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Mercoledì
01 Ottobre 2008 |
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01 Ottobre 2008 08:53 MILANO
BORSA: ASIA RIMBALZA IN VISTA VIA LIBERA PIANO SALVATAGGIO
di ANSA
-
(ANSA) - MILANO, 1 OTT - Rimbalzano le Borse asiatiche sulla
previsione che il Senato americano approvi oggi il piano di
salvataggio da 700 miliardi di dollari messo a punto dal
segretario al Tesoro, Henry Paulson, per salvare Wall Street
e il sistema bancario statunitense. Tokyo ha chiuso con un
rialzo dello 0,96%, dopo essere arrivata a guadagnare più di
un punto percentuale nel corso delle contrattazioni. Mentre
ha fatto decisamente meglio Sidney (+4,22%).
Complessivamente a livello continentale l'indice che
sintetizza l'andamento dei mercati, Msci Asia Pacifico, è
avanzato dell'1,6 per cento, in un giorno in cui diverse
piazze finanziarie sono rimaste chiuse per la ricorrenza di
alcune festività nazionali. A trainare gli indici al rialzo
sono stati quindi i titoli bancari in attesa della riunione
a Washington della Camera alta. In primis, è cresciuta
l'australiana Wastpac Banking (+6,7%) al fianco della
giapponese Nomura (+5,9%), passata alla cronaca per aver
rilevato le attività europee di Lehman Brothers in seguito
al suo fallimento. Sempre nel settore finanziario, si è
mossa bene la nipponica Mitsubishi, attiva nel settore del
trading, balzata del 5,4 per cento. Segno più anche nel
settore delle materie prime in scia all'impennata del
petrolio che nella notte è tornato sopra quota 100 dollari
al barile (102,24 dollari). In particolare nel settore è
volata Rio Tinto (+12%) dopo che l'Antitrust australiano ha
detto che l'offerta ostile da 101 miliardi di dollari
lanciata dalla concorrente Bhp Billiton non avrà impatti
negativi sul mercato in termini di competitività. Tra gli
altri, hanno perso quota le azioni del produttore di
condizionatori Daikin (-3,5%) e di quello di cavi Sumitomo
Electric (-3,7%). Sottotono anche il gigante coreano Samsung
(-1,9%). Di seguito gli indici dei titoli guida delle
principali Borse dell'area Asia-Pacifico: - Tokyo +0,96% -
Hong Kong CHIUSA - Shanghai CHIUSA - Taiwan +0,78% - Seul
-0,58% - Sydney +4,22% (IN CORSO) - Mumbay -1,06% (IN CORSO)
- Singapore CHIUSA - Kuala Lumpur CHIUSA - Bangkok -0,01% -
Giakarta CHIUSA. (ANSA).
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01 Ottobre 2008 09:00
NEW YORK
CRISI
MUTUI:
analisti, Fed
tagliera' tassi entro fine anno
Approvazione piano
Paulson potrebbe solo ritardare decisione
(ANSA) - NEW YORK, 1 OTT - La Fed sara' costretta a tagliare
i tassi di interesse entro la fine dell'anno anche se il
piano anticisi Usa dovesse essere approvato.Lo sostiene la
societa' di previsioni Macroeconomic Advisers. 'Ci
aspettiamo una crescita debole nel 3/o trimestre, una piu'
forte del previsto nel 4/o, e nel 1/o trimestre del 2009 si
dovrebbe assistere a una timida ripresa', spiega la societa'
per la quale l'approvazione del piano Paulson 'potrebbe solo
ritardare un allentamento della politica monetaria'.
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01 Ottobre 2008
09:24 PARIGI
UE:
JUNCKER, NEL 2009 CRESCITA ZONA EURO ATTORNO 1%
(ANSA) - PARIGI,
01 OTT - La crescita nella zona euro sarà più debole del
previsto nel 2009 e si situerà 'attorno all'1%'. Lo ha
dichiarato il presidente delll'Eurogruppo Jean-Claude
Juncker, convinto che "le previsioni di crescita per il 2009
debbano essere corrette verso il basso". Nelle sue ultime
previsioni di crescita pubblicate ad aprile la commissione
europea puntava su una crescita del PIL nella zona euro
dell'1,5%. La crescita mondiale, ha dichiarato a una radio
francese, "non è in panne" ma è "frenata nel suo slancio" e
la crescita dei grandi paesi della zona euro, come Italia,
Francia, Germania, è nettamente rallentata. "Nel 2009 avremo
una crescita inferiore all'1%" ha detto prima di correggersi
precisando che sarà "attorno all'1%".(ANSA).
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01 Ottobre 2008 15:25
NEW YORK
CRISI
MUTUI: NOBEL PHELPS,
RICAPITALIZZARE BANCHE
(ANSA) - NEW YORK, 1
ott - "Abbiamo bisogno di ricapitalizzare le banche: c'é
bisogno di cambiamenti nella corporate governance e nelle
pratiche di management per ripristinare responsabilità e
onestà nell'interesse dell'economia e per il rispetto del
Paese". Lo afferma, intervenendo sul Wall Street Journal,
Edmund S. Phelps, premio Nobel per l'economia nel 2006.
"Lasciare interamente il processo di ripresa nelle sole mani
dell'industria bancaria sarebbe imprudente, anche se gli
istituti potrebbero farcela. La mancanza di un intervento
governativo forte ha fatto sì che in Giappone per la ripresa
si dovesse attendere un decennio", spiega Phelps,
sottolineando che "un ritardo" nell'intervento "sarebbe
costoso e rischioso". Phelps si dichiara inoltre scettico
sull'eventualità, prospettata da alcuni repubblicani della
Camera e da alcuni economisti, che il governo invece di
acquistare asset tossici potrebbe vendere alle banche
"assicurazioni default" per gli asset in crisi: "il premio
pagato sarebbe potrebbe risultare maggiore dei costi di
default. A mio avviso, il fatto che il Governo entri nel
business delle 'defualt insurance' è abbastanza diverso
dall'acquistare asset. Non mi è chiaro come vendere default
insurance potrebbe essere più redditizio". (ANSA).
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01 Ottobre 2008 16:36
ROMA
USA:
ISM MANIFATTURIERO, A
SETTEMBRE CROLLA A 43,5
(ANSA) - ROMA, 1 OTT
- L'indice dell'attività manifatturiera ha toccato i minimi
dall'ottobre 2001, dai tempi dell'ultima recessione vissuta
dagli Usa. Il dato è nettamente peggiore rispetto alle stime
degli economisti che avevano preventivato un calo a 49,5 da
49,9 del mese precedente. Quota 50 è la soglia di
demarcazione tra espansione e contrazione del ciclo. Il
deterioramento delle condizioni del comparto manifatturiero
si deve al forte peggioramento della crisi del credito e al
generale calo della domanda. La frenata delle vendite,
infatti, ha superato i confini nazionali dal momento che la
crisi economica mondiale sta determinando un
ridimensionamento delle esportazioni che finora avevano
sostenuto il settore, grazie soprattutto al dollaro debole.
La componente dell'indice che misura la produzione ha
evidenziato un calo a 40,8 da 52,1 di agosto, mentre quella
che monitora l'andamento degli ordinativi è scesa a 38,8 da
48,3 del mese prima. (ANSA).
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01 Ottobre 2008 17:36
Stati Uniti -
Manifattura al punto di rottura
La manifattura statunitense si è
contratta in settembre al passo più rapido dall’ultima
recessione, dopo il rallentamento delle vendite e
l’aggravarsi della crisi di credito. L’indice ISM
manifatturiero è calato al livello di 43,5, minimo da
ottobre 2001, da 49,9 in agosto. Un valore di 50 dell’indice
segna lo spartiacque tra espansione e contrazione. La crisi
dell’immobiliare si è già estesa alle auto ed altri settori
possono seguire dopo che i crescenti pignoramenti
immobiliari, più stretti standard creditizi e la crescente
disoccupazione stanno comprimendo la spesa dei consumatori.
Mentre finora le esportazioni hanno sorretto la manifattura,
l’indebolimento delle economie partner degli Stati Uniti è
destinato a pesare sul comparto.
A livello disaggregato, la componente dell’indice ISM
riferita ai nuovi ordini è crollata a 38,8, minimo dal 2001,
da 48,3 di agosto. L’indice di produzione cede da 52,1 a
40,8. Ma è soprattutto l’indice dei prezzi pagati a fare
segnare un vero e proprio crollo, passando da 77 a 53,5,
minimo da gennaio 2007. Un arretramento da imputare
soprattutto al brusco ridimensionamento delle quotazioni del
greggio. L’indice dell’occupazione cala a 41,8, da 49,7 in
agosto.
L’indebolimento della spesa dei consumatori induce le
aziende a tagliare investimenti e assunzioni, ed il
deterioramento del mercato del lavoro retroagisce anche sui
consumi meno discrezionali.
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01 Ottobre 2008 17:00
NEW YORK
CRISI MUTUI:
PIANO DEBOLE, IN PARADISI
FISCALI 3.600 MLD
(ANSA) - NEW YORK, 1
ott - Il piano salva-finanza da 700 miliardi di dollari è
"debole se paragonato al volume di dollari sfuggiti
all'occhio dei regolatori americani e non solo", e
depositati nei paradisi fiscali dalle sole società che
operano a New York. La denuncia arriva dal procuratore di
Manhattan, Robert M. Morgenthau che, dalle pagine del Wall
Street Journal, valuta in 3.600 (1.900 alle Cayman e altri
1.500 in altre giurisdizioni segrete) i miliardi che
dall'area metropolitana di New York sono migrati in
giurisdizioni offshore, non coperte né dalle autorità
statunitense né da altre. "Uno dei maggiori fattori alla
base dell'attuale crisi finanziaria è la mancanza di
trasparenza nelle attività dei principali players sui
mercati finanziari", scrive Morgenthau, ricordando che i due
fondi di Bear Stearns falliti senza alcun avviso, segnando
di fatto l'avvio della crisi, nel 2007 avevano base alla
Cayman, quindi le "loro disperate condizioni finanziarie
sono venute fuori solo quando ormai era troppo tardi". Lo
stesso è accaduto, ricorda, con Ltcm. "Abbiamo imparato dai
nostri errori. Ogni significativa immissione di capitali nel
sistema finanziario deve essere accompagnata da
assicurazioni che tali risorse non escano dal controllo
delle autorità di supervisione americane. I miliardi di
dollari che attualmente si trovano offshore investiti in
fondi che potrebbero avere qualche impatto sull'economia
statunitense devono essere riportati sotto un'appropriata
supervisione", sottolinea Morgenthau, precisando che se il
Congresso e il Tesoro non porteranno sotto la supervisione
le istituzioni finanziarie e le transazioni nei paradisi
fiscali, non ci sarà trasparenza e questo avrà delle
conseguenze. Visto il carattere monolitico dei mercati
finanziari mondiali - spiega - una default crisi in una
determinata area diverrà una default crisi ovunque". (ANSA).
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01 Ottobre 2008
17:17 ROMA
BCE: DRENA 173 MLD EURO LIQUIDITA' IN ASTA A UN GIORNO
(ANSA) - ROMA, 1
OTT - La Banca centrale europea ha comunicato di aver
drenato 173 miliardi di euro in una operazione di
rifinanziamento 'fine tuning' a un giorno, al tasso fisso
del 4,25%. Con l'operazione odierna la Bce intendeva drenare
200 miliardi di euro di liquidità in eccesso sul mercato
monetario europeo. I partecipanti sono stati 52. (ANSA).
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01 Ottobre 2008 19:11 WASHINGTON
CRISI MUTUI: FMI; USA AGISCANO SUBITO, UE SIA IN ALLERTA
di ANSA
-
(ANSA) - WASHINGTON, 1 OTT - Gli Stati Uniti devono agire
subito approvando "un piano di salvataggio" per evitare
l'escalation della crisi economico-finanziaria, e l'Europa
deve mettere a punto piani di emergenza in caso la
situazioni continui a peggiorare anche nel Vecchio
Continente: è questa la ricetta di Dominique Strauss-Kahn
direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale (Fmi)
per evitare un effetto a catena globale delle turbolenze che
sinora hanno risparmiato le economie emergenti. "Siamo
esattamente nel momento in cui c'é bisogno di azioni e un
piano di bailout imperfetto è meglio che non fare nulla", ha
sostenuto in un'intervista Strauss-Kahn, osservando che il
Fondo continua a prevedere una ripresa graduale per
l'economia Usa nel 2009, ma solo a patto che il piano
approntato dal governo statunitense venga approvato. "Non
vediamo un recupero rapido in America, bensì lento e
esclusivamente a fronte di un piano federale di salvataggio,
ma se ciò non avvenisse dovremo rivedere le nostre stime",
ha detto Strauss-Kahn. Quanto all'Europa, le preoccupazioni
dell'Fmi si appuntano sulla mancanza di un ente regolatore
comune, che rende più difficile rispondere tempestivamente,
ad esempio nel caso in cui collassi una banca che agisce in
diversi Stati. "C'é bisogno assoluto che l'Europa si
organizzi in tempo per poter agire nel caso di un
approfondirsi della crisi - ha detto il direttore del Fondo
- e proprio in considerazione delle maggiori difficoltà di
coordinamento rispetto agli Usa". "Mettere a punto una
strategia di risposta non significa annunciare guai
anzitempo - ha aggiunto - ma riconoscere che l'Europa non è
immune dalla crisi finanziaria". Secondo Strauss-Kahn è
inoltre importante che la Banca centrale europea mantenga
una "politica monetaria restrittiva" per il rischio di
aumento dell'inflazione. (ANSA)
01 Ottobre 2008 20:39 MILANO
BORSA: CAUTELA E INCERTEZZA, OCCHI LISTINI A SENATO USA/ANSA
di ANSA
RIALZI IN EUROPA, GIU' WALL STREET; TONFO AUTO, RESPIRANO BANCHE
(ANSA) - MILANO, 1 OTT - Occhi fissi ai teleschermi americani da
parte delle Borse mondiali: i listini hanno vissuto una seduta
fatta di nervosismo e speranza nell'attesa di conoscere se il
piano salva-banche dell'amministrazione Bush otterrà il via
libera da parte del Senato Usa questa sera. Alla fine ha
prevalso un cauto ottimismo, con le Borse europee che hanno
accelerato sul finale di seduta portandosi sopra la parità
mentre Wall Street, che in giornata è arrivata a perdere attorno
ai due punti percentuali, ha recuperato progressivamente terreno
(a circa due ore dalla fine delle contrattazioni il Dow Jones
perde lo 0,8% e il Nasdaq l'1,4%). Sugli sconfortanti dati macro
provenienti dagli Usa - dove le richieste di mutui negli Usa
sono scese del 23% e l'indice manifatturiero Ism di settembre è
crollato a 43,5 punti, ai minimi dall'ottobre 2001 e al di sotto
della soglia dei 50 punti che segnala l'ingresso in una fase di
recessione - alla fine ha prevalso la speranza di vedere
finalmente Repubblicani e Democratici trovare l'accordo sul
piano Paulson da 700 miliardi di dollari. Ma oggi è stato anche
il giorno del crollo dei titoli automobilistici mondiali, un
mercato che dà sempre maggiori segnali di difficoltà sulle due
sponde dell'Oceano. La giornata borsistica si era aperta in
mattinata con il mini-rimbalzo delle Borse asiatiche - Tokyo è
salita di quasi l'1% ma molti listini, da Shanghai a Hong Kong,
erano chiusi - dopo la seduta disastrosa della vigilia. L'Europa
ha visto gli indici ondeggiare più volte sopra e sotto la parità
fino allo spunto finale che ha permesso al Dj Stoxx 600 di
chiudere in rialzo dello 0,7% con Londra (+1,2%) e Madrid
(+1,8%) in luce e la sola Francoforte negativa (-0,4%). La
seduta è stata convulsa con le banche in deciso recupero (+3%
l'indice Dj Stoxx di settore), anche grazie alle iniezioni di
liquidità della Bce, e le auto sommerse dalle vendite (-4,7%)
sui timori di un crollo del mercato a livello globale.
Recuperano terreno i bancari più penalizzati dei giorni scorsi
da Hbos (+24,2%) a Commerzbank (+16,5%), da Fortis (+11,1%) a
Unicredit (+11,1%). Brilla anche Ubs (+6,7%) che, secondo
indiscrezioni, si accinge a licenziare 1.900 dipendenti. Una
serie di notizie negative ha invece portato al crollo del
settore auto. Porsche (-8,5%) ha ammesso che le turbolenze nei
mercati finanziari renderanno difficile il raggiungimento degli
obiettivi di utile nel 2009. Timori sul raggiungimento dei
target anche da parte di Daimler (-8,6%) che riconosce un
peggioramento delle condizioni di mercato. Ma negli Usa le cose
vanno forse peggio: Ford e Honda hanno visto crollare le vendite
a settembre (rispettivamente -35% e -24%) a causa della crisi
economica. E l'indice Ism ("é chiaramente a un livello di
recessione" ha commentato un gestore alla Bloomberg) ha pesato
sui titoli delle materie prime come Arcelor Mittal (-4,9%) e Bhp
Billiton (4%). Di seguito gli indici dei titoli guida delle
principali Borse mondiali: - Tokyo +0,96% - Hong Kong CHIUSA -
Londra +1,17% - Parigi +0,56% - Francoforte -0,42% - Madrid
+1,77% - Milano +0,59% - Amsterdam +0,84% - Stoccolma +0,11% -
Zurigo +1,09% - Dow Jones -0,78% (IN CORSO) - Nasdaq -1,42% (IN
CORSO) (ANSA).
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WALL STREET: WARREN BUFFETT RISOLLEVA GLI INDICI
01 Ottobre 2008 22:06 NEW YORK - di
WSI ______________________________________________
L'investimento del miliardario
americano in General Electric permette al Dow Jones di
chiudere vicino alla parita'. Attesa per il voto sul piano
di salvataggio. Preoccupa il rischio recessione.
I listini americani hanno archiviato la seduta in territorio
negativo, comunque lontani dai peggiori livelli giornalieri
segnati subito dopo l’avvio. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.18%
a 10831, l’S&P500 lo 0.45% a 1161, il Nasdaq e’ arretrato
dell'1.07% a 2069. A permettere agli indici di recuperare
terreno dai minimi e’ stata la notizia, a mercati aperti, di
un nuovo investimento del miliardario Warren Buffett in
General Electric. C’e’ grande attesa inoltre per il voto al
Senato sul piano di salvataggio da $700 miliardi preparato
dall’amministrazione Bush.
Il titolo della conglomerata industriale GE era arrivato a
segnare una perdita intraday superiore al 9%, principalmente
a causa dell’aumento dei costi per la protezione del debito
e per le potenziali perdite del braccio finanziario (GE
Capital) legate alla crisi del credito. Il management del
gruppo ha cercato di rassicurare gli investitori sulla sua
solvibilita', con un comunicato, ma la svolta e’ avvenuta a
meta’ giornata con l’annuncio di un’offerta di nuove azioni
per un valore complessivo di $12 miliardi e soprattutto con
l’investimento di $3 miliardi da parte di Buffett che solo
pochi giorni fa aveva effettuato una simile operazione su
Goldman Sachs.
Dopo essersi risollevata fino a sfiorare la linea di parita’,
l’azione GE ha ritracciato chiudendo la sessione in calo del
3.92%. Ad inficiare la performance e’ stato anche un
deludente dato giunto dal settore manifatturiero, che ha
registrato una contrazione di gran lunga superiore alle
attese, ad un tasso che non si vedeva dal lontano 1984. Il
fatto ha originato una serie di vendite sui grossi gruppi
industriali: oltre a General Electric a chiudere in rosso
sono stati anche il colosso dei macchinari per le
costruzioni Caterpillar (in ribasso -4.5%), il gigante
dell’alluminio Alcoa e quello informatico IBM (con la
peggiore performance intraday degli ultimi 3 anni).
Tra gli altri dati in calendario, non ha subito alcuna
variazione la spesa per le costruzioni di agosto, mentre e’
risultato in calo l’ADP Employment Report, segnalando la
perdita di 9 mila posti di lavoro nel settore privato a
settembre. Il mercato del lavoro continuera’ ad occupare la
scena a fine settimana, in occasione del rilascio
dell’importante rapporto occupazionale per cui e’ stato
stimato un calo di posti per oltre 100 mila unita’.
Commenti negativi sono stati espressi in mattinata
sull’intero settore automobilistico, per cui si prevedono
tempi bui ed un deterioramento delle vendite. Il titolo
Daimler ha ceduto quasi il 9% sulle voci di un possibile
profit warning; Ford e’ arretrato del 13% a causa di un
maxi-pagamento e dei deludenti (-34%) numeri sulle vendite
mensili. Tra le societa’ dell’S&P500 a riportare la
trimestrale sara’ Micro Technology: le attese sono per una
perdita di 23 centesimi per azione, peggio di quanto fatto
lo scorso anno (-$0.15).
In serata (19:30 ora di New York) e’ previsto il voto del
Senato per cui si stima un parere favorevole dopo le ultime
modifiche al programma da $700 miliardi che includono la
garanzia da parte della FDIC sui depositi fino ad un valore
di $250.000. Data le attuali condizioni economiche, il
mercato del credito paralizzato e il difficile momento delle
banche, gli analisti di Goldman Sachs ritengono che nei
prossimi mesi si assistera’ ad un taglio dei tassi
d’interesse sia negli Stati Uniti che in Europa. Intanto si
e’ rafforzata tra gli operatori l’opinione secondo cui
nonostante l’eventuale ‘ok’ al piano di salvataggio,
l’economia a stelle e strisce resti posizionata per entrare
in una fase di recessione.
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con
consegna novembre hanno ceduto $2.11 a $98.53 al barile. Sul
valutario, ancora in calo l’euro nei confronti del dollaro.
Nel tardo pomeriggio di mercoledi' a New York il cambio tra
le due valute e’ di 1.4012. In recupero l’oro. I futures con
consegna dicembre sul metallo prezioso hanno guadagnato
$6.50 a $887.30 l’oncia. Positivi infine i Titoli di Stato
Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al
3.7680% dal 3.8270% di martedi'.
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01 Ottobre 2008 22:23 NEW YORK
CRISI MUTUI: SOROS; PIANO MAL IDEATO, RICAPITALIZZARE BANCHE
di ANSA
-
(ANSA) - NEW YORK, 1 OTT - Un piano "mal ideato, o meglio
non proprio concepito" quello presentato al Congresso dal
segretario al Tesoro, Henry Paulson. Invece di acquistare
asset 'tossici', il governo dovrebbe ricapitalizzare il
sistema bancario, una soluzione questa più efficace e "meno
costosa per i contribuenti". La ricetta per uscire dalla
crisi è del miliardario George Soros, che - dalle pagine del
Financial Times - spiega come un eventuale programma di
ricapitalizzazione non dovrebbe includere le banche ritenute
insolventi che, invece, dovrebbero essere poste sotto la
tutela della Fdic. "Invece che acquistare asset in
difficoltà, i fondi dovrebbero essere utilizzati per
ricapitalizzare il sistema bancario. I fondi iniettati a
livello azionario hanno maggiore potere di quelli a livello
di bilancio", spiega Soros, secondo il quale seguendo questa
via gli effetti sarebbero maggiori visto che attrarrebbero
anche capitali privati. "Il risultato sarebbe una ripresa
economica maggiore e la possibilità per i contribuenti di
approfittare della ripresa" delle società, secondo Soros.
"Una revisione della legislazione di emergenza" attualmente
al vaglio del Congresso "sarebbe più giusta, avrebbe
maggiori possibilità di successo e costerebbe, nel lungo
termine, meno ai contribuenti". (ANSA).
01 Ottobre 2008 22:27 NEW YORK
CRISI MUTUI: SEC POTREBBE PROROGARE STOP VENDITE SCOPERTO
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 1 ott - La Sec potrebbe prorogare lo stop
delle vendite allo scoperto. Lo ha detto l'amministratore
delegato del Nyse Euronext, Duncan Niederauer. Attualmente la
scadenza del bando è fissata per il 2 ottobre alle ore 11.59
(ore 17.59 italiane) e, in base alle norme, potrebbe essere
prolungato fino al 19 ottobre prossimo. Secondo quanto precisato
da Niederauer nel corso di una conference call, la Consob
americana starebbe prendendo in esame anche altre misure per
proteggere gli scambi.(ANSA).
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