed funds
dovrebbe offrire un relativo supporto all’intero comparto
che ancora risente delle conseguenze della crisi del credito
scoppiata la scorsa estate coi mutui subprime. La banca
d’affari svizzera Credit Suisse (CS) ha annunciato
svalutazioni per $1.9 miliardi nell’ultimo esercizio
trimestrale. Citigroup (C) ha visto tagliarsi il rating
dagli analisti di CIBC World Markets a causa di alcune
preoccupazioni sul pagamento del dividendo. Anche Credit
Suisse ha rivisto al ribasso sia il giudizio che il prezzo
obiettivo del colosso bancario Usa, il cui titolo perde
oltre il 6% e tratta vicino ai minimi di 4 anni.
A mettere pressione ai listini e’ anche la deludente
trimestrale del colosso energetico Exxon Mobil (XOM),
componente del Dow Jones, che ha riportato un calo del 10%
dei profitti. Il titolo cede oltre due punti percentuali.
A livello settoriale le migliori performance sono segnate
dai comparti: Healthcare Services +1.6%, Commercial Printing
+1.4%, Oil & Gas Drilling +1.4%, Insurance Brokers +0.9%, e
Systems Software +0.5%. Tra i piu' forti ribassi:
Homebuilding -5.5%, Other Diversified Financial Services
-5.2%, Thrifts & Mortgages -5.1%, Real Estate Management &
Development -4.2%, e Diversified Banks -4.1%.
Alle 12.30 E.T. il volume di scambio e' di 647 milioni di
pezzi al NYSE e 1051 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo
contro quelli in ribasso sono 457 a 2655 al Nyse e 589 a
2292 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle
ultime 52 settimane sono: 66 a 84 al NYSE e 27 a 89 al
Nasdaq.
|
Wall
Street gelata da
una raffica di sell. Citigroup affossa il Dow
Giovedì 1 Novembre
2007, 21:35 - di WSI ______________________________________________
Al calo delle Borse
europee ha fatto seguito quest'oggi una flessione ancora più
accentuata per la piazza azionaria americana, che ha visto
gli indici terminare gli scambi sui minimi, affossati da un
deciso sell-off che ha perfino fatto scattare il blocco
automatico delle vendite al New York Stock Exchange.
La seduta si è aperta già in forte calo per gli indici, che
non hanno trovato alcun supporto dal fronte macro, complice
la delusione per la crescita minore delle attese delle spese
al consumo e la flessione più ampia del previsto dell'indice
ISM manifatturiero. A nulla è servita la discesa a sorpresa
delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, alla
vigilia dell'importante report sull'occupazione di ottobre.
A spingere le vendite è stata la cattiva intonazione del
comparto finanziario, che ha pagato pegno per il crollo di
Citigroup (NYSE: C - notizie) , che ha fatto seguito alle
brutte notizie consegnate in mattinata in Europa da Credit
Suisse. E gli operatori sembrano aver già dimenticato il
taglio dei tassi di interesse deciso ieri dalla Fed, che
però non ha offerto alcuna indicazione in merito ad
ulteriori sforbiciate, deludendo così le attese di quanti
puntavano ad una nuova riduzione per il meeting di dicembre.
A rendere ancora più pesante l'umore degli investitori ha
contribuito anche la delusione consegnata da alcuni
risultati trimestrali, che hanno confermato il rallentamento
dei profitti, da cui sembra essere rimasto immune solo il
comparto high-tech.
A fine giornata così la fotografia scattata agli indici è
quella di un bollettino di guerra, con il Dow Jones
(notizie) e l'S&P500 in discesa rispettivamente del 2,6% e
del 2,64%. E' andata leggermente meglio al Nasdaq Composite
(NASDAQ: notizie) che ha lasciato sul parterre il 2,25% a
2.794,83 punti, dopo aver segnato un minimo a 2.793 e un
massimo a 2.835 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, l'unico a salvarsi è stato
Microsoft (NASDAQ: MSFT - notizie) che ha vissuto l'ennesima
seduta al rialzo, con un progresso dello 0,68%.
Crolla Citigroup che chiude con un ribasso di oltre otto
punti, dopo il downgrade di Cibc World Markets che ha
abbassato il giudizio sul titolo a “sector underperformer”.
L'idea è che il gruppo finanziario possa essere costretto a
vendere alcuni dei asset, oppure ad aumentare il capitale o
a tagliare il dividendo per far fronte alle perdite legate
al subprime. Il tonfo di Citigroup ha trainato al ribasso
anche Jp Morgan e American Express (NYSE: AXP - notizie) che
hanno perso rispettivamente il 5,74% e il 4,13%.
Vendite anche su General Motors (NYSE: GM - notizie) ,
arretrata del 4,98%, nonostante i dati sulle vendite di
ottobre abbiano segnalato un progresso del 3,4%, con il
terzo mese consecutivo di crescita.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, tra i pochi
a resistere all'ondata di vendite troviamo Google (NASDAQ:
GOOG - notizie) che pure chiude in calo dello 0,54%,
mantenendosi comunque al di sopra dei 700 dollari.
Tra i big riescono a limitare i danni al di sotto dei due
punti Apple (NASDAQ: AAPL - notizie) , Amazon e Oracle,
mentre è più pesante il bilancio per eBay e Dell (NASDAQ:
DELL - notizie) che arretrano di circa il 3%. Non si arresta
la caduta di Garmin (NASDAQ: GRMN - notizie) che dopo aver
perduto ieri oltre dieci punti, ha lasciato sul parterre
oggi il 6,88%.

|
Wall
Street si salva
con un colpo di reni nel finale. Crolla Merrill, ancora in
calo Citigroup
Venerdì 2 Novembre
2007, 21:53 - di WSI ______________________________________________
Ultima seduta della
settimana all'insegna della volatilità per la piazza
azionaria americana che ha visto gli indici cambiare
direzione di marcia, garantendosi comunque una chiusura
positiva. La giornata si è aperta in lieve progresso per i
listini che però subito dopo hanno ripiegato rapidamente al
ribasso, con perdite superiori anche ad un punto
percentuale.
A questa debolezza ha fatto seguito però un recupero che è
diventato sempre più deciso nell'ultima mezz'ora di
contrattazioni, grazie soprattutto alla forza mostrata dal
comparto tecnologico.
Ancor prima dell'avvio delle contrattazioni sono arrivate
buone notizie dal fronte macro, con il report sul mercato
del lavoro che ha visto crescere il numero di nuovi occupati
nel settore non agricolo in misura doppia rispetto al
previsto. Sono aumentati meno delle attese invece gli ordini
alle fabbriche di settembre, anche se la causa scatenante
delle vendite è stata un'altra.
Gli investitori infatti sono stati assaliti da un rinnovato
timore per la crisi dei mutui subprime che aveva già
provocato il crollo di ieri, costringendo ad una pesante
performance anche oggi i protagonisti del comparto
finanziario.
Nonostante ciò, grazie ad un colpo di reni nel finale, gli
indici si sono presentati al suono della campanella tutti
preceduti dal segno più. Il Dow Jones e l'S&P500 sono
avanzati rispettivamente dello 0,2% e dello 0,08%, mentre il
Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) ha guadagnato lo 0,56%,
fotografato a quota 2.810,38 punti, dopo aver segnato un
minimo a 2.773 e un massimo a 2.817 punti.
Tra i titoli dl Dow Jones (notizie) , buona performance per
quelli legati al ciclo economico, come Caterpillar (NYSE:
CAT - notizie) che sale dell'1,98%, ma riescono a fare bene
anche Hewlett-Packard e Intel (NASDAQ: INTC - notizie) , in
salita dell'1,75% e dell'1,13%.
In calo Exxon Mobil (NYSE: XOM - notizie) che cede lo 0,64%
nonostante la risalita dei prezzi del petrolio, pagando
pegno per la deludente trimestrale diffusa ieri. Tra i
finanziari si salva solo American Express (NYSE: AXP -
notizie) che chiude in frazionale rialzo dello 0,05%,
diversamente da JP Morgan che perde il 2,64% e da Citigroup
(NYSE: C - notizie) che non ferma la sua discesa e arretra
del 2,03%, in attesa del Cda straordinario che è stato
convocato per questo fine settimana secondo quanto indicato
dall'edizione online del Wall Street Journal.
Al New York Stock Exchange, pioggia di vendite per Merill
Lynch che, pur riuscendo a recuperare dai minimi, lascia sul
parterre il 7,9%, con la flessione più marcata degli ultimi
sei anni. Il titolo ha risentito delle pessime previsioni
degli esperti di Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) che
parlano di possibili ulteriori svalutazioni per 10 miliardi
di dollari. Dalla stampa si è appreso invece di un'indagine
della Sec che vorrebbe far luce su presunti accordi della
banca d'affari con alcuni hedge fund per coprire le perdite
legate alla crisi dei mutui subprime.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, guadagna
terreno Electronic Arts (NASDAQ: ERTS - notizie) che sale
del 2,93% sulla scia della trimestrale diffusa ieri sera a
mercati chiusi. Tra i big si segnala l'avanzata di Yahoo
(NASDAQ: YHOO - notizie) che porta a casa il 2,95%, mentre
si mantengono più cauti Dell (NASDAQ: DELL - notizie) e
Google (NASDAQ: GOOG - notizie) che pure crescono di oltre
un punto percentuale.
Chiusura invariata infine per eBay che sale dello 0,06%,
nonostante la bocciatura arrivata da Bear Stearns (NYSE: BSC
- notizie) che ha abbassato la raccomandazione sul titolo da
“outperform” a “peer perform”.

|
Lunedì
10
novembre 2007 |
|
Lunedì
10
novembre 2007 |
|
Giovedì
13
novembre 2007 |
 |
|
 |
|
 |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
|
|
|
|
|
|
|
WALL STREET:
NUOVI TIMORI DAL COMPARTO FINANZIARIO
05
Novembre 2007 22:05 NEW YORK -
di WSI
Il terremoto ai
vertici di Citigroup, dopo la maxi perdita legata al
business dei mutui, spinge i listini in territorio negativo.
Pioggia di downgrade sull'intero comparto bancario.
La situazione sul mercato azionario resta ancora molto
incerta. Per Kevin Giddis, managing director di Morgan
Keegan, “quelle che erano semplice preoccupazioni sulla
crisi del credito si stanno presto trasformando in vero e
proprio panico”. A mantenere alta la tensione sono i
risvolti emersi dal meeting di emergenza di Citigroup (C),
svoltosi nell’arco del weekend, e’ emersa la possibilita’ di
nuove svalutazioni per il colosso bancario americano legate
alle perdite nei business piu’ rischiosi come quello dei
mutui. Charles Prince e’ stato costretto alle dimissioni da
presidente e CEO; al suo posto sono stati nominati Robert
Rubin, ex Segretatio del Tesoro Usa, e Win Bischoff, ex capo
della divisione europea.
La banca ha annunciato possibili perdite e svalutazioni
comprese tra gli $8 e gli $11 miliardi. Gli analisti di
Goldman Sachs (GS) hanno dichiarato che non ci sarebbe da
sorprendersi nel caso di valori superiori alle stime. A poco
sono servite le rassicurazioni sul livello di cash flow
(ancora robusto per la societa’) e sul pagamento del
dividendo trimestrale. Il titolo e’ arretrato il 5.20%
circa. Una pioggia di commenti negativi ha colpito l’intero
comparto bancario/finanziario con downgrade emessi su
Merrill Lynch (MER), Bear Sterns (BSC), Credit Suisse (CS),
Barclays (BCS).
|
E ADESSO
PARLANO DI UN TRILIONE DI DOLLARI
07 Novembre 2007 00:47 -
di ANSA
Ormai sul
mercato non si fa che parlare dell'incaglio totale nascosto
nel sistema creditizio mondiale, per via della crisi dei
mutui subprime. Dopo le stupefacenti perdite dichiarate
questo trimestre da Merrill Lynch, Citigroup, UBS, Bear
Sterns etc etc, i rumor sull'esatta entita' del credit
crunch si rincorrono negli ambienti delle banche d'affari
americane. Uno che parla a ruota libera, senza mai
auto-censurarsi, e' Bill Gross, chief investment officer di
Pacific Investment Management (Pimco). "In totale c'e' in
giro un valore di $1 trilione di sub-primes, della serie
Alt-As [cioe' auto-certificati]: di fatto si tratta di
prestiti spazzatura" ha detto Gross, indicando
specificamente che $250 miliardi di questi prestiti andranno
in default. "Abbiamo appena cominciato a vedere le
sofferenze dovute all'aumento delle rate di mutuo" ha
aggiunto. Brian Gendreau, investment strategist di ING,
commenta: "I titoli finanziari rappresentano il 20%
dell'indice S&P500; e se quel settore non va bene, tutte le
scommesse saltano. Qui a Wall Street ancora nessuno sa
esattamente cosa c'e' nei bilanci delle banche".
|
Wall
Street PROVE
TECNICHE DI CORREZIONE
07 Novembre 2007
22:05 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Alta tensione alla
borsa di New York, dove gli indici sono stati colpiti da una
nuova ondata di vendite a causa di un mix di notizie
negative relative allo stato dell’economia statunitense e
alla crisi dei mutui subprime. Il Dow Jones ha ceduto il
2.65% a 13299 (un calo di 361 punti, il piu' forte da
agosto), l’S&P500 ha perso il 2.94% a 1475, il Nasdaq e’
arretrato del 2.70% a 2748 (peggior ribasso dallo scorso
febbraio).
A mettere sotto pressione gli indici - con accelerazione dei
sell nell'ultima mezz'ora - ancora una volta la debolezza
del settore finanziario/bancario, il forte deprezzamento del
biglietto verde e l'avvicinarsi del prezzo del greggio alla
soglia dei $100. Altre 4 notizie negative hanno armato il
braccio dei ribassisti: 1) una dichiarazione sui tassi di un
governatore della Fed; 2) un esponente del governo cinese ha
detto che la Cina potrebbe diversificare le proprie riserve
valutarie vendendo dollari; 3) General Motors ha annunciato
una perdita trimestrale monstre di $39 miliardi (un record
negativo nella storia economica Usa); 4) infine il
Procuratore Generale di New York, Andrew Cuomo, ha citato in
giudizio i big dei mutui Usa Fannie Mae e Freddie Mac,
nell'ambito dell'indagine sul settore mutui immobiliari ad
alto rischio.
"E' stata la miscela esplosiva di paure per petrolio,
dollaro e subprime, che ha colpito il mercato in un botto"
ha detto Paul Nolte, direttore degli investimenti di
Hinsdale Associates. "Questi fattori non sono nuovi, ma oggi
e' il primo giorno che prendono il centro del palcoscenico.
Sembra che nessuno volesse chiudere la seduta con un
portafoglio long, passare la nottata era la massima
preoccupazione, per questo c'e' stato il selloff proprio
alla fine della seduta". Stando alle voci sul mercato
newyorkese, sembra destinato a crescere il numero delle
banche coinvolte nel credit crunch causato dai mutui
subprime.
Nei giorni scorsi sia Citigroup che Merrill Lynch hanno
annunciato svalutazioni record per complessivi 20 miliardi.
Alcuni analisti hanno stimato oggi possibili perdite a
carico di Lehamn Brothers e Bear Stearns comprese tra i $3 e
i $4 miliardi. Nuove svalutazioni sono state previste per
Morgan Stanley (MS). Il titolo della banca d'affari ha perso
il 6%. Da una ricerca della Fed e’ emerso che il “credit
crunch” ha drasticamente ridotto le possibilita’ di
concessione di credito a consumatori e aziende da parte
delle grosse banche d’affari colpite dalla crisi dei mutui.
"Non ci si puo' nascondere da nessuna parte", ha detto alla
Dow Jones Jack Ablin, chief investment officer di Harris
N.A. Il sell-off in borsa del settore finanziario - ha
aggiunto - riflette "l'avvitamento a spirale della crisi del
credito" per via della poca trasparenza delle banche. "Siamo
come davanti a un uragano: sappiamo che colpira', ma nessuno
sa esattamente quanto gravi saranno i danni".
Come se non bastasse, il procuratore generale di New York
Andrew Cuomo ha citato in giudizio i colossi para-pubblici
dei mutui Usa Fannie Mae e Freddie Mac, nell'ambito di
un'indagine sul settore dei mutui subprime per l'acquisto di
case. L'indagine cerca di ottenere informazioni sui prestiti
per i mutui che le due società hanno comprato da banche,
inclusa Washington Mutual (il cui titolo ha perso oltre il
17%). Cuomo ha anche citato in giudizio le banche
d'investimento coinvolte nell'indagine, senza pero'fare i
nomi.
Wall Street e' particolarmente nervosa per queste news
relative al credit crunch esploso la scorsa estate.
L'agenzia di ratings Moody's ha emesso un downgrade per
circa $36 miliardi di debiti bancari nella forma di
structured investment vehicles (SIV): si tratta di circa
l'11% del totale di SIV in circolazione. Gli analisti di
Royal Bank of Scotland Group hanno fatto un calcolo, secondo
cui banche e brokers potrebbero essere costretti a
svalutazioni in totale di $100 miliardi, relative ad
attivita' illiquide e ormai difficilmente vendibili sul
mercato.
Serie preoccupazioni sono state inoltre sollevate dai
governatori della Fed, Pool e Lockhart, che hanno espresso
dubbi sulla crescita dell’attivita’ economica degli Stati
Uniti evidenziando come le attuali condizioni del sistema
produttivo non rispecchino i dati favorevoli che continuano
a giungere dal fronte macro.
A contribuire al sentiment negativo a Wall Street e’ stata
anche la maxi perdita ($2.88 per azione) riportata dal
colosso dell’auto General Motors (GM) corrispondente a un
rosso record nella storia della finanza americana pari a $39
miliardi. Il titolo ha lasciato sul terreno circa 5 punti
percentuali. L’unico componente del Dow Jones in grado di
chiudere la seduta in territorio positivo e’ stato Boeing (BA).
Le maggiori perdite sono state riportate, oltre dalla gia’
citata GM, da American Express (AXP), American International
Group (AIG) e JP Morgan (JPM). Nel settore finanziario la
palam negativa spetta a Washington Mutual per la denuncia di
Cuomo (-17.29%)e dopo un warning su massicce perdite
previste sui mutui immobiliari. Infine il gigante delle
carte di credito Capital One e' crollato di -15.53%; qui
l'annuncio e' che le svalutazioni per i clienti che non
riescono a pagare le rate delle proprie carte di credito
potrebbero essere di centinaia di milioni di dollari in piu'
del previsto.
Irrilevanti ai fini del trading giornaliero gli ultimi dati
macroeconomici. Il buon numero sulla produttivita’ del terzo
trimestre non e' servito assolutamente a nulla per arginare
le perdite sull’azionario. L’indicatore e’ schizzato del
4.6% nel periodo luglio-settembre, nettamente al di sopra
delle attese degli analisti (+3.1%). Note positive sono
emerse anche dalla componente dl costo unitario del lavoro,
scesa dello 0.2% in controtendenza con le previsioni del
mercato. Le scorte di magazzino all’ingrosso sono cresciute
in misura superiore alle attese (+0.8% contro +0.1%).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha
chiuso in leggero calo dopo aver segnato un nuovo record
storico a $98.62, durante le contrattazioni elettroniche
della mattina. A raffreddare le quotazioni del greggio sono
stati i dati settimanali sulle scorte che hanno registrato
un calo inferiore alle attese. Alla fine della giornata i
futures con consegna dicembre hanno ceduto 33 centesimi a
$96.37.
Sul valutario, il dollaro continua a sprofondare verso i
minimi con l’euro che ha continuato a spingersi al rialzo a
nuovi record nei confronti della valuta Usa. Nel tardo
pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.4637. La Casa Bianca non ha rilasciato
commenti sulla debolezza del dollaro, dicendo che non parla
di "movimenti di valute", ma ha definito "troppo alti" i
prezzi del petrolio. Il portavoce della Casa Bianca, Tony
Fratto, ha detto che l'amministrazione "si astiene dal
commentare i movimenti delle valute" e ha rinviato le
domande al Dipartimento del Tesoro. La portavoce Dana Perino
ha invece dichiarato che "i prezzi del petrolio sono troppo
alti". Il dollaro ha esteso oggi le ampie perdite,
scivolando al minimo dei 12 anni contro il franco svizzero,
di 26 contro la sterlina e stabilendo nuovi record al
ribasso nei confronti di un basket di valute.
La debolezza del biglietto verde ha avuto l’effetto di
spingere al rialzo le quotazioni dell’oro, da sempre visto
come un bene rifugio. I futures con scadenza dicembre sul
metallo prezioso sono avanzati di $10.10 a $833.50, nuovo
top di 28 anni. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.3340% dal
4.367% di martedi’.
|
Greggio
Usa sale oltre
95 dlr su timori per debolezza valuta Usa
Lunedì 19 Novembre 2007, 11:49 -
di REUTERS
LONDRA (Reuters) - In tarda mattinata il derivato sul
petrolio balza oltre i 95 dollari al barile sulla piazza
londinese, sostenuto dal deprezzamento del dollaro dopo che
alcuni membri dell'Opec hanno sollecitato ad un'azione tesa
ad aumentare il loro potere d'acquisto, penalizzato dalla
debolezza del biglietto verde.
Il summit dell'Organizzazione dei paesi esportatoti di
greggio, svoltosi a Riyadh, si è concluso senza che i Paesi
produttori siano riusciti a trovare un'intesa
sull'eventualità o meno di alzare la produzione di petrolio
nel prossimo meeting in programma il 5 dicembre ad Abu
Dhabi. Tuttavia l'attenzione degli investitori è rivolta in
particolare alle pressioni esercitate da Iran e Venezuela --
entrambi in crisi diplomatica con Washington -- per
un'azione tesa a porre rimedio alle perdite provocate dalla
svalutazione del dollaro. Alle 11,30 il Nymex con scadenza
gennaio segna un progresso di 96 centesimi 94,80 dollari
dopo aver messo a segno un rialzo di oltre 1 dollaro a
95,15. L'analogo contratto sul Brent guadagna 73 centesimi a
92,35 dollari dopo aver testato una punta di 92,81.
|
Mutui:
Gb; Alliance & Leicester Giu' In Borsa, -7,7%
Lunedì 19 Novembre 2007, 11:53 -
di ANSA
(ANSA) - ROMA, 19 NOV - Alliance & Leicester, la banca
inglese che quest' anno ha già perso il 48% in termini di
capitalizzazione, ha ceduto fino al 7,7% a Londra su voci -
successivamente smentite - riguardanti una presunta
richiesta di fondi di emergenza avanzata alla banca
centrale. In seguito, le azioni si sono riprese, -2,6% a 591
pence, dopo che la banca ha reso noto di non aver inoltrato
alcuna domanda di prestito di emergenza e di continuare a
finanziarsi attraverso gli strumenti ordinari.
Oggi in Borsa a Londra è in vistosa sofferenza un altro
titolo bancario, Northern Rock, che ha ceduto fino al 22%.
(ANSA).
|
CITIGROUP:
SVALUTAZIONI PER $15 MILIARDI, DICE UN ANALISTA DI GOLDMAN
19
Novembre 2007 14:40 NEW YORK -
di
ANSA
Altra pesante previsione per il colosso mondiale dei servizi
finanziari. Una mega-perdita fra il quarto trimestre ed i
primi tre mesi 2008 per far fronte alle conseguenze legate
al dissesto del credito immobiliare ad alto rischio.
Goldman Sachs prevede che Citigroup, il colosso mondiale dei
servizi finanziari, debba operare svalutazioni fino a 15
miliardi di dollari fra il quarto trimestre ed i primi tre
mesi dell' anno prossimo per far fronte alle conseguenze
legate al dissesto del credito immobiliare ad alto rischio.
La stima - fatta dall' analista William F. Tanona - è di
quattro miliardi superiore a quella già fatta dalla stessa
Citigroup, che il 4 novembre scorso aveva comunicato di
mettere in conto un 'write-down' per undici miliardi di
dollari. Quello stesso giorno il presidente e ceo del
gruppo, Charles Prince, aveva dovuto rassegnare l' incarico.
Goldman Sachs ha anche abbassato la valutazione sul titolo
Citigroup al livelo di 'sell', cioé vendere. Tanona ha
previsto inoltre che l' utile per azione 2008 del leader nei
servizi finanziari scenda a 3,8 dollari da 4,65 precedenti,
mentre il prezzo-obbiettivo per il titolo è adesso di 33
dollari. L' analista ha tagliato anche le stime sul conto di
Merrill Lynch (con un target-price di 59 dollari contro 66
precedenti), di Morgan Stanley (61 dollari anziché 66),
JPMorgan Chase (46 contro 51), Bear Stearns (106 contro 118
dollari).
|
Wall
Street DOW JONES
SCIVOLA A 13000 PUNTI
19 Novembre 2007
17:57 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Due ore e mezzo
dopo l'inizio delle contrattazioni i listini si muovono ai
peggiori livelli giornalieri, ancora una volta pressati
dalle preoccupazioni sull'impatto che la crisi del credito
potra' avere sulla spesa dei consumatori e sui risultati
aziendali. Il Dow Jones cede oltre 177 punti (-1.36%) a
12988, l'S&P500 perde l'1.44% a 1437, il Nasdaq arretra
dell'1.50% a 2599. Questa e' settima sessione in ribasso
delle ultime nove, a Nyse.
Non e' servita a niente la notizia che Abby J. Cohen preveda
un rally di fine anno a Wall Street. In verita' la lista
delle societa’ colpite dal “credit crunch" continua ad
allungarsi. Nuove pesanti pressioni sui titoli bancari in
seguito al downgrade a Sell di Goldman Sachs (GS) su
Citigroup (C). Per la banca d'affari sono state stimate
inoltre nuove svalutazioni per $15 miliardi. Il titolo e' in
ribasso di oltre 5 punti percentuali.
"Il mercato sta ancora tentando di conoscere l'ammontare dei
danni subiti dai finanziari e quali siano le reali
dimensioni dell'esposizione oltreoceano", dice Marc Pado,
market strategist Usa di Cantor Fitzgerald & Co., a San
Francisco. "Sono altri dubbi, e l'incertezza non è un bene
per il mercato". Una certa debolezza e' presente anche tra
le azioni del comparto Internet sulla scia dell’abbassamento
del target price di eBay (EBAY). Tra le societa’ retail che
hanno riportato i risultati fiscali in mattinata hanno
deluso le attese degli analisti Lowe's (LOW) e Campbell Soup
(CPB).
Subito dopo la chiusura delle borse, particolare attenzione
sara’ rivolta ai numeri del colosso informatico
Hewlett-Packard (HPQ) per valutare il recente andamento
della domanda da parte dei consumatori. Sul fronte M&A,
riflettori puntati sul comparto farmaceutico dopo l’acquisto
di Pharmion da parte del gruppo biotech Celgene ad un prezzo
di $2.9 miliardi, pari ad un premium di circa il 50%
rispetto al prezzo di chiusura di venerdi’.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’
sostanzialmente stabile nei confronti del dollaro, ora a
quota 1.4660. L’oro avanza di $1.90 a $788.90 all’oncia. In
lieve calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ salito al 4.1590%.

|
Borsa
USA: ENNESIMO SCHIAFFO
RIBASSISTA
19 Novembre 2007
22:00 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Settima seduta
negativa sulle ultime nove. Lo S&P 500 si e' mnagiato tutti
i guadagni del 2007. Prevista maxi-svalutazione per
Citigroup, e il rating scende a Sell (caso assolutamente
raro). In Europa in difficolta' Swiss Re.
Dopo la breve parentesi positiva di venerdi’ (peraltro non
giustificata dai fondamentali economi e societari) i listini
azionari americani sono tornati a cedere terreno, investiti
dalle vendite originate ancora una volta dalle
preoccupazioni sull’impatto che la crisi del credito potra’
avere sui risultati aziendali e sulla spesa dei consumatori.
Il Dow Jones ha ceduto 218 punti (-1.66%) a 12960, l'S&P500
ha perso l'1.75% a 1433, il Nasdaq e’ arretrato dell'1.66% a
2593. Quella di oggi al Nyse e’ stata la settima sessione in
ribasso delle ultime nove.
Nuove pesanti pressioni si sono abbattute sui titoli bancari
in seguito al downgrade a Sell di Goldman Sachs (GS) su
Citigroup (C). Per la banca d'affari sono state stimate
inoltre nuove svalutazioni per $15 miliardi. Il titolo ha
archiviato la seduta con un calo di oltre 5 punti
percentuali. Ribassi superiori al 3% sono stati riportati da
JP Morgan (JPM) e Merrill Lynch (MER).
Purtroppo la lista delle societa’ colpite dal “credit crunch"
continua ad allungarsi ed inizia a comprendere anche alcune
delle maggiori istituzioni finanziarie europee. L’ultima e’
stata la compagnia assicuratrice Swiss Re (RUKN), che ha
riportato svalutazioni per $1.2 miliardi di franchi svizzeri
($1.07 miliardi) evidenziando come le turbolenze del
comparto finanziario siano ancora ben lontane dall’essere
risolte.
"Il mercato sta ancora tentando di conoscere l'ammontare dei
danni subiti dai finanziari e quali siano le reali
dimensioni dell'esposizione oltreoceano", dice Marc Pado,
market strategist Usa di Cantor Fitzgerald a San Francisco.
"Sono altri dubbi, e l'incertezza non è un bene per il
mercato".
Gli analisti e gli stratagist sono divisi sul corso dei
listini nei prossimi mesi. Abby J. Cohen (Goldman Sachs)
prevede ancora il classico rally di fine anno a Wall Street.
Di parere contrario sono invece i sostenitori della Dow
Theory secondo cui il recente calo del comparto dei
trasporti pressupone un ulteriore rallentamento
dell’economia Usa nel breve-medio termine.
Tra le societa’ retail che hanno riportato i risultati
fiscali in mattinata hanno deluso le attese degli analisti
Lowe's (LOW) e Campbell Soup (CPB). Subito dopo la chiusura
delle borse, particolare attenzione sara’ rivolta ai numeri
del colosso informatico Hewlett-Packard (HPQ) per valutare
il recente andamento della domanda da parte dei consumatori.
Particolarmente debole e’ risultato anche il comparto
Internet sulla scia dell’abbassamento del target price di
eBay (EBAY). Sul fronte M&A, riflettori puntati sul comparto
farmaceutico dopo l’acquisto di Pharmion da parte del gruppo
biotech Celgene (CELG) ad un prezzo di $2.9 miliardi, pari
ad un premium di circa il 50% rispetto al prezzo di chiusura
di venerdi’.
A poco e’ servito il dato sulla fiducia dei costruttori
rivelatosi migliore delle attese del mercato. Martedi’
l’attenzione sara’ rivolta all’aggiornamento sui nuovi
cantieri edili e sulle licenze di costruzionde del mese di
ottobre. Il focus sara’ rivolto anche sulle minute del Fomc
relative all’incontro svoltosi lo scorso 31 ottobre in cui
fu deciso un taglio del costo del denaro al 4.50%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio ha
continuato a spingersi al rialzo. I futures con consegna
gennaio sono avanzati di $0.80 a $94.64 al barile. Sul
valutario, euro stabile nei confronti del dollaro. Nel tardo
pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute
e’ di 1.4660. In discesa l’oro. I futures con scadenza
dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto $9.00 a $778.00
all’oncia. In buon rialzo infine i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e' sceso al 4.08% dal
4.15% di venerdi’.
|
|
Mercoledì
14
novembre 2007 |
|
Venerdì
16
novembre 2007 |
|
Martedì
20
novembre 2007 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Flash
Usa:
licenze di costruzione in flessione del 6,6%.
Peggior livello dal 1993
Martedì 20 Novembre 2007, 14:39 -
di
ANSA
Il
Dipartimento del commercio ha reso noto che nel mese
di ottobre le licenze di costruzione sono risultate
pari a 1,178 milioni di unità, segnando il livello
peggiore dal mese di luglio del 1993, con una
flessione del 6,6% rispetto all'indicazione di
settembre. La lettura odierna è stata inferiore alle
attese del mercato che aveva scommesso su un calo
più contenuto a 1,19 milioni di unità.
|
Mutui:
Usa;
Freddie Mac Perde 2 Mld Dlr, Titolo Crolla, -13%
19
Martedì 20 Novembre 2007, 14:47 -
di
ANSA
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Freddie Mac, una delle due
agenzie governative che negli Usa sono attive nel
comparto dei prestiti immobiliari (l' altra è Fannie
Mae) ha annunciato che nel terzo trimestre le
perdite sono ammontate a 2,02 miliardi di dollari,
ossia 3,29 dollari per azione, dai 715 milioni (1,17
dollari) di passivo del pari periodo dello scorso
anno. Nel preBorsa a New York il titolo sta
crollando, con un ribasso del 13% a 32,5 dollari.
Freddie Mac ha annunciato inoltre che dovrà
dimezzare il dividendo e che ha deciso di ricorrere
alle 'cure' di Goldman Sachs e di Lehman Brothers
per rastrellare risorse finanziarie.
Freddie Mac assieme a Fannie Mae è titolare oppure
presta garanzie a fronte di circa il 40% dei
prestiti immobiliari in essere negli Usa, che
ammontano a circa 11,5 trilioni di dollari (il
trilione equivale a mille miliardi). Il Congresso
statunitense aveva creato le due Agenzie allo scopo
di aumentare i prestiti-casa, attraverso il
finanziamento diretto ai mutuatari oppure l'
acquisto di mutui dalle banche. Entrambi i colossi
stanno vistosamente risentendo della crisi
finanziaria innescata dal dissesto del credito
subprime. (ANSA).
|
|
MUTUI
USA:
RIPERCUSSIONI SULL'ECONOMIA MONDIALE
20
Novembre 2007 17:02 NEW YORK -
di
ANSA
La
crisi dei mutui immobiliari in Usa sta gia' avendo
sensibili ripercussioni sull' economia
internazionale. Il barometro sulla congiuntura
mondiale, elaborato dall'Istituto Ifo di Monaco, a
novembre e' sceso a 99,3 punti, ovvero di 14 punti,
rispetto al trimestre precedente. L'esperto dell'Ifo
Gernot Nerb fa osservare che per la prima volta
nell'indice sono stati elaborati i dati di oltre
mille esperti di 89 Paesi sulla crisi finanziaria.
Mentre nell'America settentrionale il clima e'
peggiorato notevolmente, nell'Europa dell'ovest si
e' raffreddato ed in Asia appare leggermente
offuscato. A giudizio di Nerb, 'lo sviluppo
differenziato fa sperare che la crisi finanziaria
non lascera' tracce troppo profonde a livello
globale'. In particolare, gli economisti dell'Ifo
fanno rilevare che la dinamica congiunturale
rallentera' in quasi tutti i Paesi dell'Europa
occidentale, ma la situazione viene valutata ancora
positivamente, ad eccezione che in Francia e
Portogallo.
|
Petrolio:
Chavez, Abbandonare Dollaro, Meglio Paniere Valute
Martedì 20 Novembre 2007, 20:20 -
di
ANSA
(ANSA) - PARIGI, 20 NOV - Il Venezuela è d'accordo
con l'Iran per abbandonare il dollaro nelle
transazioni petrolifere a favore di un paniere di
valute. Lo ha dichiarato il suo presidente Hugo
Chavez nel corso di una conferenza stampa a Parigi
dove è giunto dopo una visita a Teheran e il vertice
dell'Opec a Riad.
"Siamo d'accordo con la proposta iraniana di avere
una base diversa (dal dollaro) per le transazioni
petrolifere", ha detto precisando di aver discusso
con il presidente iraniano Ahmadinejad la creazione
di un paniere di valute.
"Si potrebbe includere l'euro, lo yen e perché no il
bolivar", ha aggiunto il presidente Chavez.
(ANSA).
|
|
Petrolio:
Chiude a New York Sopra 98 Dollari (+3,6%)
Martedì 20 Novembre 2007, 20:53 -
di
ANSA
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Chiusura in netto rialzo per
il prezzo del petrolio. Le contrattazioni a New York
sono terminate a 98,02 dollari al barile (+3,6%).
(ANSA).
|
Fed:
Peggiora Previsioni Disoccupazione, Rischi Per
Crescita
Martedì 20 Novembre 2007, 21:34 -
di
ANSA
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Lo scenario disegnato dai
membri del Fomc riuniti il mese scorso rilevava
"notevoli rischi al ribasso per le prospettive
economiche", stabilendo che "un taglio dei tassi in
questa riunione darebbe ulteriori assicurazioni
contro un inatteso, grave indebolimento
dell'attività economica".
Tuttavia - si legge sui verbali dell'ultimo Fomc,
che ha tagliato i tassi di un quarto di punto -
"molti membri hanno notato che la decisione di
politica monetaria è una decisione difficile". Alla
fine hanno votato all'unanimità per un taglio dei
tassi, anche se si è discusso dell'eventualità di
lasciare i tassi invariati, di fronte a crescenti
tensioni inflazionistiche sul fronte alimentare e,
soprattutto, energetico.
Nel complesso, il linguaggio dei verbali sottolinea
i rischi maggiori per la crescita che per
l'inflazione, mentre nella riunione precedente i due
parametri erano abbastanza bilanciati.
Del resto le nuove stime fornite oggi - con la
previsione della crescita economica 2008 abbassata a
1,8-2,5% da 2,5-2,75% precedente - rispecchiano le
aspettative della Fed per un rallentamento economico
"nei prossimi trimestri", con il rischio di una
"ricaduta" per i mercati e di un crollo dei prezzi
delle abitazioni. Finora, tuttavia - si legge sui
verbali - la Fed ha notato scarse ricadute della
crisi del mercato immobiliare sull'intera economia.
(ANSA).
|
Fed:
Taglia a 1,8%-2,5% Stime Crescita Usa 2008
Martedì 20 Novembre 2007, 21:01 -
di
ANSA
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - La Federal Reserve ha
tagliato ad un tasso compreso fra l'1,8 e il 2,5% le
sue previsioni per la crescita degli Usa nel 2008,
rispetto alle stime precedenti che erano comprese
fra il 2,5 e il 2,75%.
Lo ha reso noto la banca centrale statunitense,
secondo cui il prodotto interno lordo dovrebbe poi
accelerare crescendo del 2,7% nel 2009 e del 2,6%
nel 2010. (ANSA).
|
|
Wall
Street: volatilità alle
stelle, forte incertezza
20 Novembre 2007
22:03 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Un'altra seduta nel
segno della volatilita' a New York. Dopo il buon avvio i
listini si sono girati in negativo a meta' giornata per poi
recuperare nel finale. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.40% a
13009, l’S&P500 lo 0.45% a 1439, il Nasdaq ha guadagnato lo
0.13% a 2596.
A tenere banco a Wall Street sono ancora una volta le paure
derivanti dal comparto del credito. Il colosso dei mutui
ipotecari Freddie Mac (FRE) e’ arretrato di circa -30% dopo
aver riportato una perdita trimestrale kolossal di $2
miliardi (o $3.29 per azione). Il titolo non ha mai perso
tanto da quando la societa' e' quotata. La notizia ha
trascinato al ribasso anche la societa' "sorella" Fannie Mae
(FNM), in calo del 25%. Forti vendite anche sulla
finanziaria leader dei mutui immobiliari Countrywide
Financial (CFC): l'azione e’ arrivata a perdere oltre il
15%. Sul titolo hanno iniziato a circolare ogni sorta di
rumors ma la societa' al momento ha smentito tutte le voci
definendole "assolutamente false".
Pressioni ribassiste sono giunte anche dai dettagli
sull’incontro del Fomc (il Federal Open market Committee
della Fed) svoltosi lo scorso 31 ottobre in cui fu deciso di
abbassare il costo del denaro al 4.50%. Per i governatori
della banca centrale americana nei prossimi anni
l’inflazione si attestera’ a livelli piuttosto contenuti ma
l'economia crescera’ ad un tasso inferiore a quello stimato
in precedenza. Le stime per il 2008 sono per un avanzamento
dell’attivita’ produttiva compreso in un range di 1.8%-2.5%.
Con i titoli finanziari sotto continua pressione (previste
nuove svalutazioni per le principali banche d’affari Usa)
gli investitori sperano che nel prossimo mese la Fed
proseguira’ una politica monetaria di tipo accomodante per
permettere all’economia di assorbire meglio gli effetti
terribili del “credit crunch". I futures sui fed funds
scontano oggi una probabilita’ dell’84% che nel meeting
dell’11 dicembre si possa assistere ad un taglio del costo
del denaro al 4.25% (al momento e’ al 4.50%).
Ai fini della performance giornaliera a poco e’ servita
l’incoraggiante trimestrale di Hewlett-Packard (HPQ). Il
colosso informatico ha riportato profitti superiori al
consensus e previsto un outlook migliore delle attese per il
trimestre in corso. Il fatto aveva ridato una relativa
fiducia agli investitori sullo stato di salute dei
consumatori proprio in vista dell’inizio dello shopping
delle festivita’.
Contenuto anche l’impatto del contrastato dato sul comparto
immobiliare. Nel mese di ottobre i nuovi cantieri edili sono
sorprendentemente cresciuti del 3%, oltre le attese degli
analisti, ma le licenze di costruzione (un indicatore di
attivita’ futura) e’ sceso ai peggiori livelli degli ultimi
14 anni. Lunedi' il dato sulla fiducia dei costruttori si
era attestato leggermente sopra le previsioni degli
analisti, ma vicino ai minimi storici.
Nel settore retail, vendite sul colosso Target (TGT) che ha
annunciato un maxi-piano di buyback del valore di $10
miliardi ma ha riportato utili di 5 centesimi per azione
inferiori al consensus nell’ultimo trimestre ($0.56 vs.
$0.61). In controtendenza Nordstrom (JWN +11.5%) dopo aver
esteso il piano di riacquisto di azioni proprie a $2.5
miliardi e riportato un balzo del 22% dei profitti.
Sugli altri mercati, nuovo record di chiusura del greggio
per la prima volta sopra i $98: i futures con consegna
dicembre hanno guadagnato $3.39 (+3.6%) a $98.03 dopo
essersi spinti fino ad un massimo intraday di $98.30. Il
record assoluto resta di $98.62 toccato agli inizi del mese.
Sul valutario, l’euro ha battuto un nuovo record storico.

|
MUTUI:
POTENZIALI
PERDITE TRA 200 E 300 MLD DOLLARI
21
Novembre 2007 17:51 NEW YORK -
di REUTERS
E'
quanto prevede l'Ocse secondo cui la fase peggiore della
crisi deve ancora arrivare. Se alle perdite dei mutui
subprime si aggiungono l'economia in rallentamento e il calo
dei prezzi delle case...
Le perdite derivanti dal dissesto dei mutui subprime
potrebbero arrivare fino a 300 miliardi di dollari. E'
quanto prevede l'Ocse nel rapporto Financial Markets Trends.
Se alle perdite dei mutui subprime si aggiungono
''l'economia in rallentamento e il calo dei prezzi delle
case nel futuro, un range di perdite cumulative definitive
tra 200 e 300 miliardi di dollari sembrerebbe ragionevole''.
Secondo il rapporto, infatti, la fase peggiore della crisi
deve ancora arrivare, quindi il dissesto continuerà a
deprimere gli strumenti di debito e i derivati detenuti da
banche, hedge fund e società di assicurazione. Per avere un
esatto ammontare della crisi, tuttavia, l'Ocse sottolinea
che occorrerà tenere conto in particolare di due fattori:
cosa succederà ai tassi di interesse e quali saranno le
iniziative del settore privato.
Secondo l'Ocse, in ogni caso, il tempo sarà il "fattore
chiave" per superare il dissesto e da questo punto di vista
cruciale sarà il ruolo del super-fondo messo in piedi da
Citigroup, Bank of America e JP Morgan Chase.
|
Mutui:
rischio default banche mai cosi' alto sul mercato
21
Novembre 2007 18:10 ROMA -
di ANSA
Indice benchmark salito di 5 punti base, livello mai toccato
(ANSA)-ROMA, 21 NOV -Il rischio che gli istituti di credito
mondiali non rimborsino le proprie obbligazioni non e' mai
stato cosi' alto nella percezione del mercato. Questa
l'indicazione del Markit iTraxx Financial Index, l'indice
benchmark che sintetizza l'andamento dei credit-default swap
con cui gli investitori si proteggono dal rischio
d'insolvenza da parte di banche e assicurazioni, e che e'
salito di cinque punti base a 62 punti base, livello mai
toccato dall'inizio delle contrattazioni
|
Wall
Street IN
CORREZIONE, -10% DAL TOP DI OTTOBRE
21 Novembre 2007
22:05 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Crisi del credito,
debolezza del dollaro e petrolio record non lasciano scampo
ai listini. S&P500 in negativo nel 2007, Dow Jones ai minimi
di 7 mesi, Nasdaq -10.4% in poco piu' di un mese.
I listini azionari americani sono tornati a cedere terreno
pressati ancora una volta dai timori sulla crisi del
credito, dalla debolezza del dollaro e dal nuovo record del
greggio ad un soffio dai $100. Il Dow Jones ha ceduto
l’1.62% a 12799, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.33% a 2562
(dopo essere arrivato a perdere oltre il 2%), l’S&P500 ha
perso l’1.59% a 1416. Quest’ultimo si e' portato al di sotto
del livello di chiusura del 2006 di 1418 punti. Sia il
Nasdaq che l'S&P500 sono in ribasso di oltre 10 punti
percentuali (correzione!) dai massimi toccati lo scorso 10
ottobre. L'indice industriale e' ai minimi di 7 mesi. E’
evidente come la volatilita' sia ancora molto forte.
Senza dubbio sul sentiment degli operatori continua a pesare
il “credit crunch”, che sta mettendo in serie difficolta’
molte istituzioni finanziarie. Il colosso governativo dei
mutui ipotecari, Freddie Mac (FRE), che martedi’ ha
riportato perdite trimestrali per $2 miliardi ed un calo del
titolo di quasi il 30%, ha continuato a cedere terreno in
seguito al downgrade degli analisti. Countrywide Financial
(CFC) ha assistito ad un deprezzamento dell’azione dell’8%
dopo aver perso gia’ il 15% nella seduta precedente. In
rosso anche la banca d’affari svizzera Credit Suisse (CS)
penalizzata dal taglio di rating da Neutral a Sell da parte
di Goldman Sachs dopo aver anticipato un rallentamento della
crescita a livello globale e sollevato seri dubbi sul valore
di alcune divisioni.
Ad impensierire gli investitori e’ stato anche
l’avvicinamento del greggio alla soglia psicologica dei $100
al barile. I futures con consegna gennaio hanno chiuso in
ribasso di 74 centesimi a $97.29 al barile ma durante le
contrattazioni “overnight” si erano spinti fino ad un nuovo
record di $99.29. Gli operatori hanno preferito intascare i
recenti guadagni nonostante i dati sulle scorte si siano
rivelati peggiori delle attese.
I dati macro rilasciati in giornata inoltre non hanno
fornito alcun sollievo agli indici. E’ risultata leggermente
superiore alle attese la fiducia dei consumatori, comunque
ai minimi livelli degli ultimi due anni, peggiore del
previsto il Superindice che ha sollevato non pochi dubbi
sull’espansione dell’economia nei prossimi mesi. Nessuna
sorpresa dai dati sul mercato del lavoro: la scorsa
settimana le nuove richieste di sussidio da parte dei
disoccupati sono scese di 11 mila unita’ a quota 330 mila.
Il calo dell'azionario ha spinto gli investitori a cercare
riparo negli investimenti meno rischiosi come i Titoli di
Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e' sceso fino ad
un minimo del 3.99% per poi stabilizzarsi in chiusura a
quota 4.024%.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro ha aggiornato il
record storico sulla continua debolezza del dollaro. Nel
tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le
due valute e' a quota 1.4863. L’oro e' avanzato di $7.20 a
$798.60 all’oncia.
Ricordiamo che giovedi’ i mercati americani resteranno
chiusi per la ricorrenza del Thanksgiving Day, venerdi’ la
chiusura sara’ anticipata alle 13:00 ora locale. Le normali
operazioni di trading a New York riprenderanno il prossimo
lunedi’.
|
Sabato
24
novembre 2007 |
|
Giovedì
29
novembre 2007 |
|
Venerdì
30
novembre 2007 |
 |
|
 |
|
 |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
..... |
Scarica in formato PDF |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Wall
Street IN rally
in una seduta abbreviata
23 Novembre 2007
19:39 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
I listini hanno
chiuso la seduta (terminata con tre ore di anticipo per il
ponte del Thanksgiving Day) in buon rialzo. Il Dow Jones ha
guadagnato l'1.42% a 12980, l’S&P500 l'1.69% a 1440, il
Nasdaq e’ salito dell'1.34% a 2596. Dopo i bruschi cali
degli ultimi giorni che avevano spinto gli indici ad una
correzione del 10% dai massimi di meta’ ottobre, gli
operatori sono tornati a puntare sull’azionario, sperando in
una buona risposta dei consumatori alle numerose offerte
commerciali lanciate dalle aziende del comparto retail.
Il “Black Friday” (il giorno dopo la festa del
Ringraziamento) e’ storicamente noto per aprire
ufficiosamente la stagione dello shopping natalizio. Sara’
interessante valutare le vendite delle grosse catene di
vendita al dettaglio (Wal-Mart, Target, Circuit City, ecc.)
per avere un quadro dettagliato sullo stato di salute delle
famiglie americane alle prese con il forte aumento dei
prezzi energetici, la debolezza del mercato immobiliare e la
crisi del credito.
Diversi centri commerciali e grandi magazzini hanno aperto
le porte alle 5 del mattino per permettere ai consumatori di
beneficiare delle numerose offerte e occasioni appositamente
studiate per questo periodo. Da un sondaggio effettuato
dalla CNN pero', il 67% dei consumatori ha annunciato che
quest’anno spendera’ meno per i regali natalizi rispetto
allo scorso anno. Gli ultimi dati sulla fiducia dei
consumatori inoltre hanno mostrato un livello
dell'indicatore ai minimi degli ultimi due anni.
Come tipicamente accade in una giornata semi-festiva (con
molti operatori lontani dal floor del Nyse e dalle
operazioni di trading), il volume di scambi si e’ attestato
a livelli nettamente inferiori alla media. Molti analisti
hanno raccomandato cautela e suggerito di attendere segnali
piu’ significativi la settimana prossima per capire se il
movimento giornaliero sia da interpretarsi come l’inizio del
“classico” rally di fine anno o una semplice parentesi
positiva.
Tra i singoli titoli si sono distinti in positivo Wal-Mart (WMT)
e Home Depot (HD). Bene i colossi specializzati nella
vendita di prodotti tecnologici Best Buy (BBY) e Circuit
City (CC). Sugli scudi anche i titoli finanziari (American
Express, Citigroup e JP Morgan), ultimamente pressati dalla
crisi del credito.
In evidenza anche il comparto aereo supportato dalle voci di
un'apertura ad un possibile merger da parte di UAL Corp
(proprietaria della American Airlines) alla rivale Delta
Airlines (DEL). A fornire un relativo supporto al settore in
avvio era stato anche l'iniziale ritracciamento del greggio
che ha poi recuperato sul finale. I futures con consegna
gennaio sono avanzati di 76 centesimi a $98.05 al barile.
Sugli altri mercati, sul valutario, dopo essersi spinto fino
ad un nuovo record di $1.4966 l’euro ha ritracciato rispetto
al biglietto verde stabilizzandosi a quota 1.4830. L’oro e'
avanzato di $26.10 a $824.70 all’oncia. In rialzo anche i
Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’
sceso al 4.012%.
|
Wall
Street:
BRUTTO CALO SUL FINALE DI SEDUTA
26 Novembre 2007
22:06 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Dopo aver iniziato
la seduta in buon rialzo i listini hanno girato in
territorio negativo poco dopo l’avvio chiudendo la sessione
in forte calo. Il Dow Jones ha perso l’1.83% a 12743,
l’S&P500 il 2.33% a 1407, il Nasdaq e’ arretra del 2.14% a
2540. All’ottimismo originato dagli incoraggianti dati
giunti dal fronte retail hanno fatto presto da contraltare
le rinnovate paure sui comparti bancario e finanziario.
A preoccupare gli operatori sono ancora una volta le
continue tensioni legate all’industria del credito. La banca
d’affari HSBC ha annunciato un investimento da $35 miliardi
per salvare due dei suoi fondi (SIV) in difficolta’. Goldman
Sachs (GS) ha stimato svalutazioni per $12 miliardi da parte
della banca a causa della difficile situazione creatasi col
“credit crunch”.
In forte ribasso anche le due societa’ governative
specializzate nei mutui ipotecari, Fannie Mae (FNM) e
Freddie Mac (FRE), gia’ in difficolta’ dopo le pessime
trimestrali riportate nei giorni scorsi. Entrambi i titoli
hanno perso un ulteriore 8% in giornata dopo aver incassato
un downgrade da parte degli analisti di UBS da Buy a Neutral.
I titoli finanziari componenti del Dow Jones hanno
continuato a soffrire vistosamete: JP Morgan (JPM) e’
arretrato di oltre il 3%, Citigroup ha perso piu' del 6%
scivolando al di sotto della soglia dei $30 per la prima
volta in 5 anni in parallelo ad alcune speculazioni su un
massiccio taglio del personale.
Ad occupare la scena e' stato anche il comparto delle
vendite al dettaglio. La corsa allo shopping natalizio e’
iniziata di fatto meglio di quanto ci si potesse aspettare,
evidenziando come la spesa dei consumatori continui a
rimanere momentaneamente intatta nonostante il rincaro del
greggio e la crisi del settore finanziario.
Nel weekend del “Black Friday” quasi 150 milioni di
consumatori hanno approfittato delle vantaggiose offerte
adottate dai maggiori centri commerciali e catene di
supermercati. Le vendite sono risultate in progresso
dell’8.3% rispetto allo scorso anno, ma cio’ non e’ stato
sufficiente a far avanzare i titoli del settore. Gli
analisti di UBS ritengono inoltre che il trend positivo
dell’ultima settimana sia destinato a scomparire ben presto:
la stagione dello shopping di quest’anno potrebbe essere
addirittura la peggiore dal 2002; note negative anche da
Citigroup che ha emesso un outlook poco incoraggiaante per
le aziende specializzate nella vendita di prodotti per la
casa (Lowe’s, Home Depot).
Il lunedi’ succesivo al weekend del Thanksgiving e’ noto
come “Cyber Monday”: i molti consumatori che non hanno avuto
l’opportunita’ di dedicarsi allo shopping negli ultimi
giorni hanno potuto usufruire dei prezzi speciali
appositamente adottati per questo periodo facendo acquisti
online. Cio’ ha permesso ad alcune aziende retail attive sul
Web, tra cui Amazon.com (AMZN), di spostarsi in
controtendenza al resto del mercato.
Tra le altre notizie societarie, in evidenza l’acquisto di
Genlyte (GLYT) da parte di Philips Electronics (PHG) per un
corrispettivo di $2.7 miliardi; l’azione e’ balzata di oltre
il 50%. Nel comparto minerario Rio Tinto (RTP) ha cercato di
difendersi da una proposta ostile di takeover avanzata dalla
rivale BHP Billiton (BLT) annunciando un incremento del 30%
del dividendo e un aumento della produzione.
Sugli altri mercati, petrolio in ribasso. I futures con
consegna gennaio sono arretrati di 48 centesimi a $97.70 al
barile. Sul valutario, in rialzo l’euro. Nel tardo
pomeriggio di New York il cambio tra le due valute e’ di
1.4868. L’oro e' avanzato di $1.80 a $826.50 all’oncia. In
rialzo anche i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ sceso al 3.8470%, nuovi minimo di oltre due anni.

|
CRISI MUTUI:
RECESSIONE USA PROBABILE
26
Novembre 2007 17:24 NEW YORK -
di ANSA
Per
l'economia degli Stati Uniti una recessione è a questo punto
probabile. Lo ha detto, Lawrence Summers, ex segretario del
Tesoro statunitense dell'era Clinton, secondo cui - scrive
la Bloomberg - "c'é certamente una probabilità molto
significativa di recessione".
"Sulla base dei dati delle ultime sei settimane, credo che
la probabilità sia aumentata e sarei sorpreso se non
vedessimo un significativo rallentamento il prossimo anno",
ha proseguito Summers, parlando a Dubai in un'intervista.
In un suo articolo comparso oggi sul Financial Times, lo
stesso segretario del Tesoro dell'amministrazione
democratica spiega che "anche se verranno adottate le misure
necessarie di politica economica, le probabilità ora
propendono per una recessione negli Usa che rallenterà la
crescita su scala globale in misura significativa".
|
CITIGROUP:
SALVATAGGIO D'EMERGENZA DAGLI ARABI
27
Novembre 2007 01:35 ROMA -
di WSI
In
merito a voci circolate in tarda serata nelle banche
d'affari di New York, alcuni trader sostengono che Citigroup
(C) starebbe per ricevere tra i $6.5 e i $7.5 miliardi in
cash come sostegno dal braccio finanziario del governo di
Abu Dhabi. Una vera ciambella di salvataggio per Citigroup,
che ieri ha perso piu' del 6% scivolando al di sotto della
soglia dei $30 per la prima volta in 5 anni in parallelo ad
alcune speculazioni su un massiccio taglio del personale.
L'accordo, secondo i rumors, in cambio dell'infusione di
petro-dollari darebbe al gruppo di investimento dell'emirato
arabo un pacchetto del 5% di Citigroup, maggiore di quello
del principe saudita Alwaleed bin Talal.
L'intervento si e' reso necessario per il continuo
scivolamento a Wall Street del titolo di una delle banche
piu' colpite dalla terribile crisi dei mutui subprime e il
cui livello di riserve di capitale ha subito forti erosioni.
Il Ceo e Chairman Charles Prince tre settimane fa fu
costretto alle dimissioni dopo che la banca, che aveva gia'
subito perdite di diversi miliardi di dollari, ha annunciato
che avrebbe svalutato il proprio portafoglio per perdite di
ulteriori $11 miliardi.
Citigroup e' compreso nell'indice Dow Jones Industrials. Il
Dow e' calato lunedi' di 237 punti: la paura di un
pesantissimo credit crunch e di una recessione in arrivo
negli Stati Uniti hanno spinto l'indice ufficialmente in
zona "correzione", in calo -10% dal picco di ottobre di
14164.53.
Aumentano quindi le paure di una crisi nel settore
creditizio, alimentata dal calo immobiliare. La banca
d’affari HSBC ha annunciato ieri un investimento da $35
miliardi per salvare due dei suoi fondi (SIV) in difficolta’.
Goldman Sachs (GS) ha stimato svalutazioni per $12 miliardi
da parte dell'istituto creditizio a causa della difficile
situazione creatasi col “credit crunch”. Uno dei titoli in
piu' forte ribasso lunedi' e' stato ancora una volta
Countrywide (CFC), investito dai sell quando il senatore di
New York Chuck Schumer ha detto che vuole chiarezza su
alcuni prestiti fatti dalla Federal Home Loan Bank di
Atlanta alla finanziaria specializzata in mutui immobiliari.
Countrywide e' crollata del 10.5% a $8.64.
|
Wall
Street BUONA
REAZIONE AL SELL-OFF
27 Novembre 2007
22:04 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
I listini
recuperano gran parte delle forti perdite riportate nella
seduta precedente. Salvataggio d'emergenza per Citigroup. In
netto calo il petrolio.
Wall Street ha reagito bene al recente sell-off (che aveva
spinto i listini in una fase di correzione, in ribasso di
oltre 10 punti percentuali dai recenti massimi) permettendo
agli indici di archiviare la seduta in buon progresso. Il
Dow Jones ha guadagnato l’1.69% a 12958, l’S&P500 l'1.49% a
1428, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.57% a 2580.
A diffondere ottimismo tra gli investitori fin dal preborsa
e' stata la notizia relativa all'investimento di $7.5
miliardi da parte di un fondo governativo di Abu Dhabi (Wall
Street Italia ha anticipato ieri sera la notizia in Italia)
sulla banca d’affari Citigroup (C), il cui titolo lunedi’
era sceso sotto la soglia dei $30 per la prima volta in
cinque anni. L’operazione ha temporaneamente rasserenato gli
operatori preoccupati per l'erosione del capitale della
banca; l'infusione di una buona porzione di liquidita’ le
permettera' di gestire meglio la difficile situazione
creatasi con il “credit crunch”.
Resta tuttavia ancora una forte incertezza sul comparto
bancario e sulle prossime mosse della Federal Reserve. I
dati macro diffusi in mattinata hanno evidenziato un quadro
poco incoraggiante per le famiglie americane. Nel mese di
novembre la fiducia dei consumatori e’ crollata al peggiore
livello di oltre due anni (quando l’uragano Katrina devasto’
la citta’ di New Orleans), scivolando a 87.3 punti dai 95.2
del mese precedente, al di sotto delle attese degli
economisti. La debolezza del mercato immobiliare (il
rapporto Case-Shiller ha segnato il nono calo consecutivo) e
gli elevati prezzi energetici sono tra i fattori
responsabili dell’abbassamento del sentiment delle famiglie
Usa.
Gli analisti della banca d’affari Goldman Sachs prevedono
che la Banca Centrale Usa possa proseguire su una politca
monetaria di tipo accomodante almeno fino alla meta’ del
2008, riducendo il costo del denaro al 3% (al momento e’ al
4.50%). La prossima riunione della Fed e’ prevista per l’11
dicembre.
Tra le societa’ che hanno diffuso le trimestrali in
mattinata si e’ distinta in positivo Tech Data (TECD); la
societa’ di videogames Activision (ATVI) ha rivisto al
rialzo l’outlook per il trimestre in corso grazie alle
robuste vendite riportate durante il weekend di Thanksgiving:
il titolo e’ schizzato +12%. Ha riportato un calo del 5% dei
profitti la societa’ specializzata in prodotti per l’ufficio
Staples (SPLS), ma il titolo e’ avanzato di oltre il 10%
grazie ai numeri migliori delle attese.
Il comparto energetico ha sofferto il forte calo del
petrolio. Pressati dalle speculazioni di un aumento della
produzione da parte dell’Opec, i futures con consegna
gennaio sull’oro nero sono arretrati di $3.28 a $94.42 al
barile. Le societa’ petrolifere BP PLC (BP), Chevron (CVX) e
Marathon Oil (MRO) sono riuscite a difendersi grazie
all’upgrade emesso dagli analisti di Bear Stearns.
Sugli altri mercati, sul valutario, in calo l’euro. Nel
tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.4829. L’oro e' arretrato di $12.50 a $814.00
all’oncia. In ribasso i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 3.9440% dal 3.8470% di
lunedi’.

|
Wall
Street: IL PIU'
PODEROSO RIALZO DEGLI ULTIMI 4 ANNI E 1/2
28 Novembre 2007
22:00 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Buy su tutti i
fronti, scatenati dalla dichiarazione Fed. Il mercato sa che
ci saranno nuovi tagli al costo del denaro. Bruciati
miliardi dagli short, che alimentano il boom con le
ricoperture. Nasdaq: +3.2%.
Seduta euforica a Wall Street grazie alle prospettive di un
ulteriore taglio al costo del denaro da parte della Federal
Reserve. I listini hanno segnato il maggiore rialzo
giornaliero degli ultimi quattro anni e mezzo. Il Dow Jones
e’ avanzato +2.55% a 13289, l’S&P500 +2.86% a 1469, il
Nasdaq ha guadagnato +3.18% a 2662. Dopo i recenti cali (che
avevano spinto gli indici in una fase di correzione) gli
operatori hanno trovato conforto nelle parole del Vice
Presidente della Fed, Donal Kohn, e hanno sorvolato per il
momento sulle cattive notizie giunte dai comparti societario
e macro.
Ad offrire un'altra ciambella di salvataggio al mercato
azionario Usa (dopo quella degli arabi di Abu Dhabi che
l'altro giorno hanno acquistato il 5% di Citigoup) sono
state le parole del vice presidente della Fed, Donald Kohn,
secondo cui la Banca Centrale Usa dovra' continuare a
rimanere “flessibile” nelle decisioni di politica monetaria.
Kohn, intervenuto in una conferenza del Consiglio delle
Relazioni Estere, si e' detto "sorpreso" delle reazioni
negative del mercato riguardo al credit crunch e dalle
"turbolenze finanziarie di settembre e ottobre che hanno
annullato i progressi fatti nelle settimane precedenti"
(leggi il testo integrale dell'intervento di Kohn).
Nelle banche d'affari di New York i broker hanno accolto con
entusiasmo queste parole, intendendo che la Fed non
abbandonera' a se stesso il mercato e che se sara'
necessario, arriveranno ulteriori ribassi dei tassi
d'interesse. Cio' ha provocato anche un improvviso effetto
di spiazzamento dei ribassisti, che si stanno affrettando a
ricoprire le loro posizioni short, amplificando quindi
oltremisura il rialzo in borsa.
Al momemto i tassi sui fed funds sono al 4.50%; le parole di
Kohn lasciano ben sperare in un taglio dei tassi d’interesse
di altri 25 punti base nell meeting del prossimo 11
dicembre. La mossa potrebbe fornire un solido supporto ai
titoli finanziari, nelle ultime settimane visibilmente sotto
pressione a causa delle ripercussioni della crisi del
credito legata al rischioso business dei mutui subprime. In
giornata la banca d’affari Merrill Lynch (MER) e’ avanzata
del 9%, i colossi Citigroup (C) e Morgan Stanley (MS) hanno
guadagnato piu’ del 7%.
Non hanno ostacolato il forte rialzo giornaliero i deludenti
dati macro diffusi in mattinata. E’ stato in effetti molto
contenuto l’impatto dei brutti aggiornamenti arrivati dai
comparti manifatturiero e immobiliare. Nel mese di ottobre
gli ordini di beni durevoli sono scesi dello 0.4%, oltre le
attese degli analisti; le vendite di case esistenti hanno
registrato un nuovo calo, anche questa volta superiore al
consensus. Dal Beige Book e’ infine emerso uno scenario
economico non proprio incoraggiante, caratterizzato da una
crescita destinata a rallentare.
L’apertura della Banca Centrale ad una nuova riduzione del
costo del denaro ha spinto gli operatori ad ignorare anche
le pessime notizie societarie. Il gruppo finanziario Wells
Fargo (WFC) ha annunciato perdite di almeno $1.4 miliardi
legate al business dei mutui subprime; il colosso
governativo Freddie Mac (FRE) gia’ deprezzatosi
significativamente dopo la diffusione della trimestrale, ha
invece comunicato un’offerta di $6 miliardi in titoli
azionari e un taglio del dividendo. Il fatto ha evidenziato
ancora una volta come la crisi del credito continui a
produrre effetti negativi sull’economia e sia ancora lontana
dall’essere pienamente risolta.
L’entusiasmo degli operatori non ha trovato ostacolo nemmeno
nei preoccupanti annunci di alcune aziende attive in diversi
settori industriali, relativi ad una futura riduzione della
forza lavoro in risposta alle previsioni di un generale
rallentamento dell’economia. L’inglese Wolseley (WOS),
societa’ fornitrice di prodotti per l’industria immobiliare,
ha annunciato una riduzione di 1300 posti di lavoro negli
Usa; la societa’ di chip Marvell Technology (MRVL) operera’
un taglio di 400 posti di lavoro dopo aver allarmato gli
investitori con un profit warning sul trimestre in corso;
Callidus Software (CALD) ridurra’ dell’8% il proprio staff.
|
|