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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - da Lunedì 02 a Domenica 07 Settembre 2008

PARTE 2

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Stati Uniti: GUSTAV NON E' KATRINA, IL PETROLIO CROLLA A $110

01 Settembre 2008 16:02 NEW YORK  - di ANSA
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Quotazioni in forte calo per il petrolio, con la minaccia dell'uragano Gustav decisamente ridimensionata, dopo il declassamenro a "categoria 2". I futures sul greggio (vedi piu' in basso) con consegna a ottobre sono in caduta libera sotto quota $111, negli scambi elettronici, dal terminale di Bloomberg.
La societa' Risk Management Solutions (RMS) ha calcolato che le societa' di assicurazione dovranno pagare per i danni provocati da Gustav tra i $4 e i $10 miliardi, a proprieta' private e commerciali sopratutto in Louisiana, e danni alle piattaforme e pozzi petroliferi e di gas tra $1 e $3 miliardi. I danni provocati nell'agosto 2005 da Katrina in Louisiana, Mississippi e Alabama, fecero scattare richieste di risarcimento superiori ai $40 miliardi.
Secondo il National Hurricane Center di Miami l'uragano Gustav dopo aver colpito la costa meridionale degli Stati Uniti si avvia adesso verso il Texas e l'Arkansas. Le autorita' statali e federali hanno obbligato all'evacuazione circa 2 milioni di persone dalle citta' costiere di Mississippi, Louisiana, Alabama e Texas, tutti i in fuga verso una decina di altri stati limitrofi. Anche New Orleans e' stata totalmente evacuata, con 200.000 persone uscite dalla citta' e che a questo punto, cessato l'allarme, si apprestano a ritornare.
Gustav ha toccato terra come un uragano di "forza 2", secondo il National Hurricane Center di Miami, la sua forza e' stata molto piu' debole di quanto ci si aspettasse in origine quando (era "forza 4"); in definitiva e' stato un uragano molto meno pericoloso rispetto a Katrina che tre anni fa passo' su New Orleans come categoria "3" ma con forza del vento tripla. Gustav ha pero' costretto alla chiusura di 3/4 della produzione nella zona del Golfo a cui fa capo il 26% della produzione di greggio e il 14% della produzione di gas naturale degli Stati Uniti.
Circa il ribasso del greggio, è stato pari al 4,2% rispetto alla chiusura del venerdi' scorso. I futures sul greggio hanno toccato oggi a New York il minimo dall' 11 aprile scorso, anche se in concomitanza con la festività del Labour Day le contrattazioni a New York sono avvenute lunedi' solo sul circuito elettronico, in assenza di sessione regolare.
In precedenza, i timori legati al passaggio di Gustav avevano spinto il petrolio a $118, ma il ridimensionarsi di queste preoccupazioni ha fatto appunto precipitare successivamente il prezzo del greggio. Il ribasso è stato favorito anche dal calo dell' euro sotto 1,46, considerato che il prezzo del greggio è espresso in valuta Usa. I futures sul petrolio testano da tempo la forte resistenza posta a 110 dollari, infranta la quale con molta probabilità si aprirebbe una discesa della quotazione fino a $100 al barile.

 

 

SELL-OFF COMMODITIES, CROLLA L'ORO (-$35)

02 Settembre 2008 16:23 NEW YORK - di ANSA
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Il metallo prezioso lascia sul terreno piu' del 4%, portandosi sotto la soglia degli $800 l'oncia. Il dollaro mostra i muscoli e continua a recuperare terreno su euro e yen.
Ondata di vendite sull'oro nelle prime ore di scambi, scivolato nuovamente al di sotto della soglia psicologica degli $800 l’oncia. I futures con consegna dicembre hanno toccato un minimo giornaliero di $799.90 ed al momento la perdita e’ pari a -$35.20, ovvero -4.21%. Gia' a meta' agosto il metallo prezioso aveva violato la suddetta soglia, un livello che non si vedeva dalla fine dello scorso anno.
Il calo delle commodities (petrolio -$7 al barile), sta avendo l’effetto di rafforzare la valuta americana, risalita a 1.4526 rispetto all’euro e 109.02 sullo yen giapponese. A contribuire al rafforzamento del dollaro sono anche le speculazioni circa un rallentamento delle attivita’ economiche in Europa ed in Asia.

 

 

WALL STREET: IN ROSSO, SVANISCE IL RALLY

02 Settembre 2008 22:06 NEW YORK - di WSI
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Dopo l’ottimo avvio di seduta, gli indici azionari americani non sono stati in grado di conservare i guadagni iniziali archiviando la prima sessione di settembre in rosso. Il Dow Jones (arrivato a segnare un rialzo superiore ai 250 punti) ha chiuso in calo dello 0.23% a 11516, l’S&P500 ha ceduto lo 0.41% a 1277, il Nasdaq ha lasciato sul terreno lo 0.77% a 2349.
Il brusco calo del greggio (innescato dal contenuto impatto dell’uragano Gustav, abbattuttosi lunedi’ sulle coste della Louisiana), ha si’ spinto al rialzo i titoli del settore retail e dell’industria aerea ma ha anche depresso sensibilmente le quotazioni delle societa’ energetiche. I futures con consegna ottobre sull’oro nero hanno chiuso la seduta in ribasso del 5% a $109.71 al barile, dopo aver toccato un minimo intraday di $105.46. Gli operatori scommettono con sempre maggiore convinzione che la prossima fermata per il greggio e' rappresentata dalla soglia psicologica dei $100.
A pesare sull’andamento generale dei listini e’ stato anche il ritracciamento dell’oro, responsabile di un’ondata di vendite sui titoli minerari. I contratti con consegna agosto sul metallo prezioso hanno ceduto $24.70 a $810.50 l’oncia. Cosi’ sebbene all’interno dell’indice industriale Bank of America (BAC), Home Depot (HD) e General Motors (GM) siano schizzati di oltre il 4%, i colossi Exxon Mobil (XOM), Chevron (CVX) ed Alcoa (AA) hanno segnato perdite giornaliere superiori ai 3 punti percentuali.
Tony Dwyer, equity market strategist di FTN Midwest Securities, ha affermato che "e’ difficile per il mercato mantenere il momentum positivo quando il settore che conta per il 13% della capitalizzazione complessiva e’ giu’ -5%". Per Chris Johnson, CEO e chief investment strategist di Johnson Research, nei prossimi giorni si assitera’ ad una continuazione del sell-off sul comparto energetico, che potrebbe condurre il prezzo del greggio sulla soglia dei $90 entro la fine dell’anno.
Contenuto l’impatto dei dati macro rilasciati subito dopo l’avvio. La spesa per le costruzioni (per cui era stimato un calo -0.4%) ha subito una flessione dello 0.6% nel mese di luglio, mentre e’ rimasto sostanzialmente stabile l’indice ISM manifatturiero, attetsatosi a 49.9 punti nel mese di agosto. L’attenzione in settimana sara’ particolarmente incentrata sul mercato del lavoro: venerdi’ sara’ rilasciato il rapporto occupazionale che dovrebbe mostrare una perdita di 70 mila posti nel mese di agosto.
Tra le altre news societarie, focus sul settore bancario dopo che la banca del governo koreano, la Korea Development Bank, ha confermato le trattative in atto con Lehman Brothers (LEH) circa un possibile investimento nel gruppo. Nel settore hi-tech, in rialzo il colosso Internet Google (GOOG) che ha annunciato l’introduzione di un nuovo browser (Chrome), pronto a sfidare il popolare Explorer di Microsoft (MSFT). Vendite invece su Apple (AAPL), Research In Motion (RIMM) e Dell (DELL).
Tra le operazioni di mergers & acquisitions, in evidenza la proposta di acquisto della giapponese Shionogi per la statunitense Sciele Pharma (SCRX) pari ad un valore di $1.1 miliardi: si tratta del quarto accordo negli ultimi 9 mesi concluso da un’azienda farmaceutica del Sol Levante in territorio Usa.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in lieve flessione nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4506. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.7460%.

 

 

MUTUI USA +7.5%, RIPARTE IL MERCATO IMMOBILIARE

03 Settembre 2008 14:00 NEW YORK - di WSI
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Le domande di mutui negli Stati Uniti sono aumentate nell'ultima settimana, segnalando una ripresa degli acquisti favorita dal calo del prezzo degli immobili dopo la tempesta subprime. L'indice che sintetizza la domanda di mutui ipotecari, calcolato dalla Mortgage Bankers' Association (MBA), ha segnato un rialzo del 7,5% rispetto alla settimana precedente, collocandosi a quota 453,1. In particolare, l'indice che misura gli acquisti, riporta la Bloomberg, è balzato del 10,5%, l'incremento più significativo da inizio giugno, mentre quello sul rifanziamento del credito ha segnato un +2,1%. Gli acquirenti sono attratti dalla forte svalutazione degli immobili, che rende conveniente acquistare adesso.

 

 

USA: SALTA UN GROSSO HEDGE FUND DI COMMODITY

03 Settembre 2008 15:28 NEW YORK - di ANSA
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E' Ospraie Management, che gestiva $2,8 miliardi. Lehman ne possedeva il 20%. Investimenti sballati: con il crollo di petrolio e oro il fondo ha perso quest'anno il 38,6%, di cui il 26,7% nel solo mese di agosto.
Ospraie management, fondo di investimento guidato da Dwight Anderson, ha annunciato la chiusura del suo più importante hedge fund specializzato nel settore energetico e delle materie prime. A causa di scommesse sbagliate sulle commodity, il fondo ha infatti perso quest'anno il 38,6%, il 26,7% nel solo mese di agosto. Le perdite di Ospraie dimostrano come l'andamento incontrollato dei prezzi delle materie prime, a partire dal petrolio, abbia colto di sorpresa anche gli operatori più esperti, come Ospraie, nato nel 1999.
La chiusura del fondo, che gestiva $2,8 miliardi all'inizio di agosto, lascia Anderson con tre fondi dal patrimonio complessivo di asset per 4 miliardi di dollari, in deciso calo rispetto ai 9 miliardi di marzo scorso. Dell'annuncio sta risentendo negativamente alla Borsa di Francoforte Lehman Brothers che nel 2005 ha acquistato una quota del 20% nel fondo, così come Credit Suisse, che vi ha investito l'anno successivo. Quest'anno Ospraie ha acquistato ConAgra, specializzata nel trading delle materie prime, per 2,8 miliardi di dollari.

 

 

Fed: Beige Book, economia Usa e' in rallentamento

03 Settembre 2008 20:33 NEW YORK - di ANSA
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Tensioni su fronte prezzi, mercato immobiliare resta debole
(ANSA)- ROMA, 3 SET - L'economia Usa e' in rallentamento: questa l'indicazione del Beige Book della Federal Reserve, che fotografa la situazione congiunturale. Il rapporto della banca centrale sottolinea che quasi tutti i distretti presentano tensioni sul fronte dei prezzi mentre il mercato immobiliare resta debole. Inoltre i consumi privati sono fiacchi nella maggior parte dei 12 distretti, mentre sul versante del mercato del lavoro le paghe restano basse per via della riluttanza delle aziende ad assumere.

 

 

WALL STREET: CONTRASTA, PREOCCUPA L'ECONOMIA

03 Settembre 2008 22:10 NEW YORK - di WSI
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Operatori molto cauti per via delle deboli condizioni economiche. La Fed avverte: crescita debole, mercato immobiliare fiacco e inflazione in aumento. Alert sugli utili societari.
I principali indici azionari americani hanno archiviato la seduta di borsa contrastati, frenati dai timori sulle attuali condizioni dell’economia globale, il cui rallentamento sembra minacciare i profitti delle aziende quotate. In rialzo dello 0.14% il Dow Jones a 11532, -0.20% per l’S&P500 a 1274, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.66% a 2333.
A poco e’ servito il dato migliore delle attese sugli ordini alle fabbriche, schizzato dell’1.3%, oltre le stime degli analisti che avevano previsto un’accelerazione piu’ contenuta, pari all’1%. "Il dato ha allontanato le paure di recessione" ha affermato un economista di Action Economics, ma gran parte degli investitori ha snobbato l’aggiornamento, poiche’ "troppo vecchio" (faceva infatti riferimento al mese di luglio). Il Beige Book rilasciato dalla Fed, inoltre, ha confermato un rallentamento dell’attivita’ economica in tutti i distretti statunitensi, rafforzando lo scenario di debole crescita ed elevata pressione inflazionistica.
Il ritracciamento delle commodities negli ultimi giorni ha smorzato relativamente le preoccupazioni degli operatori circa la corsa dei prezzi; tuttavia si sta facendo sempre piu’ forte l’ipotesi che il recente calo del greggio sia dovuto, oltre al contenuto impatto dell’uragano Gustav sugli impianti petroliferi del Golfo del Messico, soprattutto alle prospettive di diminuzione della domanda alla luce del rallentamento economico. I futures con consegna ottobre hanno ceduto 36 centesimi a $109.35 al barile, dopo essersi spinti ad un minimo intraday di $107.60.
Oltre che per le compagnie energetiche, si tratta di cattive notizie anche per le societa’ tecnologiche ed industriali. Diverse aziende soggette alla domanda dei consumatori hanno ceduto visibilmente terreno. Corning (GLW), l’azienda leader nella produzione di pannelli a cristalli liquidi applicati in televisori e computer, e’ stata costretta a tagliare l’outlook sul trimestre in corso. La finlandese Nokia (NOK) e’ apparsa particolarmente debole in seguito alle dichiarazioni del Ceo di Qualcomm (QCOM) relative ad alcuni segnali di rallentamento da parte dei clienti nella sosituzione dei telefoni cellulari.
Nel comparto finanziario, buon recupero della banca d’affari Lehman Brothers (LEH), in calo prima dell’apertura sulla scia della notizia relativa alla chiusura dell’hedge fund Ospraie Management, che ha realizzato una perdita del 27% lo scorso mese. La banca americana detiene una quota pari al 20% del fondo. In forte rialzo la societa’ assicuratrice di bond Ambac Financial (ABK).
In ambito di fusioni ed acquisizioni, in evidenza il colosso delle bibite Coca-Cola (KO) grazie all’aquisto del produttore cinese di succhi di frutta Huiyuan per un corrispettivo di $2.5 miliardi: si tratta del piu’ grosso takeover mai operato da una societa’ straniera in Cina. L’azienda di Atlanta ha anche annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie pari ad $1 miliardo.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in lieve flessione nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4500. In lieve flessione anche l’oro. I contratti con consegna dicembre hanno ceduto $2.30 a $808.20 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6970% dal 3.7460%.

 

 

USA: PRODUTTIVITA' DEL SECONDO TRIMESTRE +4.3%

04 Settembre 2008 14:30 NEW YORK  - di ANSA
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Il dato rivisto si e' rivelato nettamente superiore alle attese (+3.5%). Stima preliminare +2.2%. Il costo unitario del lavoro, indicatore chiave sulle pressioni inflazionistiche, e’ calato 0.5%
Nel secondo trimestre 2008 la produttivita' degli Stati Uniti ha registrato un aumento del 4.3% (dato rivisto), in rialzo rispetto al dato preliminare, che fece registrare una crescita del 2.2%.
Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro Usa.
L'indicatore si e' rivelato superiore alle previsioni del mercato, che erano per un avanzamento pari a +3.5%Nel primo trimestre la produttivita' aveva registrato un rialzo pari a +2.6%. Il costo unitario del lavoro, un indicatore chiave sulle pressioni inflazionistiche, e’ stato rivisto al ribasso a -0.5%; il consensus era per un valore neutro.

 

 

USA: ISM NON MANIFATTURIERO IN RIALZO A QUOTA 50.6

04 Settembre 2008 16:00 NEW YORK  - di ANSA
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Il valore di agosto e’ superiore alle attese degli analisti. Il consensus del mercato era per una conferma dei 49.5 punti del mese precedente.
Nel mese di agosto l'indice ISM dei servizi si e' attestato a quota 50.6 punti, in rialzo rispetto al mese precedente, in cui fece registrare un lieve progresso a 49.5.
Lo ha comunicato l'Institute for Supply Management.
Il dato si e’ rivelato superiore alle attese degli economisti che si aspettavano una conferma del dato del mese precedente a 49.5 punti.
Ricordiamo che una lettura superiore ai 50 punti indica un'espansione dell'attivita', una lettura inferiore indica contrazione.

 

 

BCE: GIU' STIME PIL, CORRONO PREZZI, TASSI NON SCENDONO/ANSA

04 Settembre 2008 18:37 FRANCOFORTE - di ANSA
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TRICHET, IMPERATIVO FRENARE INFLAZIONE; FMI, RIPRESA NEL 2009(dell'inviato Domenico Conti) (ANSA) - FRANCOFORTE, 4 AGO - L'economia di Eurolandia tira il freno a mano, e nel trimestre in corso sta probabilmente affrontando il suo periodo peggiore. Ma i prezzi continuano a correre, e per la Banca centrale europea è "imperativo" tenere a freno l'inflazione. Lo ha detto Jean-Claude Trichet, il presidente della Bce, che oggi, come atteso, ha mantenuto (con decisione unanime del consiglio direttivo) i tassi al 4,25%, sui massimi degli ultimi sette anni, promettendo che l'Eurotower sarà "risoluta" nella sua politica anti-inflazionistica. Il rallentamento dei prezzi nei Quindici, al 3,8% ad agosto dopo due mesi di corsa al galoppo (4%), non basta ai banchieri di Francoforte: "continuiamo a non avere alcuna propensione" né per un taglio né un rialzo del costo del denaro - ha detto Trichet, segnalando che finché i prezzi non si raffredderanno, non c'é da sperare per un taglio dei tassi. Le nuove stime degli economisti della Bce, del resto, sono peggiorate e ora danno l'inflazione armonizzata dell'area euro al 3,4-3,6% per quest'anno (da 3,2-3,6% precedente), e al 2,3-2,9% il prossimo. Livelli ben al di sopra della soglia ritenuta desiderabile dalla Bce, pari al 2%, che dovrebbe essere raggiunta nel 2010. Niente taglio dei tassi, dunque, anche se le principali economie di Eurolandia rischiano la recessione secondo diversi economisti, e anche la crescita globale è affaticata. Per Masood Ahmed, direttore delle relazioni esterne del Fondo monetario internazionale, l'economia globale continuerà a "rallentare significativamente fino a fine 2008 ma prevediamo una ripresa, sia pure graduale, nel 2009". "Per ora - ha aggiunto - prevediamo all'inizio del 2009 l'avvio di un miglioramento della situazione economica globalé. Lo stesso Trichet, oggi, ha parlato di "rischi al ribasso" sulla crescita dei Quindici, di "elevate incertezze", con un probabile "picco negativo" nel terzo trimestre e un secondo semestre indebolito, dopo il quale dovrebbe vedersi un graduale recupero. Le 'staff projections' della Bce, aggiornate a settembre, tagliano la crescita 2008 dei Quindici a 1,1-1,7% (da 1,6-1,8% previsto a giugno), e quella 2009 a 1,6-1,8% (da una forchetta compresa fra 1 e 2% indicata a giugno). Stuart Bennet, un economista di Calyon sentito dalla Reuters, la vede così: "La Bce è ancora fiduciosa sulla tenuta della crescita nel medio termine". Con i consumi indeboliti dai rincari dei prodotti alimentari ed energetici e gli investimenti sotto tono, potrebbe essere l'export a ridare fiato a Eurolandia nei prossimi mesi, specie se l'euro dovesse continuare a scendere: oggi la divisa unica è scivolata sotto gli 1,44 dollari, ai minimi dallo scorso gennaio, e s'intravede un ulteriore deprezzamento: il Fondo monetario internazionale ha detto oggi che l'euro è "ancora sopravvalutato", e dello stesso parere si è detto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. (ANSA).

 

 

BORSA: TRICHET AFFONDA MERCATI, EUROPA BRUCIA 170 MLD/ANSA

04 Settembre 2008 19:09 MILANO - di ANSA
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PESANO PREVISIONI FMI,GIU'ANCHE WALL STREET,TOKYO -1%,PARIGI -3%
(ANSA) - MILANO, 4 SET - Le parole di Trichet su tassi, inflazione e crescita economica, le indicazioni a tinte fosche dall'Fmi, i dati macro Usa peggiori delle attese e il petrolio di nuovo sopra i 110 dollari al barile. Questi i fattori chiave che hanno mandato al tappeto le Borse mondiali, nel giorno in cui la Bce ha deciso di mantenere invariato il costo del denaro. E il saldo di fine giornata è salato: altri 170 miliardi di euro di capitalizzazione mandati in fumo in un sol giorno. La seduta è stata sofferta sin dai primi scambi, in scia peraltro alla frenata di Tokyo che in mattinata ha lasciato sul tappeto un punto percentuale. Gli indici in Europa, che pure avevano cercato di resistere, hanno cominciato ad appesantirsi nel pomeriggio,in concomitanza alle parole del presidente dell'Eurotower, Jean-Claude Trichet, che ha ribadito ancora una volta la priorità di mantenere i tassi invariati (al 4,25%), nonostante l'evidente rallentamento dell'economia a livello internazionale. Secondo Trichet inoltre l'obiettivo sull'inflazione sarà raggiunto nel 2010. Da segnalare che la stessa strategia è stata mantenuta dalla Banca d'Inghilterra che non ha messo mano sul costo del denaro (5%). La debolezza di listini si è aggravata dopo la brusca partenza di Wall Street, colpita dai dati macro arrivati sull'economia di Oltreoceano. In particolare, a preoccupare gli esperti sono state le richieste settimanali di sussidio alla disoccupazione (sopra le previsioni). E così al termine delle contrattazioni il Dj Stoxx 600, indice che misura l'andamento dei mercati del Vecchio Continente, ha perso il 2,59%, il massimo delle ultime due settimane, mentre di Wall Street si avvia a chiudere in forte ribasso (alle 18:00 Dow jones -2% e S&P 500 -1,8%). Maglia nera dei listini europei è andata a Parigi (Cac 40 -3,22%), preceduta da Madrid (Ibex -3,1%) e Fracoforte (Dax -2,91%); pesanti anche Milano (S&P/Mib -2,85%) e Londra (Ftse 100 -2,5%) La debacle dei mercati finanziari è stata accompagnata poi dai timori degli esperti che prevedono mercati deboli ancora fino a metà 2009. Secondo il Fondo monetario internazionale infatti l'economia globale continuerà a "rallentare significativamente fino alla fine dell'anno in corso, ma prevediamo una ripresa, sia pure graduale, nel 2009". Tuttavia, per gli analisti di Morgan Stanley la fase peggiore di turbolenze è passata tant'é che adesso siamo in una fase di correzione. Guardando i singoli comparti, tra i più deboli della giornata, oltre ai finanziari con Barclays che ha perso il 6,3% e il Santander il 4%, i tecnologici con Siemens (-4,6%) e gli automobilistici con Saab, che è tracollata di 20 punti percentuali in scia al taglio dell'outlook sull'utile per l'esercizio in corso. Effetti ribassisti si sono visti anche sul mercato valutario: mentre il numero dell'Eutower sottolineava come l'euro sia ancora sopravvalutato sul dollaro (nonostante il recente rafforzamento del biglietto verde), la moneta unica ritracciava sulla divisa a stelle e strisce, ritrovando così i livelli di fine dicembre 2007, a quota 1,4373 dollari. Nella tabella l'andamento degli indici dei titoli guida dei principali mercati internazionali: - Tokyo (chiusura) -1,0% - Hong Kong (chiusura) -0,8% - Londra (chiusura) -2,5% - Parigi (chiusura) -3,2% - Francoforte (chiusura) -2,9% - Milano (chiusura) -2,8% - Madrid (chiusura) -3,1% - Amsterdam (chiusura) -2,2% - Stoccolma (chiusura) -3,4% - Zurigo (chiusura) -2,3% - Dow Jones (in corso) -2,0%. (ANSA).

 

 

WALL STREET: PESANTE SELL-OFF, VENDITE SU TUTTI I FRONTI

04 Settembre 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Il Dow perde il 2.99%, Nasdaq -3.20%. Le cattive condizioni del mercato del lavoro preoccupano gli investitori sulle prospettive economiche. Greggio ancora giu'. Euro ai minimi del 2008 ($1.4325).
Giornata nel segno delle vendite a Wall Street. A causa delle cattive condizioni economiche gli operatori hanno continuato a vendere con forza sull’azionario, preoccupati dal rallentamento a livello globale che potrebbe innescare un calo della domanda dei consumatori e dunque una riduzione degli utili aziendali. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno il 2.99% a quota 11187, -2.99% anche per l’S&P500 a 1236, il Nasdaq e’ arretarto dello 3.20% a 2259.
Con il calo giornaliero i listini sono rientrati in una condizione di mercato ‘orso’; l’indice S&P500 ha realizzato la serie piu’ negativa di ribassi dallo scorso gennaio, da cui si e’ deprezzato di circa il 15% a causa delle cospicue perdite legate alla crisi dei muti subprime, costata ben $500 miliardi alle banche mondiali, e che ha spinto l’economia Usa in recessione.
A dare la stura ai Sell in giornata sono stati principalmente i dati emersi dal mercato del lavoro, proprio in vista del rapporto occupazionale, preparato dal governo, che verra’ rilasciato nel primo pomeriggio di venerdi’. Nell’ultimo mese nel settore privato sono stati tagliati piu’ posti del previsto, mente nell’ultima settimana le richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono cresciute oltre le attese, ai massimi di 5 anni.
Inutili gli aggiornamenti migliori del consensus sulla produttivita' del secondo trimestre, avanzata del 4.5% ed accompagnata da una diminuzione del costo del lavoro, e sul comparto dei servizi. "Se si da’ uno sguardo ai dati sull’economia Usa e su quella globale piu’ in generale, si nota come la situazione stia volgendo al peggio, e cio’ portera’ ad un inevitabile rallentamento della domanda in brevissimo tempo" ha affermato un trader di New York.
I titoli energetici hanno continuato a risentire del calo del petrolio, scivolato al di sotto dei $107 subito dopo il rilascio dei dati sulle scorte da cui e’ emersa una riduzione della componente della benzina inferiore alle attese. I futures con consegna ottobre sul petrolio sono comunque riusciti a risollevarsi dai minimi e ridurre la perdita (sesta consecutiva) a $1.46 a $107.89 al barile.
Ad essere colpiti da vendite massicce sono stati anche i titoli del comparto finanziario, soprattutto in seguito ai commenti preoccupanti dell’esperto manager di bond, Bill Gross, che ha lanciato un allarme su un possibile "tsunami finanziario". Lo spider settoriale (XLF) ha ceduto piu’ del 4%, tra i componenti del Dow Jones, American Express (AXP), Citigroup (C) e Bank of America (BAC) hanno riportato le piu’ brutte performance del listino.
Le uniche due blue chip in grado di chiudere la sessione in territorio positivo sono state Coca-Cola (KO) e Wal-Mart (WMT), quest’ultima forte dei dati migliori delle attese sulle vendite comparate di agosto, risultate in progresso del 3%. Le altre societa’ di vendite al dettaglio hanno diffuso dati contrastati: con poca sorpresa a sovraperformare sono state le catene discount, un chiaro segnale di come i consumatori americani siano divenuti maggiormente selettivi negli acquisti.
Tra le altre news, l’azienda costruttrice di case di lusso, Toll Brothers (TOL), ha annunciato una perdita nel terzo trimestre pari a $29 milioni su ricavi in calo del 34% rispetto allo scorso anno. Nel comparto hi-tech, in netto calo le aziende produttrici di chip in seguito ai commenti ‘bearish’ di alcuni analisti; in evidente difficolta’ l’azienda network Ciena (CIEN), il cui titolo e’ arretrato del 20% subito dopo il profit warning relativo al prossimo trimestre.
Sugli altri mercati, sul valutario, indietro tutta dell’euro ai minimi del 2008 neiconfronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4325. In flessione anche l’oro. I contratti con consegna dicembre hanno ceduto $5.00 a $803.20 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6430% dal 3.6970% di mercoledi’.

 

 

Stati Uniti: LA CRISI USA CONTINUA E FORSE SI AGGRAVA

05 Settembre 2008 01:19 NEW YORK  - di ANSA
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La presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, Janet Yellen, in un discorso ai leader della comunita' d'affari di Salt Lake City, in Utah, ieri sera ha parlato della "situazione economica negli Stati Uniti e delle sfide per la politica monetaria".
Il passo piu' importante e' il seguente: "Spiace dirlo, ma l'economia americana e' in acque agitate ormai da oltre un anno. La scorsa estate, un improvviso calo dei prezzi delle case ha scatenato una crisi sui mercati finanziari e un "credit crunch" che, per i consumatori e per alcune aziende, sta rendendo difficile chiedere in prestito soldi".
"Questi sviluppi sono ancora in corso e forse si stanno approfondendo, mentre le banche ed altri intermediari finanziari continuano a diminuire il leverage riducendo i loro bilanci e assottigliando l'attivita' di prestito. In verita', alcune fonti di finanziamento si sono completamente prosciugate. In questo scenario, anche le aziende e i consumatori hanno cominciato a fare marcia indietro, il che ha causato un aumento della disoccupazione".

 

 

BORSA: CROLLA ANCHE ASIA, PEGGIOR CALO SETTIMANALE DELL'ANNO

05 Settembre 2008 08:54 MILANO - di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 5 SET - L'ondata di ribassi è arrivata anche sulle Borse asiatiche, che pagano i crolli dei mercati occidentali e il timore che l'aumento della disoccupazione statunitense sottintenda ancora una lunga crisi economica. Tokio ha perso quasi tre punti, Hong Kong e Giakarta hanno fatto peggio, Shanghai è sulla stessa linea, segnando il peggior calo settimanale dei listini dell'area nell'ultimo già pessimo anno. "La paura è quella che stia montando uno 'tsunami finanziario'", affermano gli operatori della zona, con la previsione che la correzione al ribasso per il settore delle commodities, molto debole in questi ultimi giorni, possa travolgere il comparto finanziario e "le società sensibili all'andamento dell'economia", quindi di fatto tutte. L'unica speranza per i mercati è che lo scivolone delle Borse asiatiche é avvenuto alla loro apertura, recependo quindi i ribassi di quelle occidentali e di Wall Street in particolare, mantenendo poi un andamento abbastanza costante nelle successive ore di contrattazione. Forse quindi non c'é panico, ma i ribassi sono stati davvero consistenti e generalizzati nei diversi comparti. A Tokio, ad esempio, Sumco ha perso l'11,26%, Mazda il 6,89%, Fuji il 5,75%. Gli unici titoli di società di peso che si sono salvati sulla Borsa nipponica sono stati quelli di Sharp e Bridgestone, che hanno guadagnato poche frazioni: rispettivamente lo 0,08% e 0,05%. Sull'importante mercato azionario di Sidney è proseguito il crollo dei titoli delle società delle materie prime, ma le vendite si sono diffuse anche a gruppi finanziari come Premier investment (-6,07%) o farmaceutici come Sigma, che ha perso il 5,61%. A Singapore Cosco sta perdendo l'8,29%, a Hong Kong Bank of communication ha ceduto il 4,51%. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico: - Tokyo -2,75% - Hong Kong -3,17% - Shanghai -3,23% (seduta in corso) - Taiwan -1,64% - Seul -1,55% (seduta in corso) - Sydney -2,06% - Bombay -2,92% - Singapore -2,00% (seduta in corso) - Kuala Lumpur -1,14% - Giakarta -3,65% - Bangkok -1,56% (ANSA).

 

 

USA: OCCUPAZIONE GIU', PERSI 84 MILA POSTI

05 Settembre 2008 14:30 MILANO - di ANSA
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Il tasso disoccupazione negli Stati Uniti sale al 6.1%, massimo assoluto degli ultimi 5 anni. Pressate dalla crisi le aziende licenziano piu' del previsto, gli analisti avevano stimato 75 mila senza-lavoro.
Nel mese di agosto l'occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti e' diminuita di 84 mila unita’. Il tasso di disoccupazione e’ cresciuto al 6.1%,massimo assoluto degli ultimi 5 anni. Le attese erano per una conferma del livello precedente (5.7%). Il salario orario su base mensile e’ cresciuto dello 0.4%, in rialzo rispetto alle attese pari a +0.3%
Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro.

 

 

MUTUI: PIGNORAMENTI SECONDO TRIMESTRE A LIVELLI-RECORD

05 Settembre 2008 16:13 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 5 SET - I pignoramenti immobiliari negli Stati Uniti nel secondo trimestre sono saliti a livelli record da 30 anni a questa parte, pari a 1,19%. E' quanto reso noto oggi dalla Mortgage Bankers Association, secondo cui il totale delle case pignorate è inoltre salito al 2,75%, quasi il triplo rispetto ai tempi del 'boom' immobiliare, finito nel 2005. La quota di prestiti ipotecari in ritardo con il pagamento delle rate è arrivata inoltre al 6,41%, record assoluto, contro 6,35% precedente. Il forte rialzo dei pignoramenti è l' effetto del rincaro dei tassi d' interesse sui mutui variabili, in contemporanea con la perdita di valore delle case, per via dello scoppio della bolla immobiliare. (ANSA).

 

 

USA: WASHINGTON DICE NO A NUOVO PACCHETTO

05 Settembre 2008 20:17 NEW YORK - di REUTERS
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Nonostante il forte aumento della disoccupazione, la Casa Bianca ritiene che non sia necessario prendere in considerazione ora la possibilità di un secondo pacchetto di rilancio per l'economia statunitense.
Nonostante il forte aumento della disoccupazione, la Casa Bianca ritiene che non sia necessario prendere in considerazione ora la possibilità di un secondo pacchetto di rilancio per l'economia statunitense.
"Il pacchetto di sostegno che abbiamo messo in piedi sta avendo il forte impatto che desideravamo" ha detto la portavoce della Casa Bianca Dana Perino.
"Uno dei punti chiave di queste misure era che avrebbero avuto un effetto di rilancio... e non pensiamo che ora sia necessario un secondo pacchetto", ha aggiunto. Secondo i dati pubblicati oggi, il tasso di disoccupazione Usa è balzato inaspettatamente al 6,1%, massimo di quasi 5 anni.

 

 

WALL STREET: VOLATILE E INCERTA CHIUDE CONTRASTATA

05 Settembre 2008 22:10 NEW YORK - di WSI
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Dopo aver trattato per gran parte della seduta in rosso, pressati dall’ultimo aggiornamento sul mercato del lavoro, gli indici americani sono riusciti a chiudere in territorio positivo, supportati da un rimbalzo dei titoli finanziari. Non e’ da esludere comunque l’intervento di alcune mani forti in vista del weekend alla luce delle sostenute perdite riportate nei giorni precedenti; un’altra chiusura decisamente negativa avrebbe potuto scatenere infatti un panic selling alla riapertura delle borse la prossima settimana. A fine giornata il Dow Jones segna un rialzo dello 0.29% a 11220, l’S&P500 avanza dello 0.44% a 1242, il Nasdaq cede lo 0.14% a 2255. Le performance settimanali sono pari rispettivamente a -2.8%, -3.2% e -4.7%.
Resta dunque alta la tensione a Wall Street, soprattutto in seguito al rilascio dell’ultimo rapporto occupazionale, che ha evidenziato l’ancora difficile momento in cui versa l’economia a stelle e strisce.
Nel mese di agosto gli Stati Uniti hanno perso 84 mila posti di lavoro, piu’ del previsto (75 mila), e il tasso di disoccupazione e’ schizzato dal 5.7% di luglio al 6.1%. Si tratta dell’ottavo mese consecutivo in cui si verifica un abbassamento dell’occupazione: una striscia cosi’ negativa non si vedeva dal 2001. Gia’ nella giornata di giovedi’ si era assistito ad un deludente dato nel settore privato, che ha confermato un taglio di 33 mila posti, anche in questo caso oltre le aspettative.
"Penso che gli ultimi numeri siano consistenti con un’economia che si trova in una fase di recessione o e’ sul punto di entrarci" ha dichiarato Dave Dickens, executive vice president, di U.S. Central. Per Doug Roberts, chief investment strategist di ChannelCapitalResearch.com, "ci vorra’ ancora del tempo perche’ gli Stati Uniti riescano a risolvere i problemi che stanno affliggendo l’economia". "Sono numeri veramente brutti che confermano il trend ribassista" ha aggiunto Jack Ablin, CIO di Harris Private Bank. "Credevamo che le cose stessero per stabilizzarsi, ma questo colpo ci ha tagliato le gambe ed ha cancellato ogni speranza di un possibile miglioramento economico nel breve termine".
Sul fronte societario, notizie negative sono emerse dal fronte tecnologico, sulla cui performance negativa ha giocato un ruolo determinante il ridotto l’outlook sulle quote di mercato del terzo trimestre del colosso finlandese della telefonia mobile Nokia (NOK), il cui titolo ha ceduto oltre il 7%.
In controtendenza il settore finanziario, interessato dai Buy degli investitori alla luce del piu’ attraente punto d’ingresso creato dal recente sell-off. La banca d’affari Merrill Lynch (MER) e’ riuscita a chiudere in territorio postivo nonostante i commenti negativi espressi da Goldman Sachs che ha raccomandato di vendere l’azione. "Al momento Merrill tratta su multipli decisamente elevati, i maggiori dell’industria, nonostante abbia la piu’ significativa esposizione su assett ad alto rischio come CDO, mutui e prestiti" hanno commentato gli analisti. In buon rialzo anche Lehman Brothers (LEH), Bank of America (BAC) e JP Morgan (JPM).
In evidenza anche alcune notizie di mergers & acquisitions. Il titolo della societa’ produttrice di schede di memoria Sandisk (SNDK) e’ schizzato al rialzo +31% sulle speculazioni circa una possibile offerta di acquisto da parte del colosso hi-tech Samsung. Il New York Times riporta che Altria (MO), colosso del tabacco, sarebbe interessato all’acquisto della rivale UST (UST): l’operazione si aggirerebbe intorno ai $10 miliardi.
Nel comparto energetico, si e’ spinto ancora una volta al ribasso il petrolio. I futures con consegna ottobre sono arretrati di $1.66 a $106.23 al barile (minimo di 5 mesi), dopo esserse gia’ scesi per 6 sedute consecutive. Il minimo giornaliero e’ stato di $105.13. Nell’ultima settimana l’oro nero ha subito un deprezzamento pari all’8%.
Sugli altri mercati, sul valutario, arretra ancora l’euro ai nuovi minimi del 2008 neiconfronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4230. Invariato l’oro. I contratti con consegna dicembre hanno guadagnato $0.30 a $803.50 l’oncia. Seduta in ribasso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.66% dal 3.6430% di giovedi’.

 

 

MUTUI USA: WSJ; TESORO VERSO PIANO PER FANNIE FREDDIE

05 Settembre 2008 23:16 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 5 set - Secondo Pimco, il Tesoro potrebbe acquistare azioni privilegiate di Fannie e Freddie, mettendo così in atto parte dei nuovi poteri che gli sono stati conferiti in luglio, quando lo stesso Dipartimento aveva messo a punto una rete di salvataggio per le due agenzie semipubbliche. Il piano presentato dal Tesoro, e poi approvato dal Congresso, prevede che il Tesoro, in caso di necessità, possa acquistare parte del capitale sociale delle due società, stabilisce per la Fed un ruolo consultivo e prevede, inoltre, la creazione di nuove linee di credito alle quali le agenzie abbiano accesso. (ANSA).

 

 

ECONOMIA: UE; TRICHET,TOCCATO FONDO,DA 2009 GRADUALE RIPRESA

06 Settembre 2008 15:31 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 6 SET - "Abbiamo toccato il fondo" e la frenata della crescita economica europea si protrarrà per tutta l'ultima parte dell'anno in corso, mentre per una graduale ripresa bisognerà attendere il 2009. E' la previsione avanzata dal presidente della Bce, Claude Trichet. "Secondo le nostre stime, appena pubblicate - ha dichiarato intervistato dal Tg1 - nel secondo e terzo trimestre di quest'anno abbiamo toccato il fondo. E ora per il 2009 ci attendiamo una graduale ripresa". (ANSA).

 

 

ECONOMIA: COS'E' UN FONDO SOVRANO / SCHEDA

07 Settembre 2008 16:37 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 7 SET - I fondi sovrani sono i "fondi investimento" controllati e gestiti direttamente dai governi di alcuni Paesi. Sono utilizzati per investire in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, immobile) gli eventuali surplus fiscali o le riserve in valuta estera. I fondi possono essere così utilizzati come volano per investimenti. E' però vero che la crisi dei mutui subprime ha fatto emergere il peso dei fondi sovrani che avevano investito in istituti come Citigroup, Ubs, Merril Lynch e Barclays, con obiettivi più finanziari. Alcuni hanno investito anche in Italia. Il fondo Mubadala investments, il braccio finanziario del Governo degli Emirati Arabi Uniti, nel 2005 ha acquisito il 5% della Ferrari da Mediobanca e il 35% del produttore di aerovelivoli Piaggio Aero. I fondi sovrani sono nati soprattutto nei paesi forti esportatori di petrolio - Emirati Arabi, Quatar, Norvegia, Abu Dhabi e Dubai. Nel 2007 anche la Cina ha dato vita al China Investment Corporation, alimentato con il surplus commerciale e investito soprattutto in titoli statunitensi. La nascita del fondo cinese, la forza dei fondi arabi e anche i possibili investimenti da parte di fondi russi ha creato un dibattito sulle interferenze da parte di governi stranieri sulla gestione delle industrie e la Commissione Europea ha chiesto ai governi nazionale di individuare settori strategici sui quali introdurre restrizioni. Un dibattito sulla creazione di un fondo sovrano europeo c'é già stato nel recente passato e si pensava di poterlo costituire con la dotazione finanziaria costituita dalla mobilitazione delle riserve auree delle banche centrali. Il tema é spuntato recentemente dopo che a Parigi è nato il Club delle Supercasse al quale partecipano la francese Caisse Des Depots ed Consignation (Cdc) e l'italiana Cassa Depositi e prestiti, che sono due istituti che hanno la funzione di sostenere investimenti pubblici. Il tema della creazione di un fondo sovrano europeo è stato affrontato anche dal presidente francese Nicolas Sarkozy e se ne parla anche nel rapporto finale della commissione Attali. (ANSA).

 

 

MUTUI: FANNIE-FREDDIE; BIDEN, PIANO NON A SPESE CONTRIBUENTI

07 Settembre 2008 17:19 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 7 SET - Salvataggio sì, ma non a spese dei contribuenti: è il parere del candidato democratico alla vice-presidenza Joe Biden sul piano di soccorso, un commissariamento di fatto, dei giganti dei prestiti immobiliari Freddie Mac e Fannie Mae. Per Biden, intervistato dalla Nbc, è d'altra parte importante aiutare i proprietari di case e assicurare che le due agenzie semi-pubbliche continuino a poter emettere prestiti. Sia il numero uno del ticket democratico che il suo rivale repubblicano John McCain si sono detti favore a un intervento di salvataggio dei due gruppi in crisi. Il numero due dei democratici ha osservato che decisioni importanti sul futuro di Fannie Mae e Freddie Mac spetteranno al Congresso e al futuro presidente degli Stati Uniti. Secondo stime del Congressional Budget Office il salvataggio delle due agenzie potrebbe costare oltre 25 miliardi di dollari. (ANSA).

 

 

MUTUI: Tesoro prende controllo di Fannie e Freddie

07 Settembre 2008 18:06 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 7 SET - Il Tesoro americano e' sceso in campo per salvare Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie semipubbliche colossi dei mutui immobiliari. Il ministro del Tesoro, Henry Paulson, ha annunciato un piano che prevede un commissariamento delle due agenzie e l'acquisto da parte del Dipartimento del Tesoro delle azioni privilegiate dei due istituti. L'operazione e' stata decisa per evitare una 'grave tempesta' sui mercati finanziari 'negli Usa e nel resto del mondo', ha detto Paulson. I vertici di entrambe le istituzioni sono stati sostituiti: Herb Allison, un ex vicepresidente di Merrill Lynch e' il nuovo capo di Fannie Mae mentre David Moffett, ex vicepresidente di Us Bancorp, e' stato messo al timone di Freddie Mac. Paulson ha detto che le azioni sono state decise perche' 'Fannie Mae e Freddie Mac sono cosi' interconnesse nel nostro sistema finanziario che un fallimento dell'una o dell'altra avrebbe provocato una grave tempesta nei nostri mercati finanziari in patria e in tutto il mondo'. L'operazione su Freddie e Fannie e' la seconda in pochi mesi da parte dell'amministrazione Bush: in primavera la banca d'affari Bear Stearns, sull'orlo del fallimento, e' stata venduta alla JP Morgan Chase in un affare sostenuto dalla Federal Reserve bank di New York.(ANSA).
 

 

 
 

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