Stati Uniti: GUSTAV NON E' KATRINA, IL
PETROLIO CROLLA A $110
01 Settembre 2008
16:02 NEW YORK
-
di ANSA ____________________________
Quotazioni in
forte calo per il petrolio, con la minaccia dell'uragano
Gustav decisamente ridimensionata, dopo il declassamenro a
"categoria 2". I futures sul greggio (vedi piu' in basso)
con consegna a ottobre sono in caduta libera sotto quota
$111, negli scambi elettronici, dal terminale di Bloomberg.
La societa' Risk Management Solutions (RMS) ha calcolato che
le societa' di assicurazione dovranno pagare per i danni
provocati da Gustav tra i $4 e i $10 miliardi, a proprieta'
private e commerciali sopratutto in Louisiana, e danni alle
piattaforme e pozzi petroliferi e di gas tra $1 e $3
miliardi. I danni provocati nell'agosto 2005 da Katrina in
Louisiana, Mississippi e Alabama, fecero scattare richieste
di risarcimento superiori ai $40 miliardi.
Secondo il National Hurricane Center di Miami l'uragano
Gustav dopo aver colpito la costa meridionale degli Stati
Uniti si avvia adesso verso il Texas e l'Arkansas. Le
autorita' statali e federali hanno obbligato all'evacuazione
circa 2 milioni di persone dalle citta' costiere di
Mississippi, Louisiana, Alabama e Texas, tutti i in fuga
verso una decina di altri stati limitrofi. Anche New Orleans
e' stata totalmente evacuata, con 200.000 persone uscite
dalla citta' e che a questo punto, cessato l'allarme, si
apprestano a ritornare.
Gustav ha toccato terra come un uragano di "forza 2",
secondo il National Hurricane Center di Miami, la sua forza
e' stata molto piu' debole di quanto ci si aspettasse in
origine quando (era "forza 4"); in definitiva e' stato un
uragano molto meno pericoloso rispetto a Katrina che tre
anni fa passo' su New Orleans come categoria "3" ma con
forza del vento tripla. Gustav ha pero' costretto alla
chiusura di 3/4 della produzione nella zona del Golfo a cui
fa capo il 26% della produzione di greggio e il 14% della
produzione di gas naturale degli Stati Uniti.
Circa il ribasso del greggio, è stato pari al 4,2% rispetto
alla chiusura del venerdi' scorso. I futures sul greggio
hanno toccato oggi a New York il minimo dall' 11 aprile
scorso, anche se in concomitanza con la festività del Labour
Day le contrattazioni a New York sono avvenute lunedi' solo
sul circuito elettronico, in assenza di sessione regolare.
In precedenza, i timori legati al passaggio di Gustav
avevano spinto il petrolio a $118, ma il ridimensionarsi di
queste preoccupazioni ha fatto appunto precipitare
successivamente il prezzo del greggio. Il ribasso è stato
favorito anche dal calo dell' euro sotto 1,46, considerato
che il prezzo del greggio è espresso in valuta Usa. I
futures sul petrolio testano da tempo la forte resistenza
posta a 110 dollari, infranta la quale con molta probabilità
si aprirebbe una discesa della quotazione fino a $100 al
barile.
SELL-OFF
COMMODITIES, CROLLA L'ORO (-$35)
02 Settembre 2008 16:23
NEW YORK -
di ANSA ____________________________
Il metallo prezioso
lascia sul terreno piu' del 4%, portandosi sotto la soglia
degli $800 l'oncia. Il dollaro mostra i muscoli e continua a
recuperare terreno su euro e yen.
Ondata di vendite sull'oro nelle prime ore di scambi,
scivolato nuovamente al di sotto della soglia psicologica
degli $800 l’oncia. I futures con consegna dicembre hanno
toccato un minimo giornaliero di $799.90 ed al momento la
perdita e’ pari a -$35.20, ovvero -4.21%. Gia' a meta'
agosto il metallo prezioso aveva violato la suddetta soglia,
un livello che non si vedeva dalla fine dello scorso anno.
Il calo delle commodities (petrolio -$7 al barile), sta
avendo l’effetto di rafforzare la valuta americana, risalita
a 1.4526 rispetto all’euro e 109.02 sullo yen giapponese. A
contribuire al rafforzamento del dollaro sono anche le
speculazioni circa un rallentamento delle attivita’
economiche in Europa ed in Asia.
WALL
STREET:
IN ROSSO, SVANISCE IL RALLY
02 Settembre 2008 22:06 NEW YORK - di
WSI ______________________________________________
Dopo l’ottimo avvio di seduta, gli
indici azionari americani non sono stati in grado di
conservare i guadagni iniziali archiviando la prima sessione
di settembre in rosso. Il Dow Jones (arrivato a segnare un
rialzo superiore ai 250 punti) ha chiuso in calo dello 0.23%
a 11516, l’S&P500 ha ceduto lo 0.41% a 1277, il Nasdaq ha
lasciato sul terreno lo 0.77% a 2349.
Il brusco calo del greggio (innescato dal contenuto impatto
dell’uragano Gustav, abbattuttosi lunedi’ sulle coste della
Louisiana), ha si’ spinto al rialzo i titoli del settore
retail e dell’industria aerea ma ha anche depresso
sensibilmente le quotazioni delle societa’ energetiche. I
futures con consegna ottobre sull’oro nero hanno chiuso la
seduta in ribasso del 5% a $109.71 al barile, dopo aver
toccato un minimo intraday di $105.46. Gli operatori
scommettono con sempre maggiore convinzione che la prossima
fermata per il greggio e' rappresentata dalla soglia
psicologica dei $100.
A pesare sull’andamento generale dei listini e’ stato anche
il ritracciamento dell’oro, responsabile di un’ondata di
vendite sui titoli minerari. I contratti con consegna agosto
sul metallo prezioso hanno ceduto $24.70 a $810.50 l’oncia.
Cosi’ sebbene all’interno dell’indice industriale Bank of
America (BAC), Home Depot (HD) e General Motors (GM) siano
schizzati di oltre il 4%, i colossi Exxon Mobil (XOM),
Chevron (CVX) ed Alcoa (AA) hanno segnato perdite
giornaliere superiori ai 3 punti percentuali.
Tony Dwyer, equity market strategist di FTN Midwest
Securities, ha affermato che "e’ difficile per il mercato
mantenere il momentum positivo quando il settore che conta
per il 13% della capitalizzazione complessiva e’ giu’ -5%".
Per Chris Johnson, CEO e chief investment strategist di
Johnson Research, nei prossimi giorni si assitera’ ad una
continuazione del sell-off sul comparto energetico, che
potrebbe condurre il prezzo del greggio sulla soglia dei $90
entro la fine dell’anno.
Contenuto l’impatto dei dati macro rilasciati subito dopo
l’avvio. La spesa per le costruzioni (per cui era stimato un
calo -0.4%) ha subito una flessione dello 0.6% nel mese di
luglio, mentre e’ rimasto sostanzialmente stabile l’indice
ISM manifatturiero, attetsatosi a 49.9 punti nel mese di
agosto. L’attenzione in settimana sara’ particolarmente
incentrata sul mercato del lavoro: venerdi’ sara’ rilasciato
il rapporto occupazionale che dovrebbe mostrare una perdita
di 70 mila posti nel mese di agosto.
Tra le altre news societarie, focus sul settore bancario
dopo che la banca del governo koreano, la Korea Development
Bank, ha confermato le trattative in atto con Lehman
Brothers (LEH) circa un possibile investimento nel gruppo.
Nel settore hi-tech, in rialzo il colosso Internet Google (GOOG)
che ha annunciato l’introduzione di un nuovo browser (Chrome),
pronto a sfidare il popolare Explorer di Microsoft (MSFT).
Vendite invece su Apple (AAPL), Research In Motion (RIMM) e
Dell (DELL).
Tra le operazioni di mergers & acquisitions, in evidenza la
proposta di acquisto della giapponese Shionogi per la
statunitense Sciele Pharma (SCRX) pari ad un valore di $1.1
miliardi: si tratta del quarto accordo negli ultimi 9 mesi
concluso da un’azienda farmaceutica del Sol Levante in
territorio Usa.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in lieve flessione
nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’
a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4506. Seduta
in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 3.7460%.
MUTUI USA +7.5%, RIPARTE IL MERCATO
IMMOBILIARE
03 Settembre 2008
14:00 NEW YORK -
di WSI ____________________________
Le domande di
mutui negli Stati Uniti sono aumentate nell'ultima
settimana, segnalando una ripresa degli acquisti favorita
dal calo del prezzo degli immobili dopo la tempesta subprime.
L'indice che sintetizza la domanda di mutui ipotecari,
calcolato dalla Mortgage Bankers' Association (MBA), ha
segnato un rialzo del 7,5% rispetto alla settimana
precedente, collocandosi a quota 453,1. In particolare,
l'indice che misura gli acquisti, riporta la Bloomberg, è
balzato del 10,5%, l'incremento più significativo da inizio
giugno, mentre quello sul rifanziamento del credito ha
segnato un +2,1%. Gli acquirenti sono attratti dalla forte
svalutazione degli immobili, che rende conveniente
acquistare adesso.
USA: SALTA UN GROSSO HEDGE FUND
DI COMMODITY
03 Settembre 2008
15:28 NEW YORK -
di ANSA ____________________________
E' Ospraie
Management, che gestiva $2,8 miliardi. Lehman ne possedeva
il 20%. Investimenti sballati: con il crollo di petrolio e
oro il fondo ha perso quest'anno il 38,6%, di cui il 26,7%
nel solo mese di agosto.
Ospraie management, fondo di investimento guidato da Dwight
Anderson, ha annunciato la chiusura del suo più importante
hedge fund specializzato nel settore energetico e delle
materie prime. A causa di scommesse sbagliate sulle
commodity, il fondo ha infatti perso quest'anno il 38,6%, il
26,7% nel solo mese di agosto. Le perdite di Ospraie
dimostrano come l'andamento incontrollato dei prezzi delle
materie prime, a partire dal petrolio, abbia colto di
sorpresa anche gli operatori più esperti, come Ospraie, nato
nel 1999.
La chiusura del fondo, che gestiva $2,8 miliardi all'inizio
di agosto, lascia Anderson con tre fondi dal patrimonio
complessivo di asset per 4 miliardi di dollari, in deciso
calo rispetto ai 9 miliardi di marzo scorso. Dell'annuncio
sta risentendo negativamente alla Borsa di Francoforte
Lehman Brothers che nel 2005 ha acquistato una quota del 20%
nel fondo, così come Credit Suisse, che vi ha investito
l'anno successivo. Quest'anno Ospraie ha acquistato ConAgra,
specializzata nel trading delle materie prime, per 2,8
miliardi di dollari.
Fed: Beige Book, economia Usa e'
in rallentamento
03 Settembre 2008
20:33 NEW YORK -
di ANSA ____________________________
Tensioni su fronte
prezzi, mercato immobiliare resta debole
(ANSA)- ROMA, 3 SET - L'economia Usa e' in rallentamento:
questa l'indicazione del Beige Book della Federal Reserve,
che fotografa la situazione congiunturale. Il rapporto della
banca centrale sottolinea che quasi tutti i distretti
presentano tensioni sul fronte dei prezzi mentre il mercato
immobiliare resta debole. Inoltre i consumi privati sono
fiacchi nella maggior parte dei 12 distretti, mentre sul
versante del mercato del lavoro le paghe restano basse per
via della riluttanza delle aziende ad assumere.
WALL
STREET:
CONTRASTA, PREOCCUPA L'ECONOMIA
03 Settembre 2008 22:10 NEW YORK - di
WSI ______________________________________________
Operatori molto cauti per via
delle deboli condizioni economiche. La Fed avverte: crescita
debole, mercato immobiliare fiacco e inflazione in aumento.
Alert sugli utili societari.
I principali indici azionari americani hanno archiviato la
seduta di borsa contrastati, frenati dai timori sulle
attuali condizioni dell’economia globale, il cui
rallentamento sembra minacciare i profitti delle aziende
quotate. In rialzo dello 0.14% il Dow Jones a 11532, -0.20%
per l’S&P500 a 1274, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.66% a
2333.
A poco e’ servito il dato migliore delle attese sugli ordini
alle fabbriche, schizzato dell’1.3%, oltre le stime degli
analisti che avevano previsto un’accelerazione piu’
contenuta, pari all’1%. "Il dato ha allontanato le paure di
recessione" ha affermato un economista di Action Economics,
ma gran parte degli investitori ha snobbato l’aggiornamento,
poiche’ "troppo vecchio" (faceva infatti riferimento al mese
di luglio). Il Beige Book rilasciato dalla Fed, inoltre, ha
confermato un rallentamento dell’attivita’ economica in
tutti i distretti statunitensi, rafforzando lo scenario di
debole crescita ed elevata pressione inflazionistica.
Il ritracciamento delle commodities negli ultimi giorni ha
smorzato relativamente le preoccupazioni degli operatori
circa la corsa dei prezzi; tuttavia si sta facendo sempre
piu’ forte l’ipotesi che il recente calo del greggio sia
dovuto, oltre al contenuto impatto dell’uragano Gustav sugli
impianti petroliferi del Golfo del Messico, soprattutto alle
prospettive di diminuzione della domanda alla luce del
rallentamento economico. I futures con consegna ottobre
hanno ceduto 36 centesimi a $109.35 al barile, dopo essersi
spinti ad un minimo intraday di $107.60.
Oltre che per le compagnie energetiche, si tratta di cattive
notizie anche per le societa’ tecnologiche ed industriali.
Diverse aziende soggette alla domanda dei consumatori hanno
ceduto visibilmente terreno. Corning (GLW), l’azienda leader
nella produzione di pannelli a cristalli liquidi applicati
in televisori e computer, e’ stata costretta a tagliare l’outlook
sul trimestre in corso. La finlandese Nokia (NOK) e’ apparsa
particolarmente debole in seguito alle dichiarazioni del Ceo
di Qualcomm (QCOM) relative ad alcuni segnali di
rallentamento da parte dei clienti nella sosituzione dei
telefoni cellulari.
Nel comparto finanziario, buon recupero della banca d’affari
Lehman Brothers (LEH), in calo prima dell’apertura sulla
scia della notizia relativa alla chiusura dell’hedge fund
Ospraie Management, che ha realizzato una perdita del 27% lo
scorso mese. La banca americana detiene una quota pari al
20% del fondo. In forte rialzo la societa’ assicuratrice di
bond Ambac Financial (ABK).
In ambito di fusioni ed acquisizioni, in evidenza il colosso
delle bibite Coca-Cola (KO) grazie all’aquisto del
produttore cinese di succhi di frutta Huiyuan per un
corrispettivo di $2.5 miliardi: si tratta del piu’ grosso
takeover mai operato da una societa’ straniera in Cina.
L’azienda di Atlanta ha anche annunciato un piano di
riacquisto di azioni proprie pari ad $1 miliardo.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in lieve flessione
nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’
a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4500. In
lieve flessione anche l’oro. I contratti con consegna
dicembre hanno ceduto $2.30 a $808.20 l’oncia. Seduta in
progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6970% dal 3.7460%.
USA: PRODUTTIVITA' DEL SECONDO
TRIMESTRE +4.3%
04 Settembre 2008
14:30 NEW YORK
-
di ANSA ____________________________
Il dato rivisto
si e' rivelato nettamente superiore alle attese (+3.5%).
Stima preliminare +2.2%. Il costo unitario del lavoro,
indicatore chiave sulle pressioni inflazionistiche, e’
calato 0.5%
Nel secondo trimestre 2008 la produttivita' degli Stati
Uniti ha registrato un aumento del 4.3% (dato rivisto), in
rialzo rispetto al dato preliminare, che fece registrare una
crescita del 2.2%.
Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro Usa.
L'indicatore si e' rivelato superiore alle previsioni del
mercato, che erano per un avanzamento pari a +3.5%Nel primo
trimestre la produttivita' aveva registrato un rialzo pari a
+2.6%. Il costo unitario del lavoro, un indicatore chiave
sulle pressioni inflazionistiche, e’ stato rivisto al
ribasso a -0.5%; il consensus era per un valore neutro.
USA: ISM NON MANIFATTURIERO IN
RIALZO A QUOTA 50.6
04 Settembre 2008
16:00 NEW YORK
-
di ANSA ____________________________
Il valore di
agosto e’ superiore alle attese degli analisti. Il consensus
del mercato era per una conferma dei 49.5 punti del mese
precedente.
Nel mese di agosto l'indice ISM dei servizi si e' attestato
a quota 50.6 punti, in rialzo rispetto al mese precedente,
in cui fece registrare un lieve progresso a 49.5.
Lo ha comunicato l'Institute for Supply Management.
Il dato si e’ rivelato superiore alle attese degli
economisti che si aspettavano una conferma del dato del mese
precedente a 49.5 punti.
Ricordiamo che una lettura superiore ai 50 punti indica
un'espansione dell'attivita', una lettura inferiore indica
contrazione.
BCE:
GIU' STIME PIL, CORRONO PREZZI, TASSI NON SCENDONO/ANSA
04 Settembre 2008 18:37
FRANCOFORTE -
di ANSA ____________________________
TRICHET, IMPERATIVO
FRENARE INFLAZIONE; FMI, RIPRESA NEL 2009(dell'inviato
Domenico Conti) (ANSA) - FRANCOFORTE, 4 AGO - L'economia di
Eurolandia tira il freno a mano, e nel trimestre in corso
sta probabilmente affrontando il suo periodo peggiore. Ma i
prezzi continuano a correre, e per la Banca centrale europea
è "imperativo" tenere a freno l'inflazione. Lo ha detto
Jean-Claude Trichet, il presidente della Bce, che oggi, come
atteso, ha mantenuto (con decisione unanime del consiglio
direttivo) i tassi al 4,25%, sui massimi degli ultimi sette
anni, promettendo che l'Eurotower sarà "risoluta" nella sua
politica anti-inflazionistica. Il rallentamento dei prezzi
nei Quindici, al 3,8% ad agosto dopo due mesi di corsa al
galoppo (4%), non basta ai banchieri di Francoforte:
"continuiamo a non avere alcuna propensione" né per un
taglio né un rialzo del costo del denaro - ha detto Trichet,
segnalando che finché i prezzi non si raffredderanno, non
c'é da sperare per un taglio dei tassi. Le nuove stime degli
economisti della Bce, del resto, sono peggiorate e ora danno
l'inflazione armonizzata dell'area euro al 3,4-3,6% per
quest'anno (da 3,2-3,6% precedente), e al 2,3-2,9% il
prossimo. Livelli ben al di sopra della soglia ritenuta
desiderabile dalla Bce, pari al 2%, che dovrebbe essere
raggiunta nel 2010. Niente taglio dei tassi, dunque, anche
se le principali economie di Eurolandia rischiano la
recessione secondo diversi economisti, e anche la crescita
globale è affaticata. Per Masood Ahmed, direttore delle
relazioni esterne del Fondo monetario internazionale,
l'economia globale continuerà a "rallentare
significativamente fino a fine 2008 ma prevediamo una
ripresa, sia pure graduale, nel 2009". "Per ora - ha
aggiunto - prevediamo all'inizio del 2009 l'avvio di un
miglioramento della situazione economica globalé. Lo stesso
Trichet, oggi, ha parlato di "rischi al ribasso" sulla
crescita dei Quindici, di "elevate incertezze", con un
probabile "picco negativo" nel terzo trimestre e un secondo
semestre indebolito, dopo il quale dovrebbe vedersi un
graduale recupero. Le 'staff projections' della Bce,
aggiornate a settembre, tagliano la crescita 2008 dei
Quindici a 1,1-1,7% (da 1,6-1,8% previsto a giugno), e
quella 2009 a 1,6-1,8% (da una forchetta compresa fra 1 e 2%
indicata a giugno). Stuart Bennet, un economista di Calyon
sentito dalla Reuters, la vede così: "La Bce è ancora
fiduciosa sulla tenuta della crescita nel medio termine".
Con i consumi indeboliti dai rincari dei prodotti alimentari
ed energetici e gli investimenti sotto tono, potrebbe essere
l'export a ridare fiato a Eurolandia nei prossimi mesi,
specie se l'euro dovesse continuare a scendere: oggi la
divisa unica è scivolata sotto gli 1,44 dollari, ai minimi
dallo scorso gennaio, e s'intravede un ulteriore
deprezzamento: il Fondo monetario internazionale ha detto
oggi che l'euro è "ancora sopravvalutato", e dello stesso
parere si è detto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude
Juncker. (ANSA).
BORSA: TRICHET
AFFONDA MERCATI, EUROPA BRUCIA 170 MLD/ANSA
04 Settembre 2008 19:09 MILANO -
di ANSA ____________________________
PESANO PREVISIONI FMI,GIU'ANCHE
WALL STREET,TOKYO -1%,PARIGI -3%
(ANSA) - MILANO, 4 SET - Le parole di Trichet su tassi,
inflazione e crescita economica, le indicazioni a tinte
fosche dall'Fmi, i dati macro Usa peggiori delle attese e il
petrolio di nuovo sopra i 110 dollari al barile. Questi i
fattori chiave che hanno mandato al tappeto le Borse
mondiali, nel giorno in cui la Bce ha deciso di mantenere
invariato il costo del denaro. E il saldo di fine giornata è
salato: altri 170 miliardi di euro di capitalizzazione
mandati in fumo in un sol giorno. La seduta è stata sofferta
sin dai primi scambi, in scia peraltro alla frenata di Tokyo
che in mattinata ha lasciato sul tappeto un punto
percentuale. Gli indici in Europa, che pure avevano cercato
di resistere, hanno cominciato ad appesantirsi nel
pomeriggio,in concomitanza alle parole del presidente dell'Eurotower,
Jean-Claude Trichet, che ha ribadito ancora una volta la
priorità di mantenere i tassi invariati (al 4,25%),
nonostante l'evidente rallentamento dell'economia a livello
internazionale. Secondo Trichet inoltre l'obiettivo
sull'inflazione sarà raggiunto nel 2010. Da segnalare che la
stessa strategia è stata mantenuta dalla Banca d'Inghilterra
che non ha messo mano sul costo del denaro (5%). La
debolezza di listini si è aggravata dopo la brusca partenza
di Wall Street, colpita dai dati macro arrivati
sull'economia di Oltreoceano. In particolare, a preoccupare
gli esperti sono state le richieste settimanali di sussidio
alla disoccupazione (sopra le previsioni). E così al termine
delle contrattazioni il Dj Stoxx 600, indice che misura
l'andamento dei mercati del Vecchio Continente, ha perso il
2,59%, il massimo delle ultime due settimane, mentre di Wall
Street si avvia a chiudere in forte ribasso (alle 18:00 Dow
jones -2% e S&P 500 -1,8%). Maglia nera dei listini europei
è andata a Parigi (Cac 40 -3,22%), preceduta da Madrid (Ibex
-3,1%) e Fracoforte (Dax -2,91%); pesanti anche Milano
(S&P/Mib -2,85%) e Londra (Ftse 100 -2,5%) La debacle dei
mercati finanziari è stata accompagnata poi dai timori degli
esperti che prevedono mercati deboli ancora fino a metà
2009. Secondo il Fondo monetario internazionale infatti
l'economia globale continuerà a "rallentare
significativamente fino alla fine dell'anno in corso, ma
prevediamo una ripresa, sia pure graduale, nel 2009".
Tuttavia, per gli analisti di Morgan Stanley la fase
peggiore di turbolenze è passata tant'é che adesso siamo in
una fase di correzione. Guardando i singoli comparti, tra i
più deboli della giornata, oltre ai finanziari con Barclays
che ha perso il 6,3% e il Santander il 4%, i tecnologici con
Siemens (-4,6%) e gli automobilistici con Saab, che è
tracollata di 20 punti percentuali in scia al taglio dell'outlook
sull'utile per l'esercizio in corso. Effetti ribassisti si
sono visti anche sul mercato valutario: mentre il numero
dell'Eutower sottolineava come l'euro sia ancora
sopravvalutato sul dollaro (nonostante il recente
rafforzamento del biglietto verde), la moneta unica
ritracciava sulla divisa a stelle e strisce, ritrovando così
i livelli di fine dicembre 2007, a quota 1,4373 dollari.
Nella tabella l'andamento degli indici dei titoli guida dei
principali mercati internazionali: - Tokyo (chiusura) -1,0%
- Hong Kong (chiusura) -0,8% - Londra (chiusura) -2,5% -
Parigi (chiusura) -3,2% - Francoforte (chiusura) -2,9% -
Milano (chiusura) -2,8% - Madrid (chiusura) -3,1% -
Amsterdam (chiusura) -2,2% - Stoccolma (chiusura) -3,4% -
Zurigo (chiusura) -2,3% - Dow Jones (in corso) -2,0%.
(ANSA).
WALL
STREET:
PESANTE SELL-OFF, VENDITE SU TUTTI I FRONTI
04 Settembre 2008 22:05 NEW YORK - di
WSI ______________________________________________
Il Dow perde il 2.99%, Nasdaq
-3.20%. Le cattive condizioni del mercato del lavoro
preoccupano gli investitori sulle prospettive economiche.
Greggio ancora giu'. Euro ai minimi del 2008 ($1.4325).
Giornata nel segno delle vendite a Wall Street. A causa
delle cattive condizioni economiche gli operatori hanno
continuato a vendere con forza sull’azionario, preoccupati
dal rallentamento a livello globale che potrebbe innescare
un calo della domanda dei consumatori e dunque una riduzione
degli utili aziendali. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno
il 2.99% a quota 11187, -2.99% anche per l’S&P500 a 1236, il
Nasdaq e’ arretarto dello 3.20% a 2259.
Con il calo giornaliero i listini sono rientrati in una
condizione di mercato ‘orso’; l’indice S&P500 ha realizzato
la serie piu’ negativa di ribassi dallo scorso gennaio, da
cui si e’ deprezzato di circa il 15% a causa delle cospicue
perdite legate alla crisi dei muti subprime, costata ben
$500 miliardi alle banche mondiali, e che ha spinto
l’economia Usa in recessione.
A dare la stura ai Sell in giornata sono stati
principalmente i dati emersi dal mercato del lavoro, proprio
in vista del rapporto occupazionale, preparato dal governo,
che verra’ rilasciato nel primo pomeriggio di venerdi’.
Nell’ultimo mese nel settore privato sono stati tagliati
piu’ posti del previsto, mente nell’ultima settimana le
richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono
cresciute oltre le attese, ai massimi di 5 anni.
Inutili gli aggiornamenti migliori del consensus sulla
produttivita' del secondo trimestre, avanzata del 4.5% ed
accompagnata da una diminuzione del costo del lavoro, e sul
comparto dei servizi. "Se si da’ uno sguardo ai dati
sull’economia Usa e su quella globale piu’ in generale, si
nota come la situazione stia volgendo al peggio, e cio’
portera’ ad un inevitabile rallentamento della domanda in
brevissimo tempo" ha affermato un trader di New York.
I titoli energetici hanno continuato a risentire del calo
del petrolio, scivolato al di sotto dei $107 subito dopo il
rilascio dei dati sulle scorte da cui e’ emersa una
riduzione della componente della benzina inferiore alle
attese. I futures con consegna ottobre sul petrolio sono
comunque riusciti a risollevarsi dai minimi e ridurre la
perdita (sesta consecutiva) a $1.46 a $107.89 al barile.
Ad essere colpiti da vendite massicce sono stati anche i
titoli del comparto finanziario, soprattutto in seguito ai
commenti preoccupanti dell’esperto manager di bond, Bill
Gross, che ha lanciato un allarme su un possibile "tsunami
finanziario". Lo spider settoriale (XLF) ha ceduto piu’ del
4%, tra i componenti del Dow Jones, American Express (AXP),
Citigroup (C) e Bank of America (BAC) hanno riportato le
piu’ brutte performance del listino.
Le uniche due blue chip in grado di chiudere la sessione in
territorio positivo sono state Coca-Cola (KO) e Wal-Mart (WMT),
quest’ultima forte dei dati migliori delle attese sulle
vendite comparate di agosto, risultate in progresso del 3%.
Le altre societa’ di vendite al dettaglio hanno diffuso dati
contrastati: con poca sorpresa a sovraperformare sono state
le catene discount, un chiaro segnale di come i consumatori
americani siano divenuti maggiormente selettivi negli
acquisti.
Tra le altre news, l’azienda costruttrice di case di lusso,
Toll Brothers (TOL), ha annunciato una perdita nel terzo
trimestre pari a $29 milioni su ricavi in calo del 34%
rispetto allo scorso anno. Nel comparto hi-tech, in netto
calo le aziende produttrici di chip in seguito ai commenti
‘bearish’ di alcuni analisti; in evidente difficolta’
l’azienda network Ciena (CIEN), il cui titolo e’ arretrato
del 20% subito dopo il profit warning relativo al prossimo
trimestre.
Sugli altri mercati, sul valutario, indietro tutta dell’euro
ai minimi del 2008 neiconfronti del dollaro. Nel tardo
pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.4325. In flessione anche l’oro. I contratti
con consegna dicembre hanno ceduto $5.00 a $803.20 l’oncia.
Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6430% dal
3.6970% di mercoledi’.
Stati Uniti: LA CRISI USA CONTINUA E
FORSE SI AGGRAVA
05 Settembre 2008
01:19 NEW YORK
-
di ANSA ____________________________
La presidente
della Federal Reserve Bank di San Francisco, Janet Yellen,
in un discorso ai leader della comunita' d'affari di Salt
Lake City, in Utah, ieri sera ha parlato della "situazione
economica negli Stati Uniti e delle sfide per la politica
monetaria".
Il passo piu' importante e' il seguente: "Spiace dirlo, ma
l'economia americana e' in acque agitate ormai da oltre un
anno. La scorsa estate, un improvviso calo dei prezzi delle
case ha scatenato una crisi sui mercati finanziari e un "credit
crunch" che, per i consumatori e per alcune aziende, sta
rendendo difficile chiedere in prestito soldi".
"Questi sviluppi sono ancora in corso e forse si stanno
approfondendo, mentre le banche ed altri intermediari
finanziari continuano a diminuire il leverage riducendo i
loro bilanci e assottigliando l'attivita' di prestito. In
verita', alcune fonti di finanziamento si sono completamente
prosciugate. In questo scenario, anche le aziende e i
consumatori hanno cominciato a fare marcia indietro, il che
ha causato un aumento della disoccupazione".
BORSA:
CROLLA ANCHE ASIA, PEGGIOR CALO SETTIMANALE DELL'ANNO
05 Settembre 2008 08:54
MILANO -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - MILANO, 5
SET - L'ondata di ribassi è arrivata anche sulle Borse
asiatiche, che pagano i crolli dei mercati occidentali e il
timore che l'aumento della disoccupazione statunitense
sottintenda ancora una lunga crisi economica. Tokio ha perso
quasi tre punti, Hong Kong e Giakarta hanno fatto peggio,
Shanghai è sulla stessa linea, segnando il peggior calo
settimanale dei listini dell'area nell'ultimo già pessimo
anno. "La paura è quella che stia montando uno 'tsunami
finanziario'", affermano gli operatori della zona, con la
previsione che la correzione al ribasso per il settore delle
commodities, molto debole in questi ultimi giorni, possa
travolgere il comparto finanziario e "le società sensibili
all'andamento dell'economia", quindi di fatto tutte. L'unica
speranza per i mercati è che lo scivolone delle Borse
asiatiche é avvenuto alla loro apertura, recependo quindi i
ribassi di quelle occidentali e di Wall Street in
particolare, mantenendo poi un andamento abbastanza costante
nelle successive ore di contrattazione. Forse quindi non c'é
panico, ma i ribassi sono stati davvero consistenti e
generalizzati nei diversi comparti. A Tokio, ad esempio,
Sumco ha perso l'11,26%, Mazda il 6,89%, Fuji il 5,75%. Gli
unici titoli di società di peso che si sono salvati sulla
Borsa nipponica sono stati quelli di Sharp e Bridgestone,
che hanno guadagnato poche frazioni: rispettivamente lo
0,08% e 0,05%. Sull'importante mercato azionario di Sidney è
proseguito il crollo dei titoli delle società delle materie
prime, ma le vendite si sono diffuse anche a gruppi
finanziari come Premier investment (-6,07%) o farmaceutici
come Sigma, che ha perso il 5,61%. A Singapore Cosco sta
perdendo l'8,29%, a Hong Kong Bank of communication ha
ceduto il 4,51%. Di seguito gli indici dei titoli guida
delle principali borse di Asia e Pacifico: - Tokyo -2,75% -
Hong Kong -3,17% - Shanghai -3,23% (seduta in corso) -
Taiwan -1,64% - Seul -1,55% (seduta in corso) - Sydney
-2,06% - Bombay -2,92% - Singapore -2,00% (seduta in corso)
- Kuala Lumpur -1,14% - Giakarta -3,65% - Bangkok -1,56%
(ANSA).
USA:
OCCUPAZIONE GIU', PERSI 84 MILA POSTI
05 Settembre 2008 14:30
MILANO -
di ANSA ____________________________
Il tasso
disoccupazione negli Stati Uniti sale al 6.1%, massimo
assoluto degli ultimi 5 anni. Pressate dalla crisi le
aziende licenziano piu' del previsto, gli analisti avevano
stimato 75 mila senza-lavoro.
Nel mese di agosto l'occupazione nel settore non agricolo
negli Stati Uniti e' diminuita di 84 mila unita’. Il tasso
di disoccupazione e’ cresciuto al 6.1%,massimo assoluto
degli ultimi 5 anni. Le attese erano per una conferma del
livello precedente (5.7%). Il salario orario su base mensile
e’ cresciuto dello 0.4%, in rialzo rispetto alle attese pari
a +0.3%
Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro.
MUTUI:
PIGNORAMENTI SECONDO TRIMESTRE A LIVELLI-RECORD
05 Settembre 2008 16:13
ROMA -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - ROMA, 5 SET
- I pignoramenti immobiliari negli Stati Uniti nel secondo
trimestre sono saliti a livelli record da 30 anni a questa
parte, pari a 1,19%. E' quanto reso noto oggi dalla Mortgage
Bankers Association, secondo cui il totale delle case
pignorate è inoltre salito al 2,75%, quasi il triplo
rispetto ai tempi del 'boom' immobiliare, finito nel 2005.
La quota di prestiti ipotecari in ritardo con il pagamento
delle rate è arrivata inoltre al 6,41%, record assoluto,
contro 6,35% precedente. Il forte rialzo dei pignoramenti è
l' effetto del rincaro dei tassi d' interesse sui mutui
variabili, in contemporanea con la perdita di valore delle
case, per via dello scoppio della bolla immobiliare. (ANSA).
USA:
WASHINGTON DICE NO A NUOVO PACCHETTO
05 Settembre 2008 20:17
NEW YORK -
di
REUTERS ____________________________
Nonostante il forte
aumento della disoccupazione, la Casa Bianca ritiene che non
sia necessario prendere in considerazione ora la possibilità
di un secondo pacchetto di rilancio per l'economia
statunitense.
Nonostante il forte aumento della disoccupazione, la Casa
Bianca ritiene che non sia necessario prendere in
considerazione ora la possibilità di un secondo pacchetto di
rilancio per l'economia statunitense.
"Il pacchetto di sostegno che abbiamo messo in piedi sta
avendo il forte impatto che desideravamo" ha detto la
portavoce della Casa Bianca Dana Perino.
"Uno dei punti chiave di queste misure era che avrebbero
avuto un effetto di rilancio... e non pensiamo che ora sia
necessario un secondo pacchetto", ha aggiunto. Secondo i
dati pubblicati oggi, il tasso di disoccupazione Usa è
balzato inaspettatamente al 6,1%, massimo di quasi 5 anni.
WALL
STREET:
VOLATILE E INCERTA CHIUDE CONTRASTATA
05 Settembre 2008 22:10 NEW YORK - di
WSI ______________________________________________
Dopo aver trattato per gran parte
della seduta in rosso, pressati dall’ultimo aggiornamento
sul mercato del lavoro, gli indici americani sono riusciti a
chiudere in territorio positivo, supportati da un rimbalzo
dei titoli finanziari. Non e’ da esludere comunque
l’intervento di alcune mani forti in vista del weekend alla
luce delle sostenute perdite riportate nei giorni
precedenti; un’altra chiusura decisamente negativa avrebbe
potuto scatenere infatti un panic selling alla riapertura
delle borse la prossima settimana. A fine giornata il Dow
Jones segna un rialzo dello 0.29% a 11220, l’S&P500 avanza
dello 0.44% a 1242, il Nasdaq cede lo 0.14% a 2255. Le
performance settimanali sono pari rispettivamente a -2.8%,
-3.2% e -4.7%.
Resta dunque alta la tensione a Wall Street, soprattutto in
seguito al rilascio dell’ultimo rapporto occupazionale, che
ha evidenziato l’ancora difficile momento in cui versa
l’economia a stelle e strisce.
Nel mese di agosto gli Stati Uniti hanno perso 84 mila posti
di lavoro, piu’ del previsto (75 mila), e il tasso di
disoccupazione e’ schizzato dal 5.7% di luglio al 6.1%. Si
tratta dell’ottavo mese consecutivo in cui si verifica un
abbassamento dell’occupazione: una striscia cosi’ negativa
non si vedeva dal 2001. Gia’ nella giornata di giovedi’ si
era assistito ad un deludente dato nel settore privato, che
ha confermato un taglio di 33 mila posti, anche in questo
caso oltre le aspettative.
"Penso che gli ultimi numeri siano consistenti con
un’economia che si trova in una fase di recessione o e’ sul
punto di entrarci" ha dichiarato Dave Dickens, executive
vice president, di U.S. Central. Per Doug Roberts, chief
investment strategist di ChannelCapitalResearch.com, "ci
vorra’ ancora del tempo perche’ gli Stati Uniti riescano a
risolvere i problemi che stanno affliggendo l’economia".
"Sono numeri veramente brutti che confermano il trend
ribassista" ha aggiunto Jack Ablin, CIO di Harris Private
Bank. "Credevamo che le cose stessero per stabilizzarsi, ma
questo colpo ci ha tagliato le gambe ed ha cancellato ogni
speranza di un possibile miglioramento economico nel breve
termine".
Sul fronte societario, notizie negative sono emerse dal
fronte tecnologico, sulla cui performance negativa ha
giocato un ruolo determinante il ridotto l’outlook sulle
quote di mercato del terzo trimestre del colosso finlandese
della telefonia mobile Nokia (NOK), il cui titolo ha ceduto
oltre il 7%.
In controtendenza il settore finanziario, interessato dai
Buy degli investitori alla luce del piu’ attraente punto
d’ingresso creato dal recente sell-off. La banca d’affari
Merrill Lynch (MER) e’ riuscita a chiudere in territorio
postivo nonostante i commenti negativi espressi da Goldman
Sachs che ha raccomandato di vendere l’azione. "Al momento
Merrill tratta su multipli decisamente elevati, i maggiori
dell’industria, nonostante abbia la piu’ significativa
esposizione su assett ad alto rischio come CDO, mutui e
prestiti" hanno commentato gli analisti. In buon rialzo
anche Lehman Brothers (LEH), Bank of America (BAC) e JP
Morgan (JPM).
In evidenza anche alcune notizie di mergers & acquisitions.
Il titolo della societa’ produttrice di schede di memoria
Sandisk (SNDK) e’ schizzato al rialzo +31% sulle
speculazioni circa una possibile offerta di acquisto da
parte del colosso hi-tech Samsung. Il New York Times riporta
che Altria (MO), colosso del tabacco, sarebbe interessato
all’acquisto della rivale UST (UST): l’operazione si
aggirerebbe intorno ai $10 miliardi.
Nel comparto energetico, si e’ spinto ancora una volta al
ribasso il petrolio. I futures con consegna ottobre sono
arretrati di $1.66 a $106.23 al barile (minimo di 5 mesi),
dopo esserse gia’ scesi per 6 sedute consecutive. Il minimo
giornaliero e’ stato di $105.13. Nell’ultima settimana l’oro
nero ha subito un deprezzamento pari all’8%.
Sugli altri mercati, sul valutario, arretra ancora l’euro ai
nuovi minimi del 2008 neiconfronti del dollaro. Nel tardo
pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.4230. Invariato l’oro. I contratti con
consegna dicembre hanno guadagnato $0.30 a $803.50 l’oncia.
Seduta in ribasso infine per i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.66% dal
3.6430% di giovedi’.
MUTUI USA: WSJ; TESORO VERSO PIANO PER
FANNIE FREDDIE
05 Settembre 2008
23:16 NEW YORK -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 5 set - Secondo Pimco, il Tesoro potrebbe acquistare
azioni privilegiate di Fannie e Freddie, mettendo così in
atto parte dei nuovi poteri che gli sono stati conferiti in
luglio, quando lo stesso Dipartimento aveva messo a punto
una rete di salvataggio per le due agenzie semipubbliche. Il
piano presentato dal Tesoro, e poi approvato dal Congresso,
prevede che il Tesoro, in caso di necessità, possa
acquistare parte del capitale sociale delle due società,
stabilisce per la Fed un ruolo consultivo e prevede,
inoltre, la creazione di nuove linee di credito alle quali
le agenzie abbiano accesso. (ANSA).
ECONOMIA: UE; TRICHET,TOCCATO FONDO,DA
2009 GRADUALE RIPRESA
06 Settembre 2008
15:31 NEW YORK -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - ROMA, 6 SET
- "Abbiamo toccato il fondo" e la frenata della crescita
economica europea si protrarrà per tutta l'ultima parte
dell'anno in corso, mentre per una graduale ripresa
bisognerà attendere il 2009. E' la previsione avanzata dal
presidente della Bce, Claude Trichet. "Secondo le nostre
stime, appena pubblicate - ha dichiarato intervistato dal
Tg1 - nel secondo e terzo trimestre di quest'anno abbiamo
toccato il fondo. E ora per il 2009 ci attendiamo una
graduale ripresa". (ANSA).
ECONOMIA: COS'E' UN FONDO SOVRANO /
SCHEDA
07 Settembre 2008
16:37 ROMA -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - ROMA, 7 SET
- I fondi sovrani sono i "fondi investimento" controllati e
gestiti direttamente dai governi di alcuni Paesi. Sono
utilizzati per investire in strumenti finanziari (azioni,
obbligazioni, immobile) gli eventuali surplus fiscali o le
riserve in valuta estera. I fondi possono essere così
utilizzati come volano per investimenti. E' però vero che la
crisi dei mutui subprime ha fatto emergere il peso dei fondi
sovrani che avevano investito in istituti come Citigroup,
Ubs, Merril Lynch e Barclays, con obiettivi più finanziari.
Alcuni hanno investito anche in Italia. Il fondo Mubadala
investments, il braccio finanziario del Governo degli
Emirati Arabi Uniti, nel 2005 ha acquisito il 5% della
Ferrari da Mediobanca e il 35% del produttore di
aerovelivoli Piaggio Aero. I fondi sovrani sono nati
soprattutto nei paesi forti esportatori di petrolio -
Emirati Arabi, Quatar, Norvegia, Abu Dhabi e Dubai. Nel 2007
anche la Cina ha dato vita al China Investment Corporation,
alimentato con il surplus commerciale e investito
soprattutto in titoli statunitensi. La nascita del fondo
cinese, la forza dei fondi arabi e anche i possibili
investimenti da parte di fondi russi ha creato un dibattito
sulle interferenze da parte di governi stranieri sulla
gestione delle industrie e la Commissione Europea ha chiesto
ai governi nazionale di individuare settori strategici sui
quali introdurre restrizioni. Un dibattito sulla creazione
di un fondo sovrano europeo c'é già stato nel recente
passato e si pensava di poterlo costituire con la dotazione
finanziaria costituita dalla mobilitazione delle riserve
auree delle banche centrali. Il tema é spuntato recentemente
dopo che a Parigi è nato il Club delle Supercasse al quale
partecipano la francese Caisse Des Depots ed Consignation (Cdc)
e l'italiana Cassa Depositi e prestiti, che sono due
istituti che hanno la funzione di sostenere investimenti
pubblici. Il tema della creazione di un fondo sovrano
europeo è stato affrontato anche dal presidente francese
Nicolas Sarkozy e se ne parla anche nel rapporto finale
della commissione Attali. (ANSA).
MUTUI: FANNIE-FREDDIE; BIDEN, PIANO
NON A SPESE CONTRIBUENTI
07 Settembre 2008
17:19 NEW YORK -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - NEW YORK, 7
SET - Salvataggio sì, ma non a spese dei contribuenti: è il
parere del candidato democratico alla vice-presidenza Joe
Biden sul piano di soccorso, un commissariamento di fatto,
dei giganti dei prestiti immobiliari Freddie Mac e Fannie
Mae. Per Biden, intervistato dalla Nbc, è d'altra parte
importante aiutare i proprietari di case e assicurare che le
due agenzie semi-pubbliche continuino a poter emettere
prestiti. Sia il numero uno del ticket democratico che il
suo rivale repubblicano John McCain si sono detti favore a
un intervento di salvataggio dei due gruppi in crisi. Il
numero due dei democratici ha osservato che decisioni
importanti sul futuro di Fannie Mae e Freddie Mac
spetteranno al Congresso e al futuro presidente degli Stati
Uniti. Secondo stime del Congressional Budget Office il
salvataggio delle due agenzie potrebbe costare oltre 25
miliardi di dollari. (ANSA).
MUTUI: Tesoro prende controllo di
Fannie e Freddie
07 Settembre 2008
18:06 NEW YORK -
di ANSA ____________________________
(ANSA) - NEW YORK, 7
SET - Il Tesoro americano e' sceso in campo per salvare
Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie semipubbliche
colossi dei mutui immobiliari. Il ministro del Tesoro, Henry
Paulson, ha annunciato un piano che prevede un
commissariamento delle due agenzie e l'acquisto da parte del
Dipartimento del Tesoro delle azioni privilegiate dei due
istituti. L'operazione e' stata decisa per evitare una
'grave tempesta' sui mercati finanziari 'negli Usa e nel
resto del mondo', ha detto Paulson. I vertici di entrambe le
istituzioni sono stati sostituiti: Herb Allison, un ex
vicepresidente di Merrill Lynch e' il nuovo capo di Fannie
Mae mentre David Moffett, ex vicepresidente di Us Bancorp,
e' stato messo al timone di Freddie Mac. Paulson ha detto
che le azioni sono state decise perche' 'Fannie Mae e
Freddie Mac sono cosi' interconnesse nel nostro sistema
finanziario che un fallimento dell'una o dell'altra avrebbe
provocato una grave tempesta nei nostri mercati finanziari
in patria e in tutto il mondo'. L'operazione su Freddie e
Fannie e' la seconda in pochi mesi da parte
dell'amministrazione Bush: in primavera la banca d'affari
Bear Stearns, sull'orlo del fallimento, e' stata venduta
alla JP Morgan Chase in un affare sostenuto dalla Federal
Reserve bank di New York.(ANSA).
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