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Giovedì
02 Ottobre 2008 |
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02 Ottobre 2008 03:55 NEW YORK
SI' DEL SENATO USA AL PIANO DI SALVATAGGIO
di WSI
Per 74 si' e 25 no. L'OK era scontato, il test cruciale
sara' il voto alla Camera venerdi'. Il progetto di legge e'
diventato piu' voluminoso di un elenco telefonico: 451
pagine rispetto alle 106 del vecchio piano e alle 3 di
Paulson.
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un nuovo piano di
salvataggio per il settore finanziario da $700 miliardi: si
tratta del piu' grande intervento mai deciso dal governo
americano sui mercati dai tempi della Grande Depressione.
Il piano, che e' passato per 74 si' contro 25 no, con un
impegno bipartisan tra democratici e repubblicani, per
ridare fiducia ai mercati finanziari scossi dalla
pesantissimi crisi che ha congelato il credito e rischia di
precipitare l'America e il resto del mondo in recessione,
passa adesso alla Camera dei Rappresentani Usa, che votera'
questo pinao venerdi', dopo aver bocciato lunedi' la vecchia
versione, provocando il maggior crollo a Wall Street degli
ultimi 20 anni.
Il nuovo progetto di legge e' diventato piu' voluminoso di
un elenco telefonico: 451 pagine rispetto alle 106 del
vecchio piano e alle 3 pagine presentate originariamente dal
ministro del Tesoro Henry Paulson.
La legge straordinaria di intervento per il salvataggio del
settore bancario e finanziario e' stata votata da 40
Democratici e 33 Republicani piu' un senatore indipendente,
compresi i due senatori candidati alla Casa Bianca, Barack
Obama e John McCain, che sono ambedue tornati a Washington
dalla campagna elettorale per il voto. Il momento veramente
cruciale sara' pero' il voto alla Camera di venerdi'.
Un'altra bocciatura avrebbe conseguenze deleterie sulla
borsa e l'economia degli Stati Uniti, con un effetto-domino
in tutto il mondo.
I senatori hanno ritoccato la prima versione del pacchetto,
aggiungendo una riduzione fiscale e una maggiore protezione
federale per i depositi bancari, il cui plafond passa a
250.000 da 100.000 dollari. Obiettivo del piano la
stabilizzazione dei mercati del credito e del credito
interbancario al fine di evitare che la crisi finanziaria
faccia sprofondare l'economia Usa nella recessione. I
presidente americano chiede che il provvedimento passi
velocemente alla Camera.
"Dopo i miglioramenti apportati dal Senato, penso che i
membri di entrambi i partiti nella Camera possano sostenere
questa legge", ha detto George Bush in una dichiarazione
scritta. "Il popolo americano si aspetta, e la nostra
economia lo chiede, che la Camera approvi questa buona legge
questa settimana per poi inviarmela" per la firma. "La legge
votata al Senato è essenziale per la sicurezza finanziaria
di ogni americano", ha concluso.
L'investitore Warren Buffett si è dichiarato disponibile a
partecipare all'1% delle perdite o degli utili del
salvataggio dell'industria finanziaria che equivale a 7
miliardi di dollari. L'uomo d'affari ha sottolineato,
intervistato dalla televisione Cnbc, che il piano
rappresenta il salvataggio dell'intera economia americana e
non soltanto di Wall Street e che i mercati stanno
affrontando problemi "terribili, terribili, terribili" che
necessitano dell'intervento governativo.
02 Ottobre 2008 08:38 MILANO
BORSA: ASIA FRENA CON AUTO E GREGGIO, NON AIUTA OK PIANO USA
di ANSA
-
(ANSA) - MILANO, 2 OTT - Il via libera dal Senato Usa al
piano Paulson da 700 miliardi di dollari per il salvataggio
del sistema finanziario statunitense non dà la spinta giusta
alle Borse asiatiche che si apprestano a chiudere con il
segno meno. Sui mercati hanno prevalso infatti le vendite
(Tokyo -1,88%, indice Msci Asia-Pacifico -1,3%) in scia alla
brusca frenata delle vendite di auto negli Stati Uniti, che
hanno registrato il peggior risultato degli ultimi 17 anni,
e al rallentamento delle quotazioni delle materie prime. Le
vendite si sono concentrate quindi sui colossi "automotive"
asiatici che esportano anche negli Stati Uniti tra cui
Toyota, che ha perso in un giorno quasi quattro punti
percentuali (meno 3,8%), e Mazda, che è arrivata a perdere
il 12 per cento. Realizzi anche sul comparto materie prime
con il petrolio scivolato di nuovo sotto la soglia dei 100
dollari nelle contrattazioni notturne. Tra i titoli del
settore hanno perso quota il tandem composto da Rio Tinto
(-3,2%) e Bhp Billiton (-2,1%) a un giorno
dall'accelerazione registrata nella seduta precedente sul
via libera dell'Antitrust australiano all'offerta ostile
avanzata dal colosso Bhp. Segno meno infine anche nel
comparto bancario, mentre in Giappone la banca centrale ha
pompato sui mercati circa 10 miliardi di euro per mantenere
stabile la liquidità in circolazione. La controllata del
gigante Hsbc, Hang Seng Bank, ha perso il 6,4 per cento a
Hong Kong, sulle indiscrezioni che possa riportare un
indebitamento record. Segno meno anche per gli istituti di
credito nipponici con Shinsei Bank (5,9%) e Nomura (-4%). Di
seguito gli indici dei titoli guida delle principali Borse
dell'area Asia-Pacifico: - Tokyo -1,88% - Hong Kong -1,24% -
Shanghai CHIUSA - Taiwan -1,05% - Seul -1,39% - Sydney
-0,70% (IN CORSO) - Singapore -1,74% - Kuala Lumpur CHIUSA -
Bangkok +0,26% - Giakarta CHIUSA. (ANSA).
02 Ottobre 2008 09:56 MILANO
BORSA: EUROPA SALE DOPO OK SENATO A PIANO USA, OCCHI SU BCE
di ANSA
-
(ANSA) - MILANO, 2 OTT - Borse europee in rialzo nelle prime
battute della seduta in scia al primo via libera al piano
Paulson da 700 miliardi per salvare l'economia statunitense,
arrivato dal Senato Usa nella notte. I mercati del Vecchio
Continente salgono così dello 0,61% (Dj Stoxx 600), in
attesa anche delle decisioni della Bce in materia di tassi,
che per gli analisti saranno mantenuti invariati all'attuale
livello (al 4,25 per cento). La migliore piazza finanziaria
del momento è quella milanese che balza dell'1,4%, mentre
appaiono più caute Londra (+0,4%) e Parigi (+0,5%). Bene
anche Zurigo (+1%). Tra i titoli che guidano i rialzi
spuntano i bancari con UniCredit (+5%) e Ubs (+5%), nel
giorno dell'assemblea. Il gruppo svizzero ha peraltro
previsto un terzo trimestre debole ma un 2009 redditizio.
Segni più anche per Barclays (+3,4%) e Societé Generale
(+2,3%). Di seguito l'andamento degli indici dei titoli
guida delle principali Borse del Vecchio Continente: -
Londra +0,41% - Parigi +0,52% - Francoforte +0,35% - Madrid
+1,07% - Milano +1,41% - Amsterdam +0,83% - Stoccolma +1,39%
- Zurigo +0,97%.(ANSA).
02 Ottobre 2008 15:14
FRANCOFORTE
BCE: TRICHET, SITUAZIONE MAI VISTA, BENE AZIONE GOVERNI
di ANSA
-
(ANSA) - FRANCOFORTE, 2 OTT - Sui mercati c'é una
"situazione mai vista prima, assolutamente eccezionale in
termini di livello d'incertezza". Lo ha detto il presidente
della Bce, Jean-Claude Trichet, aggiungendo che "in momenti
come questi, in cui la situazione richiede le responsabilità
dei governi", la Bce giudica "appropriato" ed "estremamente
importante" che i governi abbiano fatto al propria parte.
(ANSA).
02 Ottobre 2008 15:21 ROMA
Usa: disoccupati ai massimi da 7 anni
di ANSA
Richieste sussidio +1000, dato nettamente peggiore delle
stime
(ANSA) - ROMA, 2 OTT - Le richieste di sussidio di
disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate la scorsa
settimana di mille unita' a quota 497.000. Il dato e'
nettamente peggiore rispetto alle stime degli economisti che
avevano preventivato un calo di 18.000 unita', a quota
475.000 dalle 493.000 rilevate nella settimana precedente in
base alla prima comunicazione. Il numero totale di americani
che beneficia del sussidio e' salito cosi' ai massimi dal
2003, raggiungendo quota 3,591 milioni.
02 Ottobre 2008 16:02 ROMA
USA: ORDINI INDUSTRIA, AD AGOSTO -4%, PEGGIO DI STIME
di ANSA
-
(ANSA) - ROMA, 2 OTT - Gli ordini alle fabbriche
statunitensi, ad agosto, hanno registrato un ribasso del 4%,
più forte rispetto al -3% stimato dagli economisti. Al netto
dei Trasporti, si è avuto un calo del 3,3%. (ANSA).
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02 Ottobre 2008 16:29
ROMA
CRISI
MUTUI: GREENSPAN; PRESTO
RIPRESA, USA RIEMERGERANNO
(ANSA) - ROMA, 2 OTT
- I mercati finanziari e l'economia si riprenderanno non
appena gli investitori riguadagneranno fiducia, cosa che
potrebbe accadere "prima del previsto". Sembra cautamente
ottimista l'ex numero uno della Fed Alan Greenspan, secondo
il quale l'economia americana "riemergerà". "La fiducia
potrebbe riemergere non appena gli investitori si
ritufferanno sul mercato, abbandonando le titubanze. - ha
detto Greenspan parlando alla Georgetown University - Da
quel momento, ci dice la storia, inizia la ripresa
finanziaria ed economica. Penso che ci siano più probabilità
che ciò accada presto piuttosto che tardi". L'ex presidente
della Fed, ricorda Bloomberg, aveva sollecitato la scorsa
settimana i legislatori ad approvare misure significative
per fronteggiare la crisi ed evitare la recessione. E
proprio questa notte il Senato americano ha dato il via
libera al piano da 700 miliardi di dollari per il
salvataggio dei mercati. "I legami interrotti tra le banche
e i gli hedge fund e tutte le attività non finanziarie
saranno ristabiliti e la nostra complessa economia - ha
sottolineato - che ha la capacità di produrre un quinto dei
beni e dei servizi a livello mondiale, riemergerà". (ANSA).
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02 Ottobre 2008
17:47 FRANCOFORTE
CRISI MUTUI:
BCE PREPARA TAGLIO TASSI,CRISI ECCEZIONALE/ANSA
FRANCOFORTE, 2
OTT - Per la prima volta dal 2003, la Banca centrale si
prepara a tagliare i tassi d'interesse. Il presidente
Jean-Claude Trichet ha preparato il terreno ammettendo che,
nonostante la decisione unanime di mantenere il costo del
denaro al 4,25%, il Consiglio direttivo della Bce ha
esaminato oggi anche la possibilità di tagliarli, vista la
crisi "senza precedenti" che sta investendo Usa ed Europa.
Parole così forti non si erano mai ascoltate ad una
conferenza stampa della Bce. Neanche dopo l'11 settembre.
Trichet ha cambiato persino l"incipit' del suo intervento,
puntato tutto sulla crisi piuttosto che - come in precedenza
- sul rischio-inflazione: "Abbiamo discusso del recente
intensificarsi delle turbolenze sui mercati finanziari", e
"verificato un livello straordinariamente alto di
incertezza". Una "situazione mai vista prima" - ha poi
precisato Trichet - riconoscendo che rispetto a settembre,
quando le 'staff projection' della Bce prevedevano una
crescita dei Quindici intorno all'1,7% nel 2008 - "ci sono
stati cambiamenti" e lo stress dei mercati finanziari
rischia di avere un impatto "più avverso del previsto". I
Quindici, infatti, "si stanno indebolendo", con una "domanda
interna in contrazione". Dopo aver 'oliato' il meccanismo di
funzionamento dei mercati creditizi attraverso fortissime
iniezioni di liquidità, insomma, è il contesto
macroeconomico - con l'Europa sull'orlo della recessione e
il petrolio in calo - che inizia a richiedere un intervento
sui tassi. Proprio il calo dei consumi sta raffreddando
l'inflazione, rallentata a settembre al 3,6% (era al 4% a
luglio e al 3,8% ad agosto). E lo stesso sta facendo il
credito divenuto più difficile, con i tassi di mercato come
l'Euribor schizzati oltre il 5%. Certo, i prezzi corrono
ancora ad un ritmo quasi doppio rispetto alla soglia
desiderabile del 2%. "I rischi inflazionistici al rialzo
sono scesi, non spariti", ha avvertito Trichet. Prima di
tagliare, la Bce continuerà a "monitorare la situazione",
per verificare se il trend di discesa dell'inflazione sarà
confermato. Ma - si è compiaciuto Trichet - "gli indicatori
di mercato come gli swap segnalano una stabilizzazione delle
aspettative d'inflazione". Sulla tempistica del futuro
taglio giocheranno un ruolo anche l'esito del voto del
Congresso Usa sul piano di salvataggio del sistema
finanziario da 700 miliardi di dollari, e l'impatto della
crisi sulle banche europee. I mercati puntano senza riserve
su fine anno. Secondo Julian Callow, capo-economista per
l'Europa di Barclays Capital, Trichet sta "chiaramente
segnalando che mirano a tagliare. La domanda è se sarà a
novembre o dicembre". L'euro sceso oggi ai minimi di un anno
sul dollaro indica che i mercati si aspettano un taglio a
breve: a novembre, secondo JP Morgan e Royal Bank of
Scotland. E Citigroup non esclude un intervento coordinato
delle banche centrali sui tassi in tempi ancora più
ravvicinati. Da qui alla prossima riunione del consiglio il
6 novembre, la Bce continuerà ad essere impegnata in prima
linea. Sabato Trichet sarà a Parigi con i leader di Francia,
Italia, Germania e Gran Bretagna per fare il punto sulla
crisi. L'idea per affrontare la tempesta, per il momento, è
quella di procedere con interventi dei singoli governi:
l'idea di un 'piano Paulson' applicato all'Europa - dice
Trichet - "non rientra nella cornice politica dell'Europa",
che non è federale come gli Usa. "Noi - spiega riferendosi
alle ripetute iniezioni di liquidità - faremo quello che è
nelle nostre responsabilità" e con la Fed c'é uno
strettissimo coordinamento, come mostrano le massicce
immissioni di dollari. E in un periodo così eccezionale, è
"giusto" che i governi si muovano tempestivamente. (ANSA).
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02 Ottobre 2008 21:06
NEW YORK
FMI:
CHOC PEGGIORE DA ANNI'30,SERVE FORTE AZIONE GOVERNI/ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 2
ott - La crisi finanziaria in atto è "lo choc maggiore dagli
anni '30'': per contrastare e limitare il contagio
dell'economia reale serve "un'azione rapida e forte" da
parte dei governi, anche perché "i rischi per la crescita
globale sono elevati". Le turbolenze, infatti, dovrebbero
provocare un "profondo rallentamento" dell'economia
statunitense, che non è ancora in recessione grazie alla
forte risposta delle istituzioni. L'Europa, con "più
robusti" bilanci delle famiglie" è attualmente più protetta
da una brusca battuta d'arresto. L'analisi è del Fondo
Monetario Internazionale (Fmi) e contenuta nei capitoli
analitici del World Economic Outlook, che sarà diffuso la
prossima settimana a Washington in occasione del meeting
annuale. "Per limitare le ricadute" della crisi finanziaria
"sull'economia reale, è di importanza fondamentale che i
danni ai sistemi del credito sia negli Stati Uniti sia in
Europa vengano rapidamente contenuti da misure di ampia
portata: si deve agire velocemente piuttosto che consentire
periodi prolungati di stress", spiega il vice direttore del
dipartimento ricerca Charles Collyns. Ripristinare il
capitale di intermediari finanziari, società di borsa e
banche d'investimento "aiuta ad alleviare il rallentamento
economico", visto che queste istituzioni giocano un ruolo
essenziale "nella trasmissione degli choc finanziari
all'economia reale": "E' cruciale - spiega il Fmi - che la
politica adotti misure forti per rimediare alle turbolenze e
favorire la ripresa del sistema finanziario". Ai governi il
Fondo suggerisce un rafforzamento degli stabilizzatori
automatici e della governance fiscale per far sì che le
politiche di bilancio siano un più efficiente strumento
anticiclico: "i paesi che vogliono adottare misure di
bilancio discrezionali devono migliorare la situazione dei
propri conti nei periodi di crescita economica e impegnarsi
in modo credibile affinché questi programmi di rilancio
siano temporanei". Le recessioni o i repentini rallentamenti
economici preceduti da turbolenze finanziarie, soprattutto
quando queste turbolenze sono concentrate nel settore
bancario, "sono generalmente più severi e prolungati" e "la
situazione corrente negli Stati Uniti ricorda in qualche
modo episodi precedenti di stress finanziario del sistema
bancario che sono stati seguiti da recessione", aggiunge
Collyns, sottolineando comunque che, se da un lato un
"pronunciato rallentamento dell'economia statunitense è
altamente probabile", è dall'altra parte vero che gli Usa
non sono ancora in recessione, grazie alla risposta delle
autorità e alla solidità delle grandi società non
finanziarie. "La situazione presente di stress finanziario è
non solo una delle più intense e sofferte dagli Stati Uniti,
ma una delle più diffuse, in quanto colpisce virtualmente
tutti i Paesi: le recenti settimane sono state un periodo
tumultuoso per i mercati finanziari globali e le
implicazioni di queste turbolenze per le prospettive
economiche mondiali presentano uno sfondo di grandi
incertezze", aggiunge Collyns. "Il paragone fra le
turbolenze attuali e gli episodi precedenti lascia
intravedere che la possibilità di un pronunciato
rallentamento economico negli Usa è molto forte", precisa
ancora il Fmi sottolineando che l'economia di Eurolandia,
"malgrado l'aumento dei prezzi degli asset e dei
coefficienti di indebitamento", è "più protetta da un forte
rallentamento" grazie alla relativa "robustezza" dei bilanci
delle famiglie. Sul fronte dell'inflazione, il Fmi segnala
che i prezzi sono destinati "verosimilmente a restare
elevati rispetto alle tendenze storiche": "nei paesi
avanzati" i rischi inflazionistici "dopo essersi
intensificati, stanno ora diminuendo rapidamente a causa
dell'impatto deflattivo delle turbolenze finanziarie".
(ANSA).
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WALL STREET: NASDAQ SOTTO I 2000 PUNTI, ALERT ECONOMIA
02 Ottobre 2008 22:05 NEW YORK - di
WSI ______________________________________________
Pesanti vendite sull'azionario, il
Dow Jones perde 348 punti, il listino tecnologico lascia sul
terreno il 4.48%. Segnali macro preoccupanti. Tonfo di GE,
male Caterpillar e Alcoa. Dollaro in forte rialzo (1.379),
giu' il greggio.
Sulla borsa americana sono tornate a prevalere con forza le
vendite. L’approvazione al Senato del piano di salvataggio
non e’ bastata a distendere il clima a Wall Street. Il Dow
Jones ha ceduto il 3.22% a 10482, l’ S&P500 il 4.03% a 1114,
il Nasdaq ha chiuso con una perdita del 4.48% a 1976. Gli
ultimi dati giunti dal fronte macro hanno evidenziato un
deterioramento delle condizioni economiche che hanno
rafforzato i timori di recessione. Inoltre, l’aumento dei
costi sui prestiti e’ cresciuto ai massimi dell’anno,
sollevando altre preoccupazioni sugli investimenti aziendali
e sulla spesa dei consumatori.
A fare da volano ai Sell fino dai primi minuti della
giornata e’ stato il rilascio dell’aggiornamento sulle
richieste di sussidio da parte dei disoccupati che hanno
segnalato un ulteriore infiacchimento del mercato del
lavoro. Nel settore privato si e’ registrata inoltre una
perdita di 9000 posti a settembre, mentre venerdi sara’
rilasciato il rapporto occupazionale, per cui e’ stimata una
perdita (la nona consecutiva) di oltre 100 mila posti di
lavoro nel settore non agricolo.
Male anche l’aggiornamento sugli ordini alle fabbriche, ad
agosto risultato in calo del 4%, oltre le attese pari a -3%.
Dopo aver messo in ginocchio le banche, la crisi del credito
ha iniziato a produrre effetti negativi anche per le
aziende. L’indice del settore industriale ha ceduto piu’ del
6%, Caterpillar e Alcoa sono risultati tra i peggiori
componenti del Dow Jones con ribasso superiori al 7%.
Tra le blue chip a vestire la maglia nera e’ stata pero’
General Electric, in calo di oltre il 9%, dopo che l’azienda
ha prezzato l’offerta di azioni a sconto ($22.50) rispetto
all’ultimo prezzo di chiusura. Gli investitori non hanno
trovato conforto neanche nella notizia dell’investimento da
parte del miliardario Warren Buffett, il quale si ritrova
subito con una perdita secca in portafoglio. Oltre ai $3
miliardi d'investimento in azioni privilegiate, l'oracolo di
Omaha ha anche acquisito i diritti per l’esercitazione dei
warrants relativi all'acquisto di azioni comuni (ad un
prezzo di $22) per un valore complessivo di altri $3
miliardi.
Vendite anche sulla catena di hotel Marriott Internationl ha
lanciato un profit warning sui risultati del prossimo anno
fiscale, per il calo del turismo nel mondo dovuto alla
crisi. Nel comparto hi-tech male eBay, penalizzata da un
downgrade priem dell’apertura, giu’ anche i colossi Google e
Apple.
Tra gli altri titoli in evidenza, alcune note positive sono
emerse da una delle banche finite nel ciclone dei mutui
subprime, troppo poco pero’ per arginare le vendite sui
listini. UBS ha affermato che dopo quattro trimestri di
perdite tornera’ presto a generare profitti grazie alla
considerevole riduzione dell’esposizione sul business dei
mutui residenziali e commerciali. Nonostante il trend
generale negativo l'azione del gruppo svizzero e' riuscita a
mettere a segno un +5.70%.
Lunedi’ sera il Senato americano ha approvato il piano di
salvataggio varato dal Tesoro per la stabilizzazione
dell’industria finanziaria (leggi il testo integrale in
pdf). La votazione alla Camera, che ha gia’ respinto la
versione originale del programma, e’ prevista per venerdi’.
Date le attuali condizioni economiche molti operatori
restano pessimisti sulla direzione dell’economia,
indipendentemente dall’approvazione o meno del pacchetto di
misure preparato dall’amministrazione Bush che potrebbe
rivelarsi insufficiente a rilanciare l’attivita’ economica.
A smorzare i toni e’ stato pero’ l’ex capo della Fed Alan
Greenspan che si e’ detto fiducioso sulla ripresa.
Nel tentativo di garantire maggiore protezione agli
investitori, in un clima ancora di elevata incertezza, la
SEC (l’organo di controllo della borsa Usa) ha annunciato
l’estensione del divieto di ‘short selling’ sui titoli del
settore bancario almeno fino al prossimo 17 ottobre, o
comunque fino a tre giorni successivi l’approvazione del
piano Paulson.
Un altro elemento di preoccupazione e’ rappresentato
dall’aumento dei costi sui prestiti schizzato ai massimi di
gennaio. "Gli istituti di credito non concedono piu’ alcun
prestito persino alle banche, figurarsi ai singoli
individui" ha commentato Frank Ingarra, money manager di
Hennessy Advisors. "Potremmo essere all’inizio di una
recessione piuttosto severa".
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con
consegna novembre hanno ceduto $4.56 a $93.97 al barile. Sul
valutario, ancora in calo l’euro nei confronti del dollaro.
Nel tardo pomeriggio di giovedi' a New York il cambio tra le
due valute e’ di 1.3796. Ondata di vendite sull’oro. I
futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno
perso $43.00 a $844.30 l’oncia. Positivi infine i Titoli di
Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al
3.6460% dal 3.7680% di mercoledi'.
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02 Ottobre 2008 22:54 NEW YORK
FED: PRESTITI TASSO SCONTO SALGONO A 348,2 MLD DOLLARI
di ANSA
-
(ANSA) - NEW YORK, 2 ott - Banche e banche commerciali
continuano a essere affamate di liquidità: nella settimana
che si è appena chiusa i prestiti dalla finestra di tasso di
sconto della banca centrale sono saliti del 60% rispetto ai
sette giorni precedenti, attestandosi a 348,2 miliardi di
dollari. (ANSA).
02 Ottobre 2008 22:59 NEW
YORK
Crisi mutui: sgravi per 150 mld, piano Usa ora vale 850 mld
di ANSA
Grazie a pacchetto decennale di sgravi fiscali e incentivi
(ANSA) - NEW YORK, 2 ott - Aumenta il valore del piano
salva-finanza presentato dal segretario al Tesoro
statunitense, Henry Paulson. Il progetto approvato dal
Senato Usa aggiunge ai 700 miliardi di dollari anche un
pacchetto decennale di sgravi fiscali e incentivi per 150,5
miliardi di dollari che gonfiano complessivamente il valore
del piano a 850 miliardi di dollari. Nel progetto figurano,
tra l'altro, incentivi per l'uso di energie rinnovabili ma
anche deduzioni per tv e cinema.
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